Vita fraterna - anno I - n. 7 - 10 luglio 1917

VITA FRATERNA 22L APPUNTI DI OSPEDALE Leone è partito. Domenico Calcagno, ortolano di Spotorno, sulla riviera Ligure, alpino di quel VII battaglione che sulle balze del Forarne ha visto spenta la maggioranza dei suoi eroi, il nostro Leone, dopo tre mesi e otto giorni di permanenza al nostro ospedale, è andato via ieri. Andato via I È una frase così semplice, così consueta, perchè tutti tutti i no– stri ammalati passano soltanto « per transito » nei nostri ospedali: e se i feriti gravi rimangono, pure anch' essi al primo miglioramento vengono portati via e noi non abbiamo mai la gioia di vederne uno, completamente risanato. Le condizioni allarmanti di Leone durarono tre mèsi. In tutto que– sto periodo - come da _unbocciolo di rododendro, custodito per lungo tempo nella guaina spinosa, un po' per volta, al sole nuovo, sporgono i petali timidetti e poi tutto il fiore nella sua piena bellezza, - così l'anima di questo nostro ragazzo ci è apparsa a poco a poco in tutta la sua luce, liberata fuor d'ogni scorza di rozzezza e di torpore. Io vorrei che su ogni frontone d'ospedale fosse scritto « chiesa di elevamento spirituale » perchè in ogni luogo dove, sotto la guida e la condiscendenza dei medici, de!.le donne alacri e intelligenti pos– sono esplicare la· loro opera d'amore sociale, gli ammalati, il meno che possono fare è di guarire. Ma oltre che guarire nel corpo, quale meraviglioso fiorire di sentimenti si avverte in loro, se sono guidati da provvide mani materne I Un uomo ammalato è come un plasmabile bambino, che ritiene tutto quanto gli si dà. Ho osservato che tutti i soldati ammalati e fe– riti preferiscono il latte al vino; e questo non è che· l'inizio di quella sostituzione di bisogni che avviene nell'ammalato. Ma alla preferenza pel latte e pei cibi leggeri segue la comprensione delle regole igie– niche, la pratica della pazienza, l'idea dominante che solo quello che soffre di più è il più importante fra loro e finalmente la comprensione della vita nelle sue pure linee francescane, sgombra di vizi e di di– vertimenti nocivi. Il nostro Leone divenne ben presto il punto convergente di tutto l'ospedale: occupava il miglior posto nella corsia più bella e di là . BibliotecaGino Bianco

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