Vita fraterna - anno IV - n. 9-12 - 15 mag.-30 giu. 1920

·I 156 VITA FRATERNA Lt altra bar.barie Dove si va·? Non è nuovo il dLrbbio: pensa tor.i e uomini di I,etter-e, gia prima d1 ell!attuale cri1 si, vi·d·ero. delinear.sii ii·!. pericolo della ruuova barbarie -sul decrepito, corr'c,ttiilssimo o-eci<lerute. E, pm ruoto in « Cri-m,e et Chiitùnen,t » dli Dostoiewski, il sogno <lii Raskolvi•kow 1 : « Tutto i,! mond-o era: stato invaso da una stra:na peste, diffu ... s1aisil da·IJ'Asia. Una specie dii _t,rid1,ine,di esseri miuos0op,i1ci, pe11etra'Va.n,o ,nel corp!c, dlel'l'uomo. Ma: e se erano ani-me, dotate di in,- tel,letto e volorntà, e gli uomini in cuù si -i·ntrnd:u,aevano di'Veniva110 pa:zzi, ,pur ri,ten•ertdolsi,aMora tanto pi,ù saggi e infall'ibili. Non ci si ·i,nten.d:eJva: p,iù, ognuno perusava di essere im po5se so della verità. Ci si ùccideivia gli· uni gli alhi C'o111trasporto. Si mette'Vano- in, moto, • truppe, l,e quali· ,dlurarute la strad!a si Ulcc,ìdevano tra di sè. _ eJ.le città ,·le campa,ne a Sitorttno.clii>amavano <l'i c011ti111uoa rnccolta la .gente, ma neis u,no a'peva che cooa era accaiduto e che cosa c'era dia fare. Sii albibain:dOnavano i lavori più sempliici. perchè ognuno si riteneva trop,pic, elevato per ,essi. Le masse si· ra<l'una•va'flo, i·ni- .zii.ava'll'oqru.akosa, mai tosto imprerudevano qualcosa d · nuorvo e comi'fl:ciaNano ald i1I11colparsi,a :batter i, a uccidersi. Scoppiavano i cenldii, ne seguiva la carestia:. La peste crescev:a, tutto ,preci-pitava. Solo akuni: uomini•, ·Ì! purù, gli el,etti, i predestùn.ati a rin'fl'o,vare la specie 'll/Inana, .poterono salivarsi. Ma nessuno lii•vedeva, nes uno asco-lta'V·a,le loro paroJe. » E ·sempre gLi sgua•r<li sono riv-0lti verso l'oriente misterioso che e-Jalbora d!ottriJn.e terribi'1i com,e i suor veleni, da ·cui verugooo le ,grandii. relligi-oni, ,immani abtocirt:à, profonde correnti di. pensiero, virtù eccelse, en:o,r:mi peccati•~ dove pare che fa e-t,erna ldttai f a la luce e· !'e tenebre, lo s-piri,to-cli Ormuz e quello dli Arima:Ùe moltilplichino i lo•ro sempiiterni ·contrasti. E .giù occhi ,dell'uomo euro,peo, astuto, freddo, sa1gace, anaterlialista, avi<l!o e <l'is'truttore si affisa:no veris'o, quel punto dell'oriz-- --: zonte che s'a,c.cende dei primi- chi•arori de'll'aJba, e ,guarda .... E' ·'forse il Dio ignoto che invoca nell'a,bisso della sua coscùenza depravava. BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==