Vita fraterna - anno IV - n. 3-4 - 15-29 febbraio 1920

VITA FRATERNA Le difficoltà per Lenin sono moltissime: i semplicisti le risol- ·vono, oon un •tratito ,dli pe11!I1am, a chii ha Ja i,-,esponsabilità <lei potere d pensa. I lavoratori non hanno . imparato i problemi. de1la produzione, devono dare al lavoro la più a1ta. produttività e hanno ·bisogno di s.peciahsti dei guair con ta.nta disinvoltura tenta'll,O rinvano di fare a meno: inoltre manca lo spir~to di di,sciplina ( 1 ). ·Quando sia possibile la socjalizzazione. La socializzazione riesce al suo fine quando :p. e. il .progresso tecnico atxbi·a -determiniatJo per una indusltria ta:le rigogli-o di produ,ttJività, che i caipitaHsti, spinti .per -ciò ad u,na concorrenza sempre più acuta, da.Ila quale ,trar,rebbe benefici la universalità deJi aonstimatori, e quindi- gl:r sltessi lavoratori addetti al:J.apr,oduzione, sian venuti ad accordi ( trusts) per limitare la produzione e mantenere oosì ·,a,nti:fiaialmente pliù alti .i pirezzi' e •i profitti con danno della colldtività. La socia.lfazazione in una par.ola -è matura ogni volta che s.ia raggiunto :il punto oriti<co, in cui ,il ca·piltalismo <l,a_ .s.trumen1to ,di pr-o,pulsi-on,e,e clii svilup,po si :tra;siformi in ,ostacoLo ed .ar,i-•estod-eil1eforzè produttive e l'aibolizione ·del suo dominio si•a ser..tita da queste forze e da tut,ta la col1ettività come una liberazi,0,ne e un vantaggio generale. ·Perciò avev·a ,ragione Kurt Eisner di dire che la socializza2lione va -oompiuroa.quando, ,ci sia veramente da socializza.ire. « Da Kurt Ei,sner e Ka!U:tskya Tura:ti e Prampo.Jini, scriv-e Rodolfo Mondolfo, negli uomini, nejj quali più vive e profonde fur.ono •e sono fa cosciienza socialista e il senso di responsabilità storica, tali r-estano le oonvlinzioni e -le di,r-e!ttiv-e: ma al rimprovero e ail moni.to, che rivolgono aii massima.Est.i, un a-Ltro-ess.i associano, diiretto ,ai gov,em-o e ai :partiti· conservatori di ogni paese. Ogm.i tleri,sii-one-ed off.esa. a que-11:easpirazioni •ed -es.i·genze che ,fra noi furono anche chiamate « 1e alcinesche seduzioni della Dea Giusitizia ,e dell,a Dea Umanità»; ogni svalrntazi,one ·e ripudio del diritlto di aut,od-eai1si,one,dei popoli; oginli affermazione dd _principio dleHa forza nei rapport!i ftra :le genti, non sollta,nto incitano alla esaltazione della vliolenza, anche nei rappor.ti fra le da:ssi; ma aculisoono ed esa-speraino .Ja volontà cl.ell'azione immediata, quando 1a l,01:taappa.ia di•rett!a contro naziòni, che più sembri~o oggi impei::sona.re ·il prnletariaito socialista. H conflirt.to degl.i Stati si ~radiuce in conflitto di tlassli; e se anche sia vero che da una azione (1) Si vegga la Rivista Popolare· di N. CoLAJANNI, novembre 1919: Il Vangelo di Lenin. BibliotecaGinoBianco

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