Vita fraterna - anno II - n. 5 - 15 marzo 1918

VITA FRATERNA 67 LA LEGGENDA. Mentre la pace ignominiosa veniva firmata, o Russia, noi non· abbiamo esecrato nè imprecato. Benchè la tua fatalità sia fa tale an~he per noi, soffriamo di te come d'una sorella sventurata. · O grande Russia~ proprio mentre la bruta realtà ti percuote ripercotendosi anche su noi, risale dietro di essa la leggenda, come una maggiore realtà: la realtà del tuo grande destino, o grande Russia, che non falliva a chi ha troppo sofferto, e ti aspetta dove un orrendo destino aspetta l'orrendo invasore, l'orrenda frode, la sopraffazione, la crudeltà. Leggenda pareva, leggenda pare nel misterioso fascino che ci attraeva a te, dagli anni, dai secoli: idealità pareva e pare di sogno vano, ma l'idealità non è mai sogno, ma non è vanità, è la sola sopravvivente realtà, lo specchio del destino. Cade la grande rivoluzione, cade su sè, perchè la tua gente, o Russia, non si conoscceva tra se. Correvan tutti sbandati da anni, da secoli, verso l'idealità, la libertà, come fanciulli, ignorando il terreno: l'autoGrate attendeva sulla via, uccideva man mano, divideva, opprimeva. - ' 11. russo ribelle al servaggio, che si dava bandito alla cam- ~agna, cantava: / . O madre selva, fa tacere lo stormire delle tue_ querce che non distolgano un tuo figlio dall'audacia di pensare i suoi pensieri: forse domani al mattino io sarò giudicato da un ter:ribile giudice, dallo stesso Tzar: e lo Tzar 'mi interrogherà e mi dirà: - Dì su, giovinotto, dì su, contadino, c9n chi ti sei bandito? Quanti sono i tuoi compagni? ., - O Tzar, fedele e.redente,. speianza di tutto un popolo, io ti dirò la verità, la verità tutta intera. lo 1n'ebbi fuorusciti con 1ne quattro forti co1npagni. il primo fu la notte tenebTosa; il secondo un pugnale affilato; il terzo il mio ardente destriero; l'ulti?no compagno è l'arco ben teso, e le sottili freccie mi servono come abili rnessaggeri. Allora lo Tzar gravemente mi risponderà: Onore e salute a ·te, valoroso giovane, perchè tu sapesti essere audace bandito, ed hai voluto lealrnente rispondermi. BibliotecaGino Bianco

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