La Voce - anno I - n. 29 - 1 luglio 1909

LA VOCE A queste tendenze di leggerezia Il /Ila, ::occo ha molto ceduto. li reilo è -.iato sacrific11:to per le tendenze giornalistiche, per il hic;ogno di inte• ressare il pubblico, per la VOJ;t"lia di aume111arc l:t diffusione-, non già errando un nuovo pubblico, ma 11.datt:rndosi ai suoi guc;.ti. Tutti c-onoscono la sciopernt:iggine letteraria i1alia1rn. Ebhene qual modo migliore d' incornggiarla, che <111ellodi parlare di tulti i ronrnnzi e di tulli i libri diversi che escono, c(ln 11011 remis.;;iva bo111;\e con un,1 regol:ui1:\ noiosissima ? La crea7.ion~ c\dle cronache fi')Se t-: stata uno dei gr,wi errori intellettu:1li del 11/nr::ouo: ('Ome anche uno degli atti più pratici. Ern il modo di farsi leggere da tutti quelli che p11bblic:rno, pens: :i.no di pubblic.-re, scri,·ono, o pensano di scrivere ro– n1a11zi,dr:-1mmi, novelle, poemi e soneui: e sono migliaia. Orn non è 1>0a.-.ibileav.ere 1111" cronaca fissa di <1utsti libri senza inC'orrere in due Rntvi malanni: primo quello di 1>;1rlarenove volle s11 dieci di li• bri di nessun v:-1lore, set·ondo di srnnc.1rc e rovi– nare uuo scrittore obblig;:111dulo a lt•i,tgerc e a 1>11r– lare di cose insulse, se111.'arte, che l':urnoi:mo e lo distraggono d,1 quelle che più gl' i1111>ortanoe lo nutrir~bbero. Ecco, per esempio, Coi radini C'he si lagna di e questo maln11to mestiere cli letter,Ho > di e q11e• sti ,trlicoh che di.,.,nticolano > [V 11, 2].: e difatti ne35uno mt"no di lui era ad,1tto a r.1re il critico cli romrmzi e novelle : e lo leggo, a mano a mano che t:scono ,aohi rom.1m:i e novdle, e l'Oufe..•ho che in generale 11011 mi diverto nè mi interes-.o, pcrchè i uo.;td simili non -.empre h,111110 quakhe cosa da rncconrnrci ç dt ra<lo raccon1,mo btme •· [V, -1.]. Tutta\'ia le cronachf' fi.;-.ç ciel Corr,ulini non er,1110mollo severe; ahimè! chi .;i secca 11011 h.t troppa \'Ogha di legg·ere. e il Corradini non a– veva abitudini troppo co-.cieuziose eh let1er.110 Si trova di lui, per es., una traduzione dal B11chwei– zen di J--lugo Kelst:11, (opera. che non conosco, badate bene) mentre e~li ignora il tedesco [1896, 28]; ed è quindi probabilt" che i ronrnnzi li guar• dasse un po' con la coda dell'occhio, come di certo gli .1ccadde per Olivieri San Giacomo, il cui solo nome ci f.t rabbrividir tutti quanti, eia lui detto e uAiciale d'ingegno, colto, operoso• [1899. 7.] ma non molto dopo, quando lo vide preso sul serio da quel certo Tissot, piag.:1 d' lt.1lia, conciato per le reste: e Tutto manca a questo scrittore, dall'invenzione alla frasE'. Egli è un' intru'K> nella letteratura seria .... • [V111,35]. Sono incidenti che capitano quando si fa quel che non si dovrebbe fare: il Corradini non è scrittore d.1 metter giù a tempo fi~, e con buona prepMazio11e, una critica sena, come ogni lunedì Sainte Beo\'C: anche se qualche voll.t, preso dall'estro lirico. possa scrivere una buona e giusta pagina, come ultirn.tmente per la Fedra. Egli è