Vita fraterna - anno II - n. 19-22 - 15 nov.-15 dic. 1918

VITA JtRATERNA Le ca.use, d. qu;es.ta terrihile «cosa? ». - Oh. moltissi111e ( 2) che pnò iadovu a.:re soltanto chi conosca l'amhie11te in cui le po:- v_er'è :agazze sono ciy.sciute :ie1 il genei:e d'educazione, (~ioè, d'ine- ~ca.ztone) che ha fom1ato :U loro antlmo: case senz a:na e senza s-o.le," sud:-ce, dfrsordinat;e, ang1.1S1t'e,incom.od/issinl\e; · U11a · vita d: stenti, peggiorata da quatlche « baldbria :. -domestica, e da.i vid dii quallche membro <l!eHafamigtia; lunghii anni d'incuiria; de.holiezze, o maltrattam"1tli ed i,ng:urie, da parte dei famig:iari ..., che pure amava.no - a m.oda. Loro - le piccole m,onelle, e si n-i.era,vigUavano-, ,poi, quandl'esse volentieri seguiva.no oompa.gnie ·eiq-ui- ,,oche; cercand!o fuori,, nella vi,,a. che app.a:rivai l.ibera, l'effimera gjicia die'le illusioni i1iavv·erfoe, ,della novità. del- fascino che l'ignoto esercita ·sui g'ovani, cuori. Moltissime son ~cadute> così. Altre, - più s.ve.ntu:rate; -. per . inganni, t1.-adimen:ti, insì,dlie !... Non sapevano ... ; 'non ,etran pre.paratle alfa. v•ita, e non poteva.no immagìnarrie,, sventarne, i pericot:ì.. Rioaridio sempre una poveretta che narrava con ingenua sincerità: « .... Contincia,i a tredi-c ·anni; 1HJti sapevo pro,prio ,:.. Mi dissero che qu.clo era il mio lavo-ro, ie: credettii !... :.. (Era ·quesi::a una· giovane straniera. orfana: Ltn sed'icente t•,.~tore V aiveva condotta in una casa di tolleranza da.ndo'.e ad intend'ere che ·là a,,rehb:e imparato unla professione!). È do[)o la prinia c.ad1.1ta.l,e povere ilL'usel.precip.itano, ! -· Tuttavia sperano an:cora qualche felicità f Vogliono al.tre ,eh.brezze, alitre illusioni, che si rlisolverann~ in altri tcirtrnienti.,.. finchè non possono più iUudersi o sperare: allora, dopo essersi un ,poco diba.ttut,e: invano, si. rassegnano .... o al. ricover:o (qua11do pos.sono ottene.rio) o al tristo «111le;sttere!, - ed- è all,OJra:d1e cliivengono ribelli!. IJ).erchè si sentono reiette! / Questo in linea gf!-ierale; ma quanta variei,à dli casi, cia.scuno · dei quali è degno _di tutta ·la pietà,. dli·tutto l'amore -che C:O)np,ren,- clle e riipa,ra ! Oh, la stllpp,lichevole insistenza del1e meno_ corrotte, pei-chè si aip,r-aloro_ una via di salvezz~, un r:ifugio qua.-h;ia•s!i Ma sp,esso v: sono ostacoLi i1isu-peraoili.: non sempre s,ì trovano posti- quasi gra- :·(2)-Alle • cause • che ora diremo vanno aggiunte quelle· - _tanto diffuse e radicate, purtroppo I - derivanti dal!' ignor_anza, dall'egoismo, dal!' indifferenza, dal pregiudizio, dal!' opinione pubblica, che è così indulgente per • tali errori • maschili, e inesorabile - pe.r quelli femminili I e eh!! osa aftermare recisamente essere le ca_se ,di t.oller;mz.a (e quindi la prostituzione, con l'inerente, inevitabile, • tratta delle bianche • !) una • dolorosa necessità ,, ! BiblioteçaGinoBianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==