Vita fraterna - anno I - n. 1 - gennaio 1917

3 I problc1ni dello spinto non hanno sesso, quelli dell' u– manità tengono ineluttabilmente dell'un sesso e dell'altro. ~Ia gli uni e gli altri sono intimamente, profondamente le– gati; a base del fatto sociale sta un fatto morale, a base del tatto morale sta un fatto spirituale; malgrado tutte le apparenze superficiali, la realtà è questa. Bisogna che lo spirito sia mosso perchè tutto il resto si muova - 1na che sia mosso veramente però ! non per le sole fonnule statiche dell'intelletto, non per il solo impeto cieco e n1utevole del sentimento, e neppure per la sola unione utile ma terrena di entrambi, che trasporta l'uno e dirige l'altro si, ma a conquistare questo mondo solamente, - bensì per una sua vita profonda e ineffabile, per una vera divina ispirazione che quaggiù si rivela con l'amore. Suscitiamo, manteniamo, ravvivian10 in noi questa vita, e a vren10 il punto di partenza per sentire, intendere e per quel che è da noi risolvere questi problen1i. (1) Poichè è amore essa si propaga dal centro inti1nissimo fino aglt· estremi sconfina1nenti volendo tutto abbracciare, e tutto al centro riconduce in una specie di vivente unità, che non pennette di obliare sdegnosa la più umile realtà 1na quella medesima nobilita a sua stessa espressione. Amici, - ora dunque noi facciamo appello a voi. La guerra sarà lunga ancora: è nello spirito nostro disposto a voler la vittoria inflessibilmente, e più ancora, a credere severa– mente e gioiosamente nella vittoria, - è nella nostra col– laborazione decisa e intera e utile e regalmente generosa per la vittoria, che la vittoria sta. Se essa non venisse sa– rebbe tutta colpa nostra, dal primo ali' ultimo degli italiani, dal primo all'ultimo dei cittadini dell'Intesa, e sarebbe segno che abbian10 tradito il sangue sparso dai nostri fratelli, tra– dita la causa del giusto e del vero a noi affidata in questa guerra; che Io spirito contro cui combattiamo ha prevalso anche da noi - 1uod Deus avertatJ - lvla la vittoria verrà perchè noi :a Yogliamo e ci crediamo : e sempre più, di giorno in giorno, tutti la vorremo e ci crederemo: ciò vuol (1\ A chiarire in parte, \"alga questa parola di S. Paolo: « Imperocchè il 11011 commet– tere adulterio, 11011ammazzare: 11011dire falso testimonio: 11011desiderare: e se alcun altro comandamento ,·i è, egli è ri1111on·llato i11questo p:1rl:1re: Amerai il prossimo tuo come te stesso.» Romu11i _\.lii, 9. BibliotecaGino Bianco

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