Vita fraterna - anno IV - n. 1-2 - 15-30 gennaio 1920

VITA l'JlATi:UA Socialismo e Partito Socialista Il « Ca,piitale » - Critica dell'economia ,politica - rli Marx e il e Manifesto dei Comunii.sti» -costituiscono i testi =<:n del Socialismo. Di ambedue se ne dà un unto a grandi e larghe linee. Il «Capitale», scritto fra il 1859 e il 1867, inv~a -il modo di produzione ca_pital,istico e i rapporti che ne derivano, e sulla base delle o - sen·azionii ullo _viluppo industriale compiute da Marx in Inghilterra, tende a <liimostrare ,come ÌJI capitalismo miri a trarre dal lavoro un extraprofitto - un plusvalor,e. Questo plusvalore .sarà assolut-0 se prodotto dal semailice ,prolungamento della ,giornata di lavoro - sarà relativo se pro- ,·eniente rl'alla abbreviaz-ion!! del tempo di lavoro necessario e dal corrispondente cambiamento neilla relativa grand,ezza delle due parti di cui si compone la giornata di lavoro. Son necessarie per chiariire questo concetto alcune definizioni: fo,-za .di lav<>ro è co itui1a dalle fa,colci fisich,e e. intellettuali di cui è dotato l'uomo e che egli ,pone in .attività per prqdurre valori d'uso. Il tempo di Javoro necessario per la produzione di questa forza di lavoro si risolve nel .tempo -necessario alla produzione dei mezzi di sussistenza, che rlevon bastare a ,con ervar l'uomo nel uo normale stato di vita. Se la riproduzione dei mezzi di sussistenza nichiede ad esempio 6 ore, l'operaio develavorare 6 ore per proourre la uà forza di lavoro, ossia per riprodurre il valore che ha ricevuto vendendola : questo periodo di ,lavoro costituisce la giornata di lavoro che consterà d_i una parte 11ecessaria (il detto limite mlinrmo d'i 6 ore) e di una parte extra (limite massimo indeterminato). P,ertanto la produzio11e del plusvalore assoluto è ottenuta dal capitale -eol prOilungamento dejl!a giornata di lavoro. Pel capitalista il !~mite minimo. della. giornata di lavoro sarà insuf!ic.ente: tenderà ad accrescere il capitale ,con un aumento del periodo la.- vorativo che .sì risolve per l'operaio in eccedenza di lavoro. Marx dedica intere pagine della ~ua opera a citare eccessi di h.mghezza delle giorna;te di lavoro: nelle industra.e aventi limitazioni legali .si ~atl!agnavanOI minutri all'inizio e alla fine della giornata_; in quelle senza limitazioni !~ali la giornata di lavorò saliva a I'5 ore (fabbriche di stoviglie -dove le numer-0se malattie che denivavano da questo sopra-lavoro (scrofola, tisi degli toviglia~) abbreviavano la vita degli operai); ragazzi di 7 anni lavoravano 1 6 ore al giorno ; delle -sartine normalmente 16 ore e in periodi eccezionali 26-30 ore ,òi seguito. Il lavoro diurno e notturno. portaYa un grado di vero abbrutimento nei Javoratori. Il capitale ·nsomma non si interessa della durata d'ella forza di lavo.ro, ma del maximum che può ottenerne durante una giornata. La sovrapop~azione assièura che gli operai non mancheranno, anche e un'industria (quella eotoniiera) ha mietuto durante 3 generazion: normali inglesi 9 generazioni di operai. Di ciò il capitale non si preoccupa. -ell'ultimo terzOI d~l secolo XVIII si ha e l'orgia del ca.pitale>. E' allora che si iniz,ia la resistenza della classe operaia e parallelamente la Biblioteca Gino Bianco

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