c.tp.tce di farvi un 1>antgone lrn due libri, di fare su questo par~gone uu articolo, e confess:\r poi di non aver letto nè l'un libro nè l'alfro. Non ci crede1e? Si tratla di un articolo su quel deplorevolç Kodak "opra ricordato: e lo non so perchè or or~, dopo a,•ere sf1.1gliato il piccolo volume cli Kt,dt1k. mi è venuto (Atto di ripensare alle islt111/rmu di Kot!ak è agli epi~rnmmi d, l\lar– :tiale e 1ni è corso -.ullè l:-.bbr.1<111t:I nome: le Ve• spe .... [· he è il titolo eh·ll'articolt] •· \"oi dit...-: u11 libro I' IM srog:h110. cl1111quenon l' h:-1 letto; al– meno avr~ lello l'altro, il Muzia e. N1t'11te:1fl,1110: uu P"' più ,1v,1111i \'i dkf>: e lo non ho mai letto Marzi.:.Jç... > (X, 2!)]• Eppure 11011 im1>ort,1; l'Arti colo, per qtunto vuo10 e fatto in occ;isione tl'un libro vuo1is•umn, è :-empre migliore di quelli Co• sci.,.nziosi del Lipp,uini che segui al Corradini. All'aria di s11periori1à dd Corr,1dini. succede la buona volontà e la mire bt'ne:volen7.a di uno che non di,;tini.;ue tra cose gnrndi mediocri e piccine: che loda quasi se111prt:, salvo quando ca1>ita pro• prio in un libro SJ(r.im111.1tic;.ito, ~onuesso. falso come un romanzo di Carlo Od Bal1.o, e ne dice allorn nmle, si, 111:1 con l'ari.t clt s<·us.trsi d'esser C01>tre110 a 1,1111a ineclu,·:-1zione. Po\'erino, chi sa che lt-gKer l:1. Voce non gli fa.e• eia del bcnt: ! R..mmt:1110che 11011 c'è ne-.:-una dif• fert111.adi color d't"nl u-1i:1smu qu:uulo parla di O• pere belle come gli Uomini Nossi clel Bdtra• mdli, di opt:rt buone come gli Am111011ilo, i del Cc:na, o qua,u-lo parla d1 tutti gll spurghi clella 1>rovincid e ddl,1 , a 11iL ..le. Un alm.> esempio di queste \'OCaziuni cnt1d11• -.hagliale, e la colpa ne ric:tde sull' O1v eto, fo quella dello Zuccoli, che do\•eva par'a,e d lt-lt.-r,tlllrii fr.111ct--.c-, COlllt' par• lava di lc:-ll,raturn 11,1li:U1..t uel /1/ercure de F, a11a. Dirt: che-r.-C'e111,1le ,1suo <;ornp110fi 1re11ti110 ç11me qu"llo parigmo è cli, J)(ic-o: b,1Stt-r!111n,1li"Ìta <lei hb1i di cui parlò pt"r clim,,..tr,1rlo: ~l.1sé St>ncier, Lts vies clous (19·•1. 49]; C. E. Ber1111 , l.ri der- 11itre 11,,i/ [•,I. 52]: P,t"rrc l.t- K11h--r, /.',mire rive {•d. 27]. Hc ma11.11 ilt:1 Rosny [•d. 3,]: e d11 non può e-,ser ~ra10 all11Zun·oh d1 ,t\·ert:1 r.,110 <"0110- scere tali c11p 11 1avor i? e I lii 111111 ricorda 1\ modo assolut,1111e11teinatle~u.1to col c1111tlc trattò <li un \·ero ca1>ola\'OIO, !"t:nza accorgersene. cioè dei Drammi di Paul Claudel? Ba-.ta: di tutte le cro- 11.1d1e fis,;c (che trov,11,1 dare ullinrnmenle in mano a 11110 scrittore ·slava lo e senza idee, come Caprin, la lelterat11rn tedesc·a !) ce: n'era una falla bene, con dignità di cosc-ienz.1, con sicurezza di informaziont", ron animo risol1110 a dir 111,1\ç dove si cloveva dir malè: quella dell,1 critica l~11ernria, tenuta per qualche anno da Diego Garog·lio. I suoi articoli sul Faust del l',1ri11tlli, sul Petrar– chismo, su I' Eslelicn ciel Cro1 e, sul ce-ntenario