Vita fraterna - anno III - n. 14-15 - 30 lug.-15 ago. 1919

VIT-A. PllATRNA Dalla fine del medio evo alla rivoluzione francese noi assistiamo alla ricostituzione storica della ·stato sempre più cònsa,pe 0vole della propria respon,sa,bilità. Lo Stato assoluto rappresenta una necessità storica; .altrimenti, se non vi fosse stata quella forte base, non si sarebbero potute costi"tuire le libertà del XIX secolo. Se non che i rapporti sociali divenendo man mano _più complessi si ritenne utile affidarne sia la direzione, sia la tutela, allo Stato eh-e a poco a poco divenne u,na macchina voluminosa ed· ingombra11te, tale da giustifi;care le critiche dell'opposizione. E invero questa congestione di compiti. dello Stato - resa 2.ncor più palese dallo stato di gue_rra - è eccessiva, ma d'altra pane è una conseguenza della formazione storica dello StaJo stesso. Si è sempre ritenuto come il più bel progresso nella storia del di,ritto amministrativo l'aumento continuo di compiti assunti dallo Stato. Dai compiti primitivi, che sono i capisaldi dell'esistenza dello Stato (difesa esterna, interna, e amministrazione della giustizia), si pa•ssò ben ,presto a compiti d'altra natura come l'istruzione, le vie cli comunicazione, i tra51Porti ecc. All'aprir1Si della nuova era sociale, lo Stato intervenne a disciplina re i rapporti fra capitale e lavoro specialmente a tutela dei lavoratori e si sovraccaFicò di compiti: i- principali servizi pubblici vennero statizzati e incominciò così la corsa dello Stato verso l'assorbimento delle principali attività in cui fosse ,connesso in qualche modo un ·pubblico interesse. I liberi,sti puri -protestavano contro questa invadenza del nuo- ·VO stato, gli statolatri forzavano la mano verso un continuo assorbimento da parte dello Stato di nuove attività. Io non credo che si possa far colpa allo Stato di essersi assunto troppi compiti. L'attività sociale· - altra branca del diritto amministrativo la cui importanza nell'epoca moderna è immensa .- non può essere esercitata altro che da un ente il quale possegg<'. i mezzi per ese:guire le norme dettate in tale materia. E' inutile sforzarsi di chiudere gli occhi alla luce della verità, noi andiamo fatalmente verso una progressiva socializzazione delle principali attività umane. Ora per assumer-si un compitò simile, l'unico adatto è un ente che sia al di sopra di competizioni di par-ti e di interessi di singoli e questo ente non poteva essere che lo Stato, ,unico organismo solido e fo.rte di una tra-dizione st_çirica. Ma attualmente siamo giunti a un punto in cui lo Stato è diventato un organismo mostruoso, sovraccarico di compiti, inetto a raggiungerli; è ormai sull'orlo della rovina. · E' per questo che bisogna salvare lo Stato sotto pena di ricadere in una folle anarchia, che distruggerebbe tanti secoli di progresso. E la salvezza della grande nave in pericolo, sta tutta nel liberar-fa da una quantità. enorme di peso che ne impa_ccia i movimenti sopra un mare procelloso. Bisogna coraggiosamente discentrare ricostituendo degli organi locali, agili, svelti, autonoBiblioteca Gino Bianco

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