Vita fraterna - anno II - n. 1 - 15 gennaio 1918

PAGINETTE INTER.NE (Nel vestibolo) 1.-2 gennaio 1.91.8 (notte). Io 110 sognato, da1]]a mia prima g.iov!Ì'nezza, ho sognato, una città. Come sognavo una 1c.asa, una basilica, una terra -- runa mia teHa, u11a inia gente - so,gnavo una città. Del, .Iiposo, della .salute, <l.e11avj_1ta. Della be:llezz,a. Venivano, .i mala,ti del mondo, gli affaticati, ven~ivano, trovavano : la pace. Io componevo per essi, 'Per quando wp,pem.agiungessero, un ve- · stibolo. Li se,parava amcora, ,e ,g.ià li. co.ngi,ungeva all,a città. un vestibolo. D'aim-01·e.Un bianco aJ\bergo. Lume di quiete. musica, s.Llenzi. l,arg 1l1e vedute piane di natura, v~rde! 'Profondo verde, cupo, .chiairo. So,le, ,so.ava ombre. Li.,nee semp1ic1, linee trascendentali. Architettura. &,a un'archi tettnra, ovunque. E~'a J.a psich€. L'architettura è psti.che. Essa accoglieva, offriva, circonda·va. E l'e.sser,e ,curvava. Un suo sommesso pe:ns-iero aveva, questa li.nea, un suo rich.iarno: - F.a,nc.iuno, torna! Torna alla legge: Iddio. Ed ei. pregava. · ..... Or, (J-Llìsi •lìlre,ga. Quì, nell'entra.re - i.n anno sacro alla patria, -a.Ha vita - qui si 'l)r,eg.a . Xel vestibolo Célisto,s:i adunano l'ani•me nostre, oome uno stifingersi più luminoso, e pure a;ccorato, al termine d"un ultimo convegno, qual.e oggi può chiamarsi .s,errup·reanche un 1p.r,imo. Ci attardi.amo in uno dei mol,ti, iin~aziati argomenti. Della inte,r,ior:ità, della radi-ce 1educati.rva de.ne cose. ,Mi teneva 'Pensosa, clo·po UIIla giornata, il'i'IIllPressi.one d'·un ohli.o che s,i commetta. M.i pare ci si. affanni, senz,a s..1J)erlo, s,e.nza vòlerlo,. più aUa scorza, per quanto vita.le, deHa II)ropaganda patriott.ica, -ch,e al suo midol.lo, che alla sua virtù pe,dago.gic'a di s.ostnnz.a, che alla dimostrazione penetrativa delle ,ecc-else ,co,ndizion.i 1determiJlanti ,la cosci.-enza, e :perciò la capacità, del dovere. Koi oibliamo troppo che :la fortuna della riive- :lazi,one ,della vita, favor-i ta anche dalla nostra sanità erediit,ar.ia di fam.igl1ia, e de.11',educazio.ne avuta, è cosa ra.ra. Non ,si vive, non si appetisce la be1llezza de.1 sac11ificio, per-chè non si conosce la bel1-ezia ·della sua -ol"i.gine e del suo scopo: l'ordine. Il grosso del ,pubblico, il grosso de.l ,_po·po.lo,im basso •e in alto, ignora .i ra,pporti rnerJviglios.i fra grtnteres.si delJa sna esistenza e l'os~ervanza delle leggi d.i veriità, ,di bontà, di beHezz,a! Non so,s.petta l'a:r;moni.a e l'unith ùirvina idea crE'ato, del ,creato i.ncons:apevo,le, e ,d.eJJ'intel.litgente. \1a noi, noi che ~1cc11siamo, viviamo ben <.1l1trimen<t:Li!a 110stra vita · atti va si ,substanzia incessa:ntem,ente ,d''lrna vita contemplati. va, nasce da essn ! vi l'itrnva H sno co,nforto i.neffabi.le, e .la :·ettifica eterna deill'enor,e che .e-i.incolga! Io vorr-ei che aprissimo a:i. frate.Bi questo tempio chiuso da essi, questa coscienza ci:rcos-critta a noi fedeli.; (;h.e, i1n un cenacolo d'intel.letto ,e 'd'amore, richiamassimo alla co11templazione. C'è, ogni sera, ogni istante. nella natura umana, un cosci:ente o ,incosciente a,ssurgere, un salire dal fatto, da qual,unque fatto, sem,p1.ice, o c-aitast,rofico, da cruéù!unque sensaz,ione, al prineipio: un inclefinito astraù<re, un ridursi ad inte.rrogazion-e, da parte cli tutti, :i.nrl1e clel p,i ù incolto e de.1 fanri,ullo: « Peirc•hè?!... » Tutti BibliotecaGino Bianco

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