L'Unità - anno IX - n.27 - 2 luglio 1920

HO L'UNITA 7u·utr:-ir1tl' ,, in <1w·tlo <VJJtO ~itYn~ialr e •i i' ,,1·uto to,·lo di non t."Oll>rhicomprt."nde– rr, Qu~uli In ilit-biar:uione- dèlrauuale P1·,•,idente del C"on8iglio ~~t..'l~zialmente collima con la politica, che •i affermò col pro~lama di A.,·yiroca.JJt-ro. Xatur:1lme"nte il 1,oi-.sci,:l'W') di \"nllonn, e di un ragione\·ole hi11t,.,·la11r/ da purte dell'Itali:.1 1 risponde nd un dit·itto <'Ons:l('rato dai trattati e nd 111111 <'fifigen1.a \'itole ùclJa nostrn dife~ e quindi non può e~l;;('re 'm~l-lQ in di~U$· 8ione. l)('\'t.• (•oni.ideriusi (•ndut,1 la poi.i– li<·" lnttn ùiil :);lui e dal 'fittoni per In {1uale si ft•c·e.mert·nto dell'.\lbania me,i– dimrnl(' 11r11vore dei µ-re-c.-i. e del1'Albania. settentl'ionnle n fiHore dei ju~()SL'l;i-, lo queHto i..enflQ noi <'N"<liamo dehbano•e~– re, interprN.nte le dirhinrazioni ·dell'ono• re,·.,le OiolittL Bi1'-0g-tta spiegare agli al– ban<"fl:i rhe, il nofltro diritto di rimanere a Ynllonn, punto •trotejricò ,·itale per la. 8irurt7.7.A <lt-ll'Adrllltiro, non implica af– lnllo unn @purtlzioue dell'Albania a fa. \'Ol'e ,IPIle nu7.ioni finitime.». DurH1ue, il Oot"erno italiano rivendi~ In •i protezione )t di Argirocnatro. Abbandonlnmo, a11ot·a, il Pn.tto di Londra'/ n Oior>ialr d'Italia accu""' ~itti e Tit– toni e.li nver fotto« mer\'ato), de.ll 'Alba• nla; e fa. al EtOlit.o, le ,iste di ignorare. che il mf'r1·ato fu ra.uo da Mnnino n~l Patto tli LdtHh-a.. Affermo the ._il noS"trO diritto di riu1anert.' a. ,·u11on11 non impli– c.o.affatto unu SJ)Urlizione dell"Albani.1 a fa,·ore delle nazioni finitime•; e fa le ,·i. ste <•or;:.l di ignorare che lo sciagm-ato nrt. 7 (h•l Patto di Londrn d costringe appuntQ all"nlte1·nntiva rra 'l'reutino– l~tri:t•D1dm111.in-V1tll•1m e Albania. unita f• indip<•11tl('nte. Dunque, o si riconof:t(_•c l:t llN'C!':!1Sità di ri\'t'"flp1·e in 1,uonn fC'dc•il Patto di Lon• dm: o ti si ÒC'\'r prcparn1-e tt unu guerra non Mllo <·ontro gU albzH1etri per Yallona. ma :111«:ho contro slavi e gred per l'Alb;1- nia <lei nord e del sud. e mnl?"ri contro I"'ritnc·in r lnj?hilterm per im1>0rre. :1 tut. U> il mondo, 8enza tra.ttath·e bilaterali. di noRtro m-0111 propri-O, il rispefio del Potto cli Lonclro. e In ,·lolaz.ione del Pat- to di f..nnflm dove <'i pnre e pin<.'e. ,-,,,.,. r-: questo che ,·uole il G-ior11ale d'Tlo– li,,r l': spern. coo qu""ta J>Olitka. quella ~nte. di tn<"tler ftne nd inddenti tome q}Jelli di Anconn? fin occhi nt'lh1 testa quella gente h\? )10, kOprntntto. che rosa. n1ole il Go· veruo? L'l'. Economia giolittiana Xell' A,,,...t;t del 18 giugno. nell'arti– <'OIO di uu deputnto l!OCinlista. che non è l'"ltimo ,·enuto e che, fonoe per il fa.tto tli appartenere ad uon delle più ricche p1"0,in!'ic grnunrle d'Italia. dimostro. nnn c•rrrn fnmilinrih\ con le stati.Btiche e ,·on In tN>llkn della produzione, ave,·a.· mo trovoto ~spre88<', con la. più calma si. cm-cz1,n, qnt'ste ntfermnzioni peregrine: "che l'Intero fnbhlsoguo nazionale di Im– e< mento, calcolato in 65 Jnilioui d_i quin– " t.,11, dci;c "'""re asBOw,ta111r11te prodot– « to lu Itnllo e gli agricoltori devo,w u CFl~rc « oosft-otti i, (le virgolette 80DO « dell' A ror,li) a semi ria"" nel pl'Ossimo « autunno tantn superficie di terreno che «- bfHI l<worato e C'011cimato - deve da. « re abb0ttdat1temrnte il quantitativo ri– cc rhie~to ». FI~ <101non si esce dai