Vita fraterna - anno II - n. 4 - 28 febbraio 1918

VITA FRATERNA Le Cattedre ambulanti associandosi dei volontari nella class-e dei fattori, dei contadini intelligenti ecc. potrebbero istituire in tutti i centri, grandi e piccoli, corsi accelerati teorico-pratici, o solo pratici per tutti i maestri, i quali da una sola istruzione per ogni settimana, riceverebbero tutte le nozioni necessarie per· guidare i propri alunni. · Ma bisogna far presto e agire con determinazione e con tanta intransigenza .di fronte all'inerzia, al misoneismo, allo, scetticismo, che avvelenano l'anima nazionale. Se si ritarda, solo di alcune settimane, a prendere i provvedimenti atti, e indispensabili, a prevenire la malesuada fames,. avremo danni e miserie incalcolabili, in tutti i campi. Videant cornsules! Dall'Azione,. Roma APPUNTI e vincere biso1n-a! E prim.a di tutto e dopo tutto bisogna esser convinti, e sempre più convincersi, e affermare, e ripetere, e concludere che bisogna v:incere!- Que,sto importa soprattutto. Che la guerra finisca presto o duri anc0ra degli anni (sì, degli anni: non diciamo· solo dei mesi - che di mesi si parla da anni, da quando è cominciata ... ) è questione, pur nella sua gravità, seoondaria di fronte. a quella della vittoria, che si deve ottenere. E la considerazione e l'enumerazione delle difficoltà enormi, dei sacrifici estremi che si frappongano fra noi e la meta della. vittoria - non scuote affatto la certezza della vittoria: non vale che come prospetto di quello che si deve affrontare e superare. ·Perchè la vittoria non è un'aspirazione, non è nemmeno un diritto (purtroppo vi sono molti diritti di cui si d·eve in pra-- tica dubitare) - la nostra vittoria è un dovere: poich€ è la. vittoria dell, giustizi-a, della libertà dei popoli; è la missione dell'umanità oggi: _yincere la barbarie, la prepotenza, la sopraffazione materialista. Non si può dubitare del dovere. Bisogna compierlo,. A qualunque costo. O è la morte morale. La certezza della vittoria è in noi della stessa natura che· la certezza di n(,)n rubare nell'uome onesto. Non vincere sarebbe infatti rubare agli eredi il buon frutto, BibliotecaGino Bianco

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