Vita fraterna - anno II - n. 4 - 28 febbraio 1918

VITA FRATERNA 3 E badate: non è vero che sottoscrivere vuol dire far durare la guerra; perchè il denaro che occorre per le spese di guerra, il governo lo trova lo stesso: lo trova a condizioni molto più facili all'estero, perchè le altre· nazioni glie lo presterebbero al 3,50 per cento, - mentre domandandolo a noi deve darci ptù del 5 per cento. l\.1a sap·ete perchè lo domanda a noi? Perchè per restituirlo all'estero dovrebbe mettere delle nuove tasse, e mandare fuori del denaro, che inveoe, restituendolo a noi, rilnane pur sempre in paese. Non è• vero che sia un rischio mettere tutto il pr0prio-denaro in cartelle del prestito: perchè questa carta rappres,enta denaro · tanto come i biglietti di banca, sicchè quando si vuole avere il denaro delle cartelle non c'è che venderle. -Anzi,_ se la guerra - co1ne deve essere - si vince, quelle cartelle varranno sempre di più. ~-Ma se la guerra (Dio non voglia) finisse male, non solo le cartelle del prestito, 1na tutti i biglietti di banca non varrebbero più niente: carta straccia l'una, ma caria straccia anche gli altri. Dunque conviene di più mettere il proprio denaro in cartelle: aiutando così la guerra ad andar bene. . E infine ha chiesto· a tutti di sottos.criv,ere, lo ha chiesto a nome di quanti sono caduti per la patria, o hanno ·sacrificato: la loro giovinezza... _ « Io sono fiero e felice di essere come sono! » - ha detto -· ma ha aggiunto: Fate che i sacrifici che si sono fatti non siano -stati fatti per niente. E quando egli ha finito di parlar,e, che applauso :pieno,)imponente, spontaneo si è levato, da tutte le parti e si è stretto intorno a lui! Quell'applauso diceva indubitabilmente che l'anima di tutti noi che ascoltavamo si era incontrata veramente con l'anima dell'eroe. E lo dicevano le lacrime di cui tanti, tanti occhi eran9 pieni! Non c'era più diffidenza, - non era più neppure la pietà quella che ci faceva piang.ere. Era la commozione profonda che viene a chi sente la santità del sacrificio- per la patria. Tutti, insieme, la sentivamo in quell'ora! E - sapendolo o non 'sapendolo - nell'amore d'Italia, tutti ci volevamo bene ci sentivamo veramente fratelli. Quando il giova;ne eroe fu condotto nella sua carrozzipa nella sala dove sono custoditi i bimbetti che_le madri operaie véngono ad allattare interrompendo per essi jl loro lavoro, - .e ·1e madri gli portarono i loro piccolini perchè egli li carezzasse, colle sue mani e col ,suo sorriso, l'anima ci si :rtempi del pen-. Biblioteca Gino Bianco

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