del Petrnrca, snl libro ,ocivlo-chiacchierone ild u. me11t:ini intorno a Carducci, si ricordano ç si ri– lt"ggono ancora volentieri. ~la naturalmente Ca– roglio 1\011collahorn. quasi pii1 al 11/ri,::occo: i Lipparini, gli Zuccoli ecc. sono la delizia dell'Or– vieto; anzi lo Zuccoli s'è trnsfurmato ultimamente anche in critico d'arte: e perchè mai non po1rebbe di\'entare domani critico filosofico o scientifico o della letteratur,1 russa e scandinnva? Occorre forse anima, inreresse, passione, pre– pMmdone, competenza? Que.,.te le son cose da pedanti ! Basta 1111 gesto eh Ado 1 fo Orvieto. Non è lui il primo " dare il calli\•O esempio di quesltl falsa vu-.:itilit;\ che ro,•ina t:11110chi scrive quan– to chi lt"ggt:? lo trm•o. per es., in tre numeri in fila, 34, 3;, 36 dell'nnno IX, tre articoli di Aclolfo Orvieto; il primo in lode del s,:trnore dd Tempo dd pror. Lippmini, fatto sulla fals.irii,t·a del \Vdls; il secondo in )Qcle tli i \l.me de Nu.1illes che è, l)er quel che so, una bella donna, m:1 d1e nes– s11m1pr.rsonn seria pre11dt: troppo sul strio cprnndo scrivé romanzi e poesie; il terzo in lode Ili 1111 libro cli viagJ;i di \'voune Vt"rn0n. Snn co-.e che fanuo casrare le hr;4ccia, pt<n-hè si senle che 11011 c'è rimedio. E si lrov:, in fondo na1uralc che // flln,·::occo d'oggi, n chi lo nitit-a con r..ui precisi non s.1pen1lo opporre dei buoni ragionatoli, 01'>• ponga solt,1nto 1\ei b:-1stona1ori! Alla monclani1ti, alle .crnmu.:he fi-.se, si Rg~i11nge un terzo difetto: i11chinevole11.a So\•t:rchia verso i prort'-.sori clt:I R. Istituto cli Studi Superiori ç in generale verso ogni persona universitaria, tito– \:-1ta, riconosciu1a. Esse potrebhero nume.lare al JJ/a, ::occo l.1 nota della loro lavand.1ia che sa• rt:bbe ,1ccettata e me.,;s,1 in corpo 12 in pdnrn pagina. Ce u' è un esempio che mi fèce, ricordo, un grnn dispetto. lo ho, e con cogni1.ione di causa, perchè per due anni ne ho St<guite le le– zioni più attentamente di tanti suoi scolari, slima del prof. Felice Tocco: è un espositore chiaro, efficace, se111.a retorica; è 1111 professore regola• rissimo e coscle111.ioso ; e i suoi corsi di storia dt:lla filosofia. faui hl form~ eleme11tare, sono 'gio\•evolissimi per chi ne sa .1pprofi1tare. Ma che c'entra questo con l'accellare, per es .• un articolo suo dove si lod,1 u11 librellucciaccio di pensieri dei quali si cita, a titol d'onore, uno che suona cosi: cc La vita è come il m11re, talvolta c11lma, talora burrascosa >? Non c't:ra uessuno al 111ar– zocco che avesse il coraggio di dire al prof. rocco che quel ptnsiero, e gli altri che non cito per 11011 nnnoiare, 11011 valt:\•ano pro1uio nulla, e che qm:11'mticolo ll\'t"\'a I' :-1riadi una rtfc/(lnte mal f,1t1a? Per ,1ggravare la co,.a, rullo stesso mm,ero [1902. 11] c'è una hmg:1 lettera dello Sl!:SSopro(. Tocco a 1111 arnko ller dimo,.trargli che lui avreb· bt: a11che c.lirillo all,1 particella nobihare di Tocco. E siA pure! ~l.1 d1e c'çntra questa questione fa.