Vita fraterna - anno III - n. 3 - 20 febbraio 1919

VITA JllaÀTERNA E là s'urtav-ano, si mescevano, si confondevano, struggendo e struggendosi. Era come un rotearsi d'elementi diversi per entro un caos infi~to; e gli uomini impauriti credevano imminente la &ne del mondo, ma era invece la nascita d'un nuovo mondo, che s'elaborava in grembo a quel caos. E dopo cento anni e più di quel rimescolamento di genti senza nome e senza missione visibile, come un tempo la piena dell'acqua -che ricopriva il globo si concentrava retrocedendo, in laghi, numi ed oceani, si videro emergere dal turbinio delle moltitudini i popoli, collocati a seconda delle loro tendenze e del disegno di Diodentro a certi confini. E gli uni si chiamavano Ispani e gli altri Britanni ed altri Franchi, altri Germani, _altri Polacchi, Moscoviti o con altri nomi. E sulla fronte a ciascuno splendeva un segno di missio11e :speciale. . . . . . . . . . . . . . . . . . .·. .. . . . . . . . . . . . . . . . . . ..... E quel segno era la patria : la patria di ciascun popolo : il battesimo, il simbolo della sua vita inviolabile fra le nazioni. • E come nella lingua che si parla in cielo e della quale noi adoriamo un'ec" &Otto il nome di musica, molte note formano l'ac- (:ordo - come di ·molte parole ciascuna esprimente una idea si compone progressivamente la formola religiosa che rappresenta d'epoca in epoca il. verbo di Dio sulla terra _.:..così l'insieme di tutte quelle missioni compite in bella e santa armonia pel bene .comune, rappresenterà un giòrno la patria di tutti, la patria delle patrie, l'UMANIITA. E solamente allora la parola stranierò passerà. dalla favella degli uomini; e l'uomo saluterà l'uomo da qualunque parte gli si mover;}. incontro col dolce nome di fratello. · Così Dio v'insegna attraverso la storia, che è l'incarnazione successiva del suo disegno, <:hc voi non conquisterete l'umanità se non quando ciascun popolo avrà conquistato la patria. Però che l'individuò non può, sperare di tradurre in atto da -per sè solo e colle sue fiacche forze il vasto concetto della fratellanza di tutti; ma gli- è necessario aiutar~i delle forze, del consiglio, e dell'opera di quanti hanno con lui comuni lingua, tendenze, tradizioni, affetti e agevolezza di consorzio ciyile. · E chi volesse tentare senza quell'aiuto l'impresa somiglierebbe· colui che volesse sm•overe l'ine·rzia d'un immenso ostac-olo con :una leva senza punto d'appoggio. La patria è il punto d'appoggio .:della leva ·che si libra tta- ,!'individuo e l'umanità. · GmsRPPE MAZZINI ·(Ai Gioi•ani d'Italia - 1859). Biblioteca Gino Bianco

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