Vita Nova - anno II - n. 12 - dicembre 1926

• RELIGIONE E FILOSOFIA 15 ristici, oggetto della -storia delle religioni, di· per sè è astratto, cioè parziale e inadeguato alla vera e piena vita dello spirito; e come l'altro della pura soggettività, invoca e prepara la sintesi, la pienezza dell'autocoscienza creatrice, che si fa luce di filosofia. E ciò significa, in altre parole, che ·1e esigenze e le manifestazioni e gli istituti di carattere religioso non possono stare da sè, nè com~ dottrina nè come prassi, ma soggiacciono alla critica e alla ~revisione costante del .pensiero ed alla autorità limitatrice di quella più alta e piena espressione delI 'eticità in atto dello spirito che è lo Stato. Altro è il pensiero di B. Croce. Per lui la superiorità della filosofia ha titoli più essenziali e decisivi. La religione non •ha posto nelle distinzioni • fondamentali che egl~ assegna allo spirito, e può vagare per queste, come categoria empirica. Se vuole iscriversi · al momento teoretico; vi apparirà come una anticipazione provvisoria od una formulazione pedagogica della verità; se al momento etico, sarà un'etica più o meno conforme alle ra- . gioni dell'universalità che si fa norma di azione, sorretta da interessi pratici estranei a questa e da oscuri e misteriosi pseudoconcetti. . In altri tempi, la religione ha trovato un poderoso aiuto nella metafisica : come questa, la tea-. logia asseriva realtà metafisiche quali l'anima immortale, il Dio personale, la provvidenza divina r creante e governante il mondo ; ed ali' organo ovvio ·della conoscenza di esse realtà che sarebbe la ragione ne aggiungeva un altro, la miracolosa rivelazione divina. Ma la ,filosofia ha oggi cessato di essere una meta=fisica: e la religione dell' uomo colto non può, secondo B. Croce, c·he ispirarsi ad un -puro immanentismo e presentarsi· con i caratteri di. una non discutibile razionalità. Questo suo pensiero egli ha nitidamente espresso nel recente mes~aggio al congresso filo-. sofico internazionale di Cambridge (Mass. U. S. A.) (1 ). Esclusa la filosofia trascendente e teologica, non son per questo abolite nè la ;filosofia nè la religione ; ma anzi elevate e purificate : « Poichè la effettiva religiosi_tà umana non è e non è mai stata altro che sforzo e fiducia di puri~cazione e di elevazione, anelito e travaglio e gioia per la verità e per il bene, questa .filosofia moderna e umana ammette in sè tutta quanta la se- (t) Stampa, di Torino, 7 ottobre 1926. ... . ' I I e ria e sincera religiosità che può esserci al mondo. E .poichè per essa la realtà non è un fatto, ma· un continuo farsi, una perpetua creazione, nessun limite essa pone nè a nuove forme di vita nè a nuove forme di pensiero, ~ }il sacro mistero ·è questa stessa infinita potenza creativa, questa divina vita dell'universo. Si dirà che ciò non sod- ·disfa ancora, e che c'è nel cuore dell'uomo la brama inestinguibilè di superare le condizioni stesse. della vita e di uscire dalle barriere del pensiero,.· e la speranza o il ·presentimento di un'altra realtà che non è la realtà eh.e·noi veniamo ·producendo e pensando. Senonchè il pensiero in quanto pensiero,. e perciò :filosofia, può rendere ragione di questa brama e determinare se davvero vi sia e che cosa sia e come si origini, ma non può m~i, anche se sia :preso dal più forte impeto di umiltà, cangiarla in una istanza a lui superiore, e, nella cerchia del pensiero e della realtà, _negare il pensiero e la realtà. Un mondo diverso dal nostro mondo ha come suo primo carattere questo : di .dover essere ignorato dal nostro mondo, -perchè, se non fosse ignorato, non sarebbe diverso, e. l'ipotesi cadrebbe .. E mi sembra che questa sia una proposizione• perfettamente ortodossa, perchè la religione trascen-· dente si appella, non al pensiero, ma alla rivelazione : della quale, naturalmente, tra filosofia in. un congresso di ,filosofi, o anzi tra persone educate e rispettose degli altrui sentimenti, non e' è luogo a disputare ». . La filosofia, dunque, cioè il pensiero, cioè la. stessa vita umana, in quanto è consapevole esperienza, che si affina e procede e rigetta quel che via via de-cade e muore delle sue forme e stru- . menti di umanità e costruisce il suo. mondo, ·rigetta - la trascendenza ed il mit~ e tutto quello che delle xeligioni storiche implicava l'una o si esprimeva peli' altro. Essa rigetta anche i sistemi e le verità definitive, tutte le costruzioni che si tenti di fare ·di « un sistema chiuso, il quale ·pretenda di rinser- _rareuna volta per sempre· nei suoi quadri la realtà o la suprema realtà » ; e giustamente, secondo 1'assunto del Croce ; poichè la dottrina chè pretende ~i essere definitiva e di rinserrare la realtà, anche. se costruita nel nom-e della ragion~, si illude di trascendere I' esperien·za ed il suo processo, si pone fuori e sopra di questa realtà che essa vuol contenere e che perciò considera come già virtualmente chiusa e definita, cioè finita, soggetta a una dot- ... ·. . •

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