– miliare e arahlic..1, con un giornale di leuere e d' arti? Una s1111ile lt:tt~r.1 avrebbt, Iuli' al più, potuto tnn•ar posto in qu:irla p.1g·i11,1, frn I comu· nicati a ,,..~amento. C'è lii p,ù: qur:.to parlar di cose personali (1111 po' \'ecchi,, abitudine del Jllar· roccoche1tn111111ziavi111rntri111011i, fi ;l1ola11zecc. ccc. dei suoi collahuralOri p1ù c.iril :mtoriu:a chi deve criticare a penetrare anche lui in questioni perso• nali; giacchè è str,1110 che chi pro1esta contro le: • personah1A • si,1 poi il 1uil110a fare delle perso– nalità quan,lo si tratta di lodare qualcuuo. E 11011 sarà. lecito ,1\lor~ far delle • 1>crson:1li1ti• quando lo si critica? Se no si deve clire ben chiaro che ciò che si vuole 1um è l'abohzioue delle " perso– nal,1à ~ ma \'aboliz1ooe ddla « ni1ic,1 P addirittura I Infine negli ultimi te11•·· 1 e and11to accen• tu;inrlo nel /1/11,::occo q11~1l'1n1pront.1giornalistica chç toglie ogni riigion d'c-1sere " un settimanale. I suoi collaburntori sono in m:i~giornnza giorua• listi: non già perl'Qne che di quando in qu;iudo ma 11 d,. 11 o un articolo a un giornale, ma l'ersone che vivono dd giornah: e vi scrivono co111i1111a• mente e d.-lle red,,zioni 1,reudono ;ibilmlini e stilt'. È. 1111 trav:-1-.ars, contmuo di que,;;ti " arlko• 11511 " da un q11ot11!1:1no11d /lln1::occo, dal 1J/a,·• zocco uel quu11(li,1110. Sar.rnno tulle brnve per• so 11e, non ne dubito; 111,1l'opera loro 11011 dà 11e.,~111u gar,111z1a<li rif1..s-.io11eç cli st-riet!I. Non e' e t,i-.og110 di lt'gKerli nel 11/arzouo q11.111clo fommo coslrelli a salt:1rli nei q11011dia11i.Cu-.i le c. marg111ali:t », rht< nei pruni :urni t:rnn piéne di spi, ito buono, di ~Kgres:,i\ i1:'ìe cli 1>n,1csrn contro il mcrc:mu\1~1110e l,1 bt:ot:1ggme, oggi 11011lmn più nt"ssun co111enu10 iclt•idç e le si I itrovan s1111• 1e~1,;i.11e spesw,si1110 J~I Co, 1 ie, e dd/11 .S'era. Nun già cht:: ci sia un accordo, oh, questo no! Si Bibloteca Gino Bianco tratla del fatto che la persona incaric:1.t.1di tro• vare ciò d1e ,,uò esser i111eressante per il le11ore dd giorualc quotidiano, lo 1rova r.1rilmenle nel /1/m ::occo. E allora perd1è f~re Il tlln, ::occo 0~11i seui,mm.1 e \'endf'rlo ,iue <;::>l<li se il suo con1e– nuto lo si può avere 1111.t volt,1 ogni giorno cou un soklo solo? Cli articoli let1e1aii e: ani-.1id: le notizie; i commenti; s0110 egu,1lmt::11leintertssanti, eguah11e11te audaci, eJ!tmlmente solidi. li giorna– lismo quotidiano t:: // 1J/ar::ocro han f,11to come due v,1si porosi, messi 11110 dentro l'altro, e con– teuenti liquidi diversi: i due liquidi si sono confosi; c'era acq1m pur:1 e \'ino puro: ora 11011 c'è che vino :1.1111acq11ato o acqua 1i11ta,come 1>il1 \'i piace. Vi sarebbero, si iutewle, molli 11\td difetti eia accennare, molte locli particolati a singoli scrit– tori da fare. Ogni 1anto // /1/nr::occo pubblic.1 degli nrticoll giusti e se nd suo iusieme è disor– ganico e parziale, la p:1rte informativa riesce ab– b~stanza u1ile: e pHt d'una \ 1 0ILa ::1glistrnnieri che mi chiedevano un periodico dill quale cono– scere 1111 po' le COSI!di c:-1sanostra ho indicato li ,li,;, zoccv, sìc1110che :;e pt:1so11ei11telli~e11Li 1 av1~– bero presto ncot10'-<'i1110 dovç sta\ 1 .t il baco e altri• menti s:-1rebbero statt::dt:inissime di ,1ssorbire senza alcuna disti111.io11c il cr1n1vocol buono. Vi s.,rebbe dunque parecchio altro da clire, 111a me lo vieta I' indolt: di questi :-1rucoliclii! tle'-i tererei fos..erv vi,.ioni gt'ui:rnli cl' 1111 grnJ)J)() di scrittori e 11011 rit1atti particolari dì cia-.nmo <li loro. St"nza acrimonia e s"111,'as1ioho es1>resso il 111io pt-ns ero intorno :li Jlla,::occo. Se la ste-.s, since– rità usa~se nei rapporti letterari it,iliani ognuno, ho fede, 1'i guad.1gnt::rebbe. E io i11corro volen– tit:ri in 111t1t:: lç accu--e eh r.,r per-.onnlità, pt:rchè in coscit.:111.a :-o di ~iov:tre al ri~Aniunt:nto della uostra vita m1elle1111ah·.Ormai è troppo tardi per credere d1t: // /lh1r::orco accdti senza acrimonia e se11z',1:;;tio le mie oo;se,v;izioni: mi si., permt:sso di sperare che se 11egioverà in St"greto. Nessuno pili di 111(: dt"sidern che Il Jl/(u:occo si rinnewi e -.i rianimi i 11 compito di iufurnrnzioue, di tutela ar• ti:;;tica, di pdlemica co111ro )ç nuove tt:ndenze filo– sofiche, cli azione, che sempre si può fare, per diffondere iclet: e cultura, potrebbe esser ripreso con nuova lena, purchè la libertà ddle sue CO• !onne fosse maggiore, non si cedesse a parzia– lità di gruppi, e si escludessero gli scritti trop1>0 mondani o troppo giorn.1listici o tro1>po accade– mici: si capisst:, in fine, che l'azione pratic11 nel mo11clospirituale, non è un /aw11-lu111is o un tè. E queste cose le dico perchè il primo /1/arzocco i':, pe• q~1alcl:e parie, nostro. Nel terzo ~11110 di vit:1.un foglietto che poneva 11t:llc proprie edi• zioni dicevn che suo programma ern il combatter e contro il mercantilismo e il dilellantismo > con a.lire frasi che pare\ano in p,11te il programma della Voce: la quale difatti vuole essere, come fu li /lfa,-zocco per le idee t:steliche racchiuse nel Co11• vi/o, una di0ondi1rice <lclle idee filo-.ofirhe e mo– rali intorno alle quali l'ultim.\ generazione e 1)iù austera 111oralmeute >, come bt:n hn detto il Bur– ge."e, si è 1rndata trav.1glia11do. Nei melodi pole• miei, nell'anim.tziont, nel senso di virn e d1 verità che ci anin1a noi se11tiamo d'e:-sere i veri eredi c.ltllo spiri10 dd primo Jl/11rzocr.o: 11011 i ~iKnorini beue educa.ti , 11011 i giornalisti superfkiali, 11011 gli acc.tdemici v1101iche 1,n ferisce il chrenore d'oggi. Si, il vero /llt11::orco è ora La Jloce: cou .1\tro compito, co11 ::1\1re idte, con :illri uo111i11i:ma vero /1/11, zocco d'un 1e1111)0, aperlo ai gio\',mi, senza pa.ura di ._p·act:re ai pezzi gros-.i. preocco• pato solt:11110di difendere ciò che crede e cli combattere lutti i ser\'ilismi, d:-1quello \'t""rsogli accademici a quello verso la foll:1. G1US"-l'l'K PkRZZOI.INI, Questi n, fico/i sul