Vita fraterna - anno III - n. 8-9 - 30 apr.-15 mag. 1919

"'1TA l"RATMUU r.;5 Allora interv,iene il 1'enoote: « Borghese, si alzi ! » intima egli, dalla parte op.po.sta dello scompartimento. Il borghese non si muove. _C'è un Sergente, un po' più vicino a lui. « Sergente, grida il giovane, fate alzare quel borghese! » Il Sergente vocifera, incalza, poi si volge al suo superiore con. un gesto ,scoraggiato di impotenza. Il borghese è duro come un macigno. Una contrazione altera i tratti del viso giovanile. Gli occhi lampeg:giano. Ma, dal posto in cui è inchiodato, è impossibile guardare in faccia l'individuo. Egli mette tutta la sua forza di reazione nella voce. « Si alzi, le ho detto! » Il largo involto oscilla, al di sopra delle teste, e gli dà un'aria profetica. « Si alzi immediatamente». Che cosa c'è in quella voce? E' un po' rauca, nelJ.losforzo 1111perioso deHa volontà. Una nota potente virile suona in fondo. Il borghese b-rontola: « Ma io ho pagato il mio biglietto. Ho diritto di star seduto». - « Non ·sono ragioni che valgono 11el r919 ! Si afzi, le dico, SJ alzi ! » L'uomo cede. Si alza con un viso intradUJcib,ile. (peccato che il Tenente non lo possa veder-e!) mette la testa fuori dal finestrino centrale, non si muove più. Ment.re la ragazza siede con un ospiiro di sol,lievo, il Tenente conclude, come •commento all'ac,caduto: « Si vede che Lei non ha fatto la guerra! » Nessuna protesta. Evidentemente !!uomo non ha fatto la guerra. Ma grida calorose di - applau·so risuonano intorno. E l'incidente ha un seguito. Non uno dei viaggiatori, giunto felicemente in porto, si dimentica di salutare il giovane, prima di scendere. Lo salutano con una nota di rispett'osa simpatia: .« Buona sera, signor Tenente! » - « Buona Pasqua, siignor Tenente! » E' gente um~le, avvezza a soffrire. Lo se11tono solida,le. Non ha egli difeso la loro terra, un giorno, una delle loro donne, adesso? E ha 1111 segno di ferita sul braccio. C'è un ragazzotto sui sedici anni, - un viso spavaldo da teppista. Si avvicina. Si toglie il cappe!Jo. « Buon viaggio, signor Tenente» e un sorriso gli illumina un istante gli occhi torbidi. La conclusione .... C'è una premess,a dolorosa, è vero. La pecoraggine umana. T~'ignavia che passa accanto all'ingiustizia senza protesta-re, senza reagire. senza intervenire. Ma se pu"r troppo il male o l'indiffer-enza sono contagiosi. quanto più· potentemente si impone e dilaga il bene! Una parola di giustizia una piiOva d'amore sollevano gli animi. li ritornano alla primitiva dignità. _ BibliotecaGino·Bianco

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