Vita fraterna - anno II - n. 10-11 - 15 giugno 1918

VITA FRATBR?(A 5 casi: qUle!LodeHa- Rin~, sciagurata! che, coi suoi :piagnistei e i suoi l,amenti e le sue disperazioni e le sue preghiere, è riuscita a far sì che i1 1 suo spos.o si nascondesse, e fuggisse per tornar,e a. casa .... : e fu ripreso, e fucilato come diisertore ! ! !... e quelilo deUa Ginett.a, povera ig:1or~nte, che aveva consig,liia•to a ,S:uofi'glio, « per mettersi in salvo », di darsi prigioniero al t11emico: e -le ha dato retta i.Ildisg;raziato ! ,e dalHa prigionia scriveva aUa madre cartoline da cui trapelava la desolazione e -la fame! e la madre non poteva neanche 111.andargli dei pacchi, appunto perchè hlii ·si era. dartro prigioniero a:l nemi:cOI; - e dopo stenti e to·rmenti, quel povero ragazZ!o è morto tisico, in Austria, solo e di•sprezza1o.... - E d'ella « pace »? Ah, non ne parla d'avvero! Sa purtroppo quanto mal-e quella dolce parola ha fatto, fr,a i soldlati, nel'le lettere da casa! Sa che il .prolungamento, •e l'irrasprime"nit.o della guerra che si è avuto d!0:poCaporetto, e l'invasion,e nemica di belle terr·e nostr,e, e la sv-entura d_eiprofughi, e tanto e tanto mal'e· - è sta1o conseguenza dell'aver creduto di poter avere -la p-ace p,rima deHra V'ittoria .... No, no: sa bene che la pace che tutti desid_eria.mo non si può, ottenere paniandone prima dell t 1 empo, - ma solo resistendo e c'ombatt,endo finchè essa possa esser-e sicura e duratura, fondata sudalagiustizia trionfante. Rachele ha scritto ormai un1a a unga lettera ,a suo ma:rito: non si è « sfogata» affatto, ma sente che le sue pene 'dlella giornata sono sv,anite nella, dolceZ!.ziadel proposirto di conf'ç)rtare e ra,Hegrare il suo SQJ.dato. Ha una soave com1mo;zione d'amorl! ne11'a.- nimo, ,e ,guarda con tenerezz,a i suoi figliuoli che ripo~al1l0 quie.ti nelil'a penombra ,d!ella camera. E finisce così la sua lettera: « M·entre ti scrivo, vedo i nostri bambini che dormono tra,nquiilamen1e,, e sai cosa penso? penso che• tu sei ogg'i proprio il lor'o angiolo custode, perchè ti\ dif enài ( e d,ifendi me con loro) daUe disgra%1.ieterribili che ha.nno colpito i poveri bambini del Belgio e di t1,ttti -i pa,esi in-va-sida tedeschi, e le loro disgraziate mamme. E' una gran _consolazione pensare che i grandi sacrifici che compii tn adesso, e i p'iccoli sacrifici· che co'mpio io, servono a, far ..rì che i nostri bambini, anche quando saranno grandi, non 'abbia,n,oil Biblioteca Gino Bianco ·

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