Vita fraterna - anno III - n. 1-2 - 15-30 gennaio 1919

VITA FRATERNA che supera ogni barriera artificiosa di partiti e d'i classi, co!1 tutto il forte, il buono, il generoso che la guerra ha destato e rivelato. Vogliamo serbare fede ai debiti contratti in quest? grand~ presente verso il passato e verso l'avvenire, - proseguire senza timore, a fondo. - Come, se non avessimo condotta a fondo la guerra fino alla vittoria a qualunque costo, l'avremmo lasciata da completare, da rifate anzi ai nostri figli, legando loro in angosciosa eredità i sacrifici e le pene che ci fossimo voluti evitare - così, se volessimo (e, per assurdo, ci riuscissimo) arrestare il cammino dei tempi, non risolvere a fondo le questioni poste daUa guerra, non compiere fino ni fine le revisioni, le trasformazioni imposteci dall'esperienza che abbiamo avuto il tremendo privilegio di vivere, se volessimo cessare il travaglio prima del compimento della nostra missione -,- trasmetteremmo alle generazioni venture non l'opera nostra compiuta, non dei tempi migliori, ma dei grovigli di problemi aggravati, intristiti, inaspriti - e tradiremmo la speranza e la volontà dei Morti per il trionfo - oggi - della causa -che hanno servita. Accettiamo 'la nostra parte - ·viviamo l'ora nostra. Così come durante la guerra, la fede e l'amore ci assicurano che, qualunque siano per essere le. difficoltà., i casi, gli sconvolgimenti che dovremo attraversare, - la conclusione, il risultato ultimo dovrà essere un bene, un progresso umano: purchè tale rimanga l'orientamento della nostra coscienza e della nostra volontà. A. Arpesani. da una città di provi·ncia. . . . . mentre ti scrivo - dalle voci di bimbe del giardino di fronte salgono a me con le note della canzone· qui popolare perchè insegnata nelle scuole lo scorso anno : • Trieste sei nostra - A te il tricolore •· - E puoi pensare come tali parole che prima ascoltavo con un lieve senso di malinconia (non di scoraggiamento però) oggi mi si ripetono esultanti in cuore. I giorni indimenti~abili che abbiamo vissuti! Dio voglia che il ricordo non ci si smarrisca mai in cuore, ma, durando sempre in noi, serva a dare alla nostra vita _,: che ora più dì prima deve tendere ad una meta per i nuovi doveri che le incombono - - ùna impronta di _profonda bontà. - Al lavoro, ancora, con rinnovate energie.· Non, crediamoci, per carità, svincolate dai doveri che lo spirito dì fratellanza - final• mente rivelatosi a noi durante la guerra - ci ha fatto assumere verso gli umili ; ma continuiamo instancabili la nostra opera della quale v' è, forse pit1 di prima grande bisogno ! .... novembre Il)I8. c. b. Biblioteca Gino Bianco

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