i\l:1r1.0CC'0 sn, n11110 i11 ce, lt! padi , ifl,lli se , iru,ili ron nit, i in vol11111e; r•i co, regJ:e1 ò al/1J,n q11al<11t! giudizio frdloloso c/u e sf11/ooccasio,111/0d11III!com/J::ùmi 11111/e, ùrli tli l11voro i11 rui mi /, Ol'O e alle quali acce11110 rome scusn11/e mia e 111111 ddl'o/u,t1. F,11 ; }!ili• dizi tln con rggere e' t quello, pe,- es., .rn Zuc– coli, tlel quale ,um feci , isalhu e abbaslnu::a le qunlilà 111:1:-rhie dello sii/e su quelle femminili del modo t/1 scril•e1 e d' Ojd/i: fermo I eshwdo il giutli::io ili legge, ezzt1 nll' alle;:giammlo tlu lo Zurcoli /m di /1 011/e al mondo. /u 11110 t!l'i p, OS• simi 11un1e1 i d111ò flllfl bib/ù,1:n1/i11 111nrzoctl1irc11n. .f.:. pr. Caratteri. M~ che ~Ì~J.;UTCI c~-cr tenu cogl ... l Vo1.TAUU, Nnrse1c scrittore. , nr,cle < ominC'iò giO\ :miv ~imo a sognare la 1,.;r.111dcu;\e la g'loria. ~on sapeva am·or bene la ~ramm,,tira allorché hullò giù il primo sellino di 1111 gran poema ,iml><>– lico nu~tali-.ico mo<k·rno. Era intitolato, al so• lilo, / 1 rmntlro e, ..,crondo le.· prc:\'isioni clcll'11u– tore no\'cllino, dovc\ a riu-;c.-irqualche ('Osa nel gt:ncre dcll11 /)il'ifla Commedi11. St:: 11011C'h~. 119 appt:n:t -;i 1raltù di sccilierc 1111mt:tro, comin• ciarono i primi imb.traui. !..a ter1.i11.1? (· tropi><) csd11-.i\':lmc11tt.· cl:111tcsc:1.J.'ottav:t rima? troppo l.11").:'il c.·sonora. Il n·r ... n -;ciolto, allora. '\c.·ancht, pcrd1è m:mca dtl pii1 pr1tzioso i.:lc111cntn 1111P>ic:1lc, la rima. Ln c1uar1ina l" la o;c-.tina. come tutti sanno, 'iOII dc• gm· tull'.ll più dd Bal<ìC'C'hi o del Cuad,,l{nOli. E allora? Narsdc passò i primi :umi della sua carriera in q11cs1a perplessità. Fin.llmente Kli pan·e che 1111a ,pc.·cie di di,.tico di -.11;l i11n:n1io11(- fosse per ri,pondere cgregianu:ntc al suo concetlo ; ma gi!l. una gran quantit:, di lellurc svarintis• sime I' an·an com·into della nccessi1,\ di ab– bandonare ia forma antiqu:11.1dél poema - e piano piano rimm1,iò, senza rimpianti, alla prima idea. Oramai la vita Kli si presenta\"a sollo un ai;pcllO pili concreto e palpitante. L'epopea moderna è il romanzo. E i fantasmi della sun mente pre– sero faccie e positure da romanzo. Balzac - pc11s:w:'t ~arsc1e - non ha esaurito il 1ema eterno della \ ita. Egli ha scritto la (.Qmmedia 1m1tlfl(l: io scrh·erù la 'lhr1rrdia 1muuu1. c fece il suo pia110. ,\la ancora 1111,1 voltn i.i trovò di– faccia a una g-rnve cliflicolt;'i : Un ){nlndc stile, una grande prosa moclcrna. l.cs- ;e e rilesse i c:q>0lavori elci maestri del ,uu h!mpo: Tol<.,toi, l)ostnjc.•wski, Zolr1, IJ'.\111111nzio, e !>i-.c111ivadi forza da ug11a).:'liarli. Tu11:wia era neccs,ario mostrare unn personalità originale. l' c.1ucide– moni s'erano i111po,,..cssati ~iu,tappunto cli tulle lc forme cht" faccvan per lui. t\ \'Ohe gli pareva che Kli a\cswro rubato il soggetto, le immagini e 1>c.•r-;inc,lctl' interi pcriodi. ~UO\'O i111harauo, dum1uc. Per fortun.t, una rra-.c lett:, non so più cime, lo trn,-.c anche da quel gint:pr.