Vita fraterna - anno IV - n. 9-12 - 15 mag.-30 giu. 1920

VITA FRATERNA lX ,çentina:a di ammalati, rovandoci molto s.pe o con gr,avi re.spon- .sa!bilità; ma ripeto la coscienza del no tro valore ci fa e er-e un ·'PO' wperbe, e non possiamo aipprezzare i meriti delle nostre colleg;be volontarie be pur hanno dei meriti: ma che però alle volte .creqpno ,di sal)erne più di quello che non sia. Ma !lasciando da una pa,rte que te !Piccole miserie della vita, io ripeto che dt> ildero ariden,temente che le iinfermiere C. R. i uniscano a noi per aiutarci nella tanto sospiriata riforma. Ciò che io modesta.mente affermo, è che }e jnfenniere di C. R. _hanno birsogmo .di fare tLn anno cLi tPnatica, di buona e seria prati'.ca. Esse, secondo me, non hanno pottl!to im.pamre nè la <lisciplina · ospedoaliera, nè la dir.ezione della ala, la divisìone del lavoro, l'ordùne insomma di un ,reparto; e non faocio loro colpa di ciò; io che foi dÌjplomata dopo .cinca tre anni 'di cuoia convitto, on trovai certiamente facile ,dfrigere il lavoro e tenere 'la disciplina in una sala di 36 letti, con s Jmermi:ere (.a.Uie-ve) e due inservienti M-i pare ,di veder orriidere quakun•a di que!Ile ·g,norine che come « Cail)O gruppo» hanno aivuto la direzione .di qualche centì'naio di feriti; ma io preru,de.r.ei 1ranquiil1ame.nte per mano una di queste ì- _gnorine e la condun;;ei in una ala ,di o.spetlale aivile, per es. al Poliic}inico. Bi•sog.na che si convincano le ig,norine dellla C. R. che vi è un a,'b-iso fra l'assistenza, la disciipl-ina ecc. di un ospedale militare ln tempo d~ guerra, e que le dell'ospe,dale civ-ile; si devono convincere che. è qui dove bisogna rÌ!nfranoearsi, o per -0ir meglio rie- -duoarsi. - E poi l'a istenza -alle ,donne. chi ne a nient-e dì que te i.nfetmiere? éhi di loro si è mai trovata di fronte ad una povera cr.eàtura malata, a -cui i deve cominciare .a fa-re la pulizia dalla te ta ai piedi? e poi via via, tutta l'a i tenza ben divera da quella fatta a dei giovani feriti. E di tutte le malattie di medicina? e le diete per i nefritici, diab:etici ecc. e le cure ai vecchi, ai bambin·? Io sono certa che mo'N:e inferrmiere di C. R. saJ>ranno curare be,ITi::,imo una fer~ta;, far.a111110anche la narcosi, ma s.a.µranno fare la pu1izia della !bocca a un ,tifoso? sapranno evifare un decubito? lo ,potranno curare? sapranno fissare un -delirante nel letto? ed entrarLdo in u,na -ala, vedranno subito cosa manca e co a vi è di troppo? No, mie care; a olutamente tu te queste cose non ie pote e fare e ~er es- ere buone ònfermiere p,rofe s.i-oni te avete b · ogno .-d'i-tn(pa.rarle. E la disawlina? ecco i'1 punto nero -da noi, ecco dove b. ogna :insisteire, ecco ciò che purtroppo in Italia è tanto difficile ot- ~enere, ma che i deve assolutamente esigere, per.chè enza di es a >tubto il nostro edi-ficio -crolla. E an•che questa i acquista in una Biblioteca Gino Bianco

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