soliti luoghi eomm1t, n~ è c-ertnn1ente nuova l'afferma– zione ,·be il tflnto au•picato Jlllreggio 1m produzione e (•onsumo di grano si potrà ottenere colla iutensifiCllz.ioue della col– tura per i cinque milioni di ettari di ter– "\'no già de@tlnati n frumento e con·as– ecgnn1,lone n tale <·oltura. di un altro mi– lion(" o milione e mezzo di ettari di pa,– eooli o prati perrnaucnti e di quei 'terre– ni che, uolle stntl•ùche ngrarfe, sono clM· Fiificnti oome incolto p1·oduttivo. Ln, SOO· pcrta ,·e1·nrnente 11,1,ova dell'on. Oa,ribot– ti è quelln del mezzo da uBnre per otte– nere questo mirnCOIQSO aumento della. J)l'Oduzioue grnuar•ia. elle non è, come fl. norn si è nndnto ripetendo, l'allertamen• to di prezzi plt\ rimunerativi. ma dev'ee– FICl'e 9emplicemente un atto d"imperio. Oli alU 1>rè1'Zi non sono stati. secondo Il Onribotù, elle un iucorngglruuento alla pigrfaia devH agricoltori: quindi non so– lo non è t.•onsiJ.?llnbile di elevarli: ma bi– sogna anzi ridurli. Per le due cruupagne airrarie l!r.!0-2~ egli proJ)One come ph) che Joiuffid{'nte- purchè sia ridotto eon– tempor~rnenmeute uncb(' il costo reale (?) - un p,·ez,,0 d'imperio cli L. 60 il quin• ts le, J; J)Olchè prevede l'ohiczione più onrin. f'l,l'li u:;r,:dunA'e che !ili de,·ono dimi• uuirc nello ~tesso tempo i prezzi dei pro– dotti del pn•oolo, e primo fra tutti Il prczu, del InLte, cJ1e nou don·ebbe esse• ,·e renduto, alla •t.1Un. a più di L, 50 il quintnlt1. li Oaril>-Hti non :iggiunge che la dimi– nu1.ione d<•i prezzi, sempre fatta d'impe• rio. non potrebbe limitar~i al latte ed ni:li nitri ·prodotti del paS<.'Olo.ma doneb– he estend•er~i a tutti i r('reali. alle legu– mino..,, :rgll ortaggi. alla barbabietola, 1111n <·nunpn. tutti concorrenti temibi.lis– simi 1IeJlo eoltura granaria: ed anche J~ggio, si cli01rnricn di dire ni suoi inge– nui lettori che <'<)ttdiz.ioneprima per di– mluuirf' il costo di pt'Oduzione del gra.- oo è 'IU~lln di diminuire il prezzo di qnel. le mflt("rie prime e di quei manufatti che l'n:zriPohore dere OOJDperare sul mercato rittaòioo. e che tali prez~i non si J>0880· no diminuire E,e non et abba883 il livel• lo <lei Mlnrl lodu8trioU. Ya 001>ratutto non ba ,·iij(o che la rondauna del si•te· ma du lui propo,,to è lm1>llcitn nella t!uo conC'lmtione: e( Non mnnl'a., egli dice. che "In buona. voloutil da parte degli agri– « coltorl ,1; e la buona rolontà di produr. re, da ('be mondo è mondo, non è stata. mai irn1>0sU1, dn alcun atto d'Imperio e d.- al<:un,- legge COBtrlttlm. ... . Crede,·nmo rhe queste affermazioni in– ter,·!'nzioni~tiche clelJ'on. Oaribotti rap– pr\.-sent.n~ro il non pl1M ultra, deJ dema. goglsmo riformatore in questa materia co~l caru o tutti gli orecchianti di eco– nomia ed a tutti i feticisti dell'azione sta,. t.1le,. quando im·ece le abbia.mo riste ri– prodotte e superate nel dil!COrsoprogra-m– ma di S. E. Giolitti e codificate nel pro– getto di legge per In cerealicoltura da lui I pn,oeutnto llllu Camera.. Anche l'on. Giolitti riconosce che e, produrre nll'interno Ja quantità di gra,.. cc no rhe ri occorro è non soltanto neces– cc ,sitù, Un11nzio1·ia per evitare di niandare cc nn·e~tcr'O sei millardi all'anno, ma è « questione di sictll'ezzn, dclJa vita del « Pneoc » Perciò egli chiederà, n,I Po ria• mN1to potc,·i SP'fciali V<'r cosf-ri11,gere a coltit·'<n·r a f}''OtlO t11tte l" terre elle 11e 80110 sus«tl-ibU·i, per poter ricorrere al• