Vita fraterna - anno I - n. 7 - 10 luglio 1917

VITA FRATERNA 7 nemici invaderebbero il nostro bel paese, e v1 farebbero lo strazio che fa l' invasore, quell' invasore! e Pace » questa? Sarebbe la vittoria del nemico, e il disastro, la vergogna, la 1naledizione per noi. - Chi può pensare un orrore simile è un ne1nico dell'Italia e degl' Italiani; un traditore della Pa– tria e dei fratelli, un alleato del nemico! Combattian10 ogni giorno questi nemici interni, non meno, forse più pericolosi dei nemici esterni!.... E convinciamoci che, per quanto la guerra sia dolorosa e costi sacrifici, guài per noi se ce ne stancassimo prima noi che i nostri nemici! e l'unica n1aniera di farla finir bene è quella di vincere. - La vittoria sarà l'unica cosa che potrà darci una vera pace, che ci com– pensi di tutti i sacrifici e sia migliore di quella di pnma della guerra. » Ancora il soldato di pn:1na, rid01-na11dò: e Crede proprio, signorina, che sarà migliore? C'è tanta brava gente che muore in questa guerra - e ci sono tante canaglie, invece, che non n1uoiono !.... » « E' vero. Ci sono tante personacce che in un 111omento in cui tutti devono fare il loro dovere per la salvezza e il bene del paese, trovano la maniera di evitarsi pene e peri– coli, - di cavare dalle disgrazie di tanti il loro vantaggio: sono gl' in1boscati, gli sfruttatori della guerra, i frodatori delle forniture militari ecc. ecc., - come ci sono le spie, i traditori, .... lVIatutta questa gentaglia non è stata creata dalla guerra: e' erano anche prima; solo non si vedevano agire come si vedono adesso; la guerra li ha rivelati; li ha 1nessi alla prova e ha fatto veder co1ne sono. Tn. fondo la guerra ha appunto questo effetto: fa tacere le chiacchere, e inette alla prova dei fatti: si vede chi fa il suo dovere - e chi non lo fa. - Questo è un gran bene. E dopo la guerra bisognerà ricordarsi, e chi avrà fatto il suo dovere dovrà avere quel che gli spetta; e chi non lo avrà fatto dovrà avere il trattamento che si merita. Sai•à un dovere di giu– stizia. - Quanto alla brava gente, anche questo è vero: sicco– me fa il suo dovere, e il dovere oggi è 11101 to spesso unito al pericolo, tanti purtroppo ne muoiono. 1\/Iaquèlli che muoionò così non sono perduti: lasciano un esen1pio così luminoso, un'eredità' morale così grande, che certo avranno più ef– fetto nella vita dell'Italia di domani, che non tutti quelli BibliotecaGino Bianco

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