-tio: « romanzi raro piacciono al\;1 Kt:nl'razionc che sue• cedé, perchè r.1pprcsen1ano più le eventuali pas• sci.:Kcre forme. che l'intima naLura ccc. » \'e– rissimo ! c111indiniente romanzo: tragedia invece. l..:1 trnl:cdia i11tesa al modo di 1;:scliilo, di Sofo– cle, di Shakespeare ... già! Non c'è eh<.: da tro– \·are 1111 bel ~ggello moc.Jerno, quanto al resto poi, prosa o verso .... meglio In prosa però : è più libera, aderisce meglio all'idea occulta del genio. sec0ncla meglio i contorcimenti dramma· tici cieli' anima; .... ma for~e il verso ha più di potenza espressiva, martella con più forza la fantasia dello spe11ntore, serra più da vicino le larve del pensiero, .... il rcno t tutto I Ed ecco Narscte un'altra volta alle prese con la « materia sorda » t.. Frattanto gli anni pas• savano. Giorni fa l'incontrai per le scale della biblio• tec.:1.Aveva l'occhio acceso e le tasche piene di scartafacci. - F. cosi? ... - La storia. caro mio. non c'è che la storia. 1.:-t •aoria è dramma e pocm,1, ronmnzo e idil– lio. - è la vita. Soltanto. -.0110indeciso: ~arra• zione oggettiva o so~gclli\'a?. ,\. s. Per I' Istruzione del Menogiorno. \lcunc si- ~nore cd alcuni ..,jl(n0ri, tra i c.1ualimi nm1piaccio <li \'edere anche due profos:-.ori dcli' lstiluto cli St11di Superiori, cioè il Pisklli t il \'itclli, hanno a\'11to una lmona, gcnerC> !i.té pr:itica idea: quella di fondare mu -;ocidil per promumere l'd aiutare l'istrnzionc popolare del ;\lczzogiorno. I.a socie1.1 si 1m1pone di mandare persone apposta in dati paesi per -.tudiarnc i bi~:,:-ni e le condi.tioni ; di incoragKiarc con qu.111rini e con lihri maestri e ~colari; e anc-hc di creare, ~• I! possibik, scuole e hibliotèche. 1 profossori rhc inst::gnano nel scl– tentrione e vanno a 1>a"Ìsarle vacan1e nel mez• 1.ogiorno; gli studenti che 1>osso11 fare OKnitanto qualche via){xio ; gli editori e i libwi che capi– scono I' utilit~1. :rnche 1>crloro, di re~nlarc libri in modo da far nascere la \'Oglia di com,,rarne de~li altri ; quei tanti lastricati di buone inten1.ioni ma che non sa11110n~irc in altro modo che mettendo mano al portafoglio devono aiutare coi fatti c.1ue• sta nuova societ;'1 1 l:i 11ualc non potrcbl,e es-.er più d'accordo col programnm della Voce. Perciò noi con!Si.;.:"liamo 11, tutli i nostri !cuori di iscriw:r,i subito. \'i sono soci da 2, da 6. da 200 lire e bm,1;1 mandare l'ach:~i1,m· :ill'a•·v. l'il·ro Rostlli, \"ia d~·i Lamhc.·rti, 2, l-in·11.1c. Detti memo~abili dei nost~ipieeoiiuomini. « 1..-1 s('unla di Kanl e di Fichtc nehbc rapi– damçnle e ~·t:ncrò Ruw,seau, e, alkatasi colla filosofìa degli l'llciclopcdi-.ti, produsse la rivolu- On. Pr"'f. R,w,1., ,.\lù1i1un JrlfblmjÌo•tt Put+lfrJ ! !Pto• lu•1onc ccc, S1cn~. 1AA7,1ornn1). 11 si-.h:'ma <lei Cc-.uita \lalthu-. .... » L. li. Bo~\I 1'1ofuS()rt •ll'Uni\•u •i1.li d1 Genou. (1'1•· l:utic ulCIO•OV1tich, e m•hhu,i■ni•llll), \lil•no, 1905, pag. fi e pag 8),

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