Vita fraterna - anno II - n. 16-17-18 - 15 set.-15 ott. 1918

VITA FRATERNA Tu sei una povera r,.tgazza ignorante Tuo padre faceva il carpenti,ere. Tua madre nemmeno •sa scriver-e il proprio nome. Il mond'o è f,atto così. Come potrebbero i ricchi godere l1 a vita se non provvedessero i poveri a le loro smisurate esigenz,e? Lo stesso è di Ladelchi. Lui scrive libr~ e molti n11e ·legge•; lui tiene conferenze e frequenta ii teatri. Tu 1gli lustir-i le sca•npe, gli •onili111la casa, gli prepari la colazione e i,l pranzo. Ohe cosa accadrebbe se tutti scrivessero dei libri? Sì: la voce che le parla nello spirito ha ragione. Il morndo è fatto 1COSÌ. . Ma perchè eUa non sente più il c,anto lieto della primavera nel cuore? * * * - Noretta, corri,. :Ma Noretta ,non corr'e. S'avvia lenta, svogliata. - Forse s'è formata la pendola. Fors·e è cac\'uta UJ1acarta. Eppure la voce dii Ladelchi ,,ibrava d'insolita impaziernza. - Desidera? _ - Ascol'ta, ascolta Noretta. Forse è il capola;voro. ! Ma stammi bene attenta, sai. Conto sul tuo giudizio. Io? ... - Sì: tu. Oh, ii.on hai forse un c-ervello anche tu? E' vero. At1jche Nor>etta h.t un cerv•ello.. Ma perchè oggi soltanto Ladelchi ,se n'è accorto? · ENa lo guarda attonita, co111 inquieto stupor:e. Il suo giudizio?... E che cos<a gli saiprai di re? * * * I fo?'lietti ;,0110 lì accumufatf é ciascuno ha i•l suo numero progressrvo. - Mi ascolti. Noretta fa cenno di sì, ma vorrebbe essere tuttavia così ,lon- · ta111a,che 0011 le giungesse la voce di lui. Legge Lad'elchi co11 beHa voce chiara e ca.Ida. A t<ra1tili,squiUa vi,b,randlo, a tratti •s'attenua <lok-eimente in un tremore quasi musicale. Pause h11pro,vvise. Ri,prese v-eementi. Ferrnri <liipreghiera. Impeto c\'i passione. Noretta lo fissa con gli occhi turbati, quasi smarriti. ?Ifa cosa dioe? Ella afferra le parole ad una ad una, ma il senso l1 e sfugge. Nena contrazionie dei liinea,menti si tradisc-e 1 l'inutile sforzo di comprendere. BibliotecaGino Bianco

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