Vita fraterna - anno IV - n. 1-2 - 15-30 gennaio 1920

VITA l"liTHlrA Infine Marx esamina il processo di accttmulaz.ione del capita.le. Si aveva da,pp,rima una prnprietà privata del lavoratore, un ordin-i- !11entò economico di ,piccoli produttori indipendenti che lavoravano per prÒprio conto: si aveva cioè uno sminuzzameruto del suolo eid· uno sparpaglia.mento degli altri mezzi di ·,produzione, ordinamento che 1_1on era compatibile ,che cO\ll uno stato della ,produzione e della società stretta· mente limitato e che doveva quindi dissolversi. Il suo processo di ann · chilimento avviene attraver-so una espro.p·riazione forzata dei produttor, .ag,ricoli e dei contadini che getta sul mercato una massa di proletariato a disposizione della nascente industria. Si forma· allora -il ca,pitali9111<,,che si· sviluppa attraverso lo sfruttamento sempre più esteso d'el lavoro salariato, collo sviluppo dei commerci, coll'aprirsi di nuovi sbocchi, di nuove contrade, ,collo sviluppo del credito 1 della ·banca. · · I mezzi di produzione indi'Viduali si tra-sformano in mezzi <l1 produzione ,sociali e accentrati nelle mani di pochi : le P,roprietà minuscole di -ciascuno divengono la proprietà colossale di qualcuno. Si tende, secon.do Marx, all'accentramento sempre ma,ggiore della ricchezza in mano di pochi. Ma mentre ,crescono la mi.seria e lo sfrutta.mento della 1,b1Sse opera=a, •cresce an.che Ja stia ,r·esistenza, · 1a sua organizzazione, la sm, disciplina. Ora Marx conclude che l'involucro capitalista no1J1ries,? più à contenere una così vasta centrati.,,zazione e sociai:z 7 azio:1e o~! lavoro: si spezza. Gli espropriatori vengono espropriati .1 loro volta. E' la nega- _zione della negazione. La produzinr.e capitab,r ..:a gener:1 essa• ste~sa là pro,pria negazione ,con la fatalità dei fenomeni della natura Essa ristabilisce non la proprietà privata, ma la pro,p,netà individuale del lavoratore, fondata sulle acquisizioni dell'èra capitalistica, suM11 co·operaz<io.ne e ,sul possesso conmne della terra e di _tutti i· 11,ezzi di produzione creati da,l lavoro. La trasformazione è· più breve di quanto non sia stata la prima espropriazione ld'ei produttori : perchè mentre prima la trasfo1 mazione della proprietà privata e sudld,ivisa in ,proprietà· capitalistica richiedeva l'espropriazione della massa ad 0J>era di pochi usurpatori - ora la trasforma-· _ zione· in ·-proprietà sociale richiede J'espro.priazione di pochi usurpatori da .:parte della massa. Il « Manifes·to dei· Comunisti » fu pubblicato il 1 8 .marzo l.S48. . Le v~rie edizioni del Manifesto son ,precedute da prt·fazioni poste-_ ·riori · al '48 assai inter~ssanti. In esse è detto come la I,.e,,-:;:tdei Comunisti, associazione internaziona1e segreta dei lavoratori, in un congresso tenuto a Londra nel 1847, incaricasse Marx ed ED4&".elsdi redigere un pro, gramma teorico e pratico del vartito .. E' <letto ancora. come . l'ap;plicazione pratica ·dei suoi principi dipend,èrà dalle condizioni stor.iche del momento, poichè la Comune del '70 dim_ostrò che ·non basta prendere in mano la ma,cchina dello- Stato per volgerla ai pro.pri scopi,. Il pen~.iero fondamentale dlel Manifesto è che ,la ,produzione cconomi,ca ed il congegno sociale che ne dtriva in ciascuna epoca è base della storia politi-ca e intellettuale dell'ei;>oca stess~; iche tutta la storia è storia · di lotte di cl-assi - fra classi sfruttate e classi sfruttatri.ci - ; e che Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==