Vita fraterna - anno II - n. 10-11 - 15 giugno 1918

136 VITA FRATERNA - Ah sì Dunque tu ritornerai a, la tua casa. 'Dormfrai ancora in ·un 1etto di piume. Siederai ad una mensa. ingom!bra di stOIV'Ìglie.Accrescerai su le pareti delle tue stanze la coHlemione.degli orribili quadri. Ti abbaglierai gli occhi con la luce elettrica. Ti preo'ccuperai per la cor·rentfe d'aria. iLa tua vita si ricomu>Echerà dlÌ tutte 1~ antiche abitud,ini. E questa ipau.sa benefica passerà come un sogno pauroso, caiusato ,da una cattiva. d'igestione. Si alzò. - Addio creatura: infelice. Per te ogni spera.ruza è vana. - Ogni speranza? - Sì. Tu non div,en'terai mai un uomo. Tu sei degno d'ella definizione di Platone. « Animale a -d'ue piedli, pri,vo di ,penne ~- Già mi hai fatto sprecare troppo. Aidlcl.lio. Un affanno subitaneo mi prese come se egli -dovesse correre per il mon:do bestemmian:d'o il mio nome. - Diogene! Diogene! aspetta., i1miplorai e to trattenni per un lembo ddkl tunica. Si voi/se a guardarmi con im'p-azienza. - Diogene, tu mi' hai frainteso. O io mi sono spiegato ma!,e, Aspetta. Bisqgna ch'io ti parli. Io n:on sono l'uomo, ma forse lo potrò diventare. · - Lo credi veramente? - interrogò etgli CM evidente sarcasmo nella voce. - Sì, lo cn~do. Incrociò le mani sul pomo del bastone e ,v1 ap,pogigiò 11 mento, assumendo un· attegigiamento· rass-elgnato. - Allora parla. Ecoo il •dliscorso che gli tenni: - Diogene! anch'io cdme tutti i morta-li ho sognato in un -periodo dell,i. mia vita di conquistare il monldo. Ho sentito la seduzione della ricchezza e della gloriai. Per esse ho creduto di poter salire a l'apolgeo dell'umana felicit~. Ma µiù tardi, meditando su l'esplerienza dei savii e su le vicencDe reali •dell'a vita ho com1>res!otutta la mis,eria 'del mio sogno infantile. E ho intuito la felicità in un'altra conquista. Nella co111quis.taidell'I,deale. . Io avevo sognato di 1dlom1inare le cose perchè daJ · fascino delle cose ero dominato. Fu lunga e ,dolorosa la meditazione.' Ma ,per •essa una pace s·conosoiuta entrò nel mio spirito. E i morbosi -d'esirderi la:sciarono il posto a hna. fede sicura. Compres~ che la vita non è quale la concep.isce la maggior pa,rte die·- gli uomini: Un sentiero tracciato tra. la nascita e la morte, che· i dis.gr;i.ziati 1)ercorrono faticosamente a .pi,edij trascinando il cocchio dorato d!ei fortunati. Riconobbi il vincolo chie uruisce l'uotTllOa l'uomo iper una fraterna coltaborazione. Il vincolo che unisce le generazioni a le generazioni l)er La ,contimvità d'una fata1e a.soension:e. E .raffigurai la vita dell'umanità con una pfra.mid-e enorme che Ienta.ment,e ,sale per ogni stato di pietruzze compiuto da le generazioni. Ogni pietruzza è il simbofo d'un/idea -realizzata. . La piramide dovrà salir-e, salire finchè la. sua cima g-iungerà a sfiorare il cielo e s'imm'erg1e!rànella fiamma d"el sofe. BibliotecaGino Bianco

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