Vita fraterna - anno III - n. 8-9 - 30 apr.-15 mag. 1919

VITA FRAT.11.RNA voleitieri su la parola a le francesi a11che per rispa ·mia re la se -- catura d-i "leggere un filosofo. Nelle sale dei clubs signori e si.gnore molto per bene deplorano con molta enfasi che nel XX secolo la maggior part,e dell' umanità sia an.èora così rozza e così vol1gare. Tutt'al più il conte L.* che ha fama d'irriducibile ottimista dice: - Chissà che la guerra non abbia davvero scossa I" a'{)atia dii ,quelle. c'lassi ! Gli altri della nobile adunanza fanno con amene yariazioni di soni- i, ·akune pn1denti riserve. ~ ChiS!Sà ! ! X X X E<l ecco che da codesti minimi rilievi m! si sviluppa nella fan-- ta ia una semplice .parabola. Le parabole son tutte semplici e appunto per ciò gli eletti le tengono in assai poco conto. - - E' .giorno di mercato. Per la strada del capo--iluogo gran movimento-. Semi-sdraiato· su la comoda carrozza tfn possidente contemp,Ja ~on disgusto una comiti,va di pedoni. - Questi disgraziati - pensa - sono ambulanti r:mpro,;eri a l' ,imprevidenza governativa. I pedoni sònò sette. 0 Passa poco dopo un -altro possidente in carrozza e anche lui è solo. E anche la sua carrozza è grande. Pa'Ssa, ,guarcla e pensa.: - /Con il moderno svilup.pio_del'la locomozione ancora 1111 tocca vedere tanta gente a piedi. .Ciò è molto grave. Altri due· possidenti si sus,seguono quasi subito. H primo e clama: - Non lo faranno dunque mai quel tram? JI secondo brontola: - Se spera ancora -nel mio voto quel d'eip-utato sta fresco. Guarda, poveri diavoli ! Erano sette i pedoni e quattro comode carrozze sono passate . .Tre bastavano a racéoglierli tutti. Ma anche i pedoni hanno guardato i placidi possidenti e ciascuno pensava volta a volta con acre rancore: ,_ Così non la può durare un pezzo. Verrà giorno che in carrozza ci andremo noi e voi consumerete 1'e scarpe. -Quell'altro_. quel tale che una volta scese lui di carrozza perBibliotecaGino Bianco

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