Vita fraterna - anno III - n. 6-7 - 30 mar.-15 apr. 1919

VITA FRATEllNA Note politiche Anche chi ha aderito alla guerra per imperiose ragioni ideali,, anche chi volendola ha• rifiutato fin dalla pr_ima. ora la formula troppo ih)gusta del sacro egoismo, sente ohe questi giorni, in cui dal Congresso di Parigi sarà dato o ri•fiutato a,ll'Italia quello che, essa chiede, sono al culmine di tutto il sacrifrcio e il dolore della. nostra guerra. Perchè anche l'ideale deve avere la sua sanzione• nella. realtà: pérchè 'Sarebbe crudelmente immorale e mortificatore della sua più generosa forza• che· l'Italia dovesse avere il sentimento di un'ingiustizia patita, il sospetto che chi ci ha avuto compagni se-n.zadefezioni nelle ore quasi diperate possa oggi non operare verso di nòi con spirito di assoluta lealtà, possa giudicare· dell'avvenire nostro con limitazioni di interessi particolari e celati e senza ponderata equità. Le imminenti de<:isioni gravano sn tutti: si confondono -in una.. sola ansia. l'amore di patria' e la sete di gi11stizia, di una universale aperta riconoscenza resa ai nostri morti, ai nostri combattenti, al dolore e al lavoro della gente d'Italia. La nota di Wilson sui lavori di Parigi risponde con pacatezza anglosassone ai mormorii che si levano sempre più impazienti contro la Conferenza della Pace e da chi spera onestamente che nna pace presto conclusa abbrevii- questo torbido periodo d'aftesa e riconc_luca i popoli nel soko usato e provvido del lavoro, e da chi cerca e trova pretesto nell'indugio per svailutare in anti-ciipo le dèliberazioni dell'Intesa, e preparare alla carta della pace, per demolirne la forza, l'accoglienza fredda e il giudizio ostile dei pop()'li. Una pace che mirava a dare secondo giustizia nuova un assetto nuovo al mondo era un'audacissima impresa, esigeva tempò e volontà la quale non si può· affermare tenace che nella durata; ma i p,opoli avrebbero atteso. con. minor, impazienza e molte armi nemiche· ~arebbero state spuntate· se le frammentarie deliberazioni finora prese dalla Conferenza. fossero state dettate da coraggiosa. determinatezza, se non rivelassero in chi è oggi depositario del massimo potere uno sforzo di• compromtsso, una mancanza di volontà e di· autorità- energica, dì quel' coraggio di cui si sa ·che· è· capace chi ha coscienza della propria assoluta onestà morale. Questa coscienza, questa onestà. utta- il. mondo aveva riconosciuto i11 WiJson. Biblioteca Gino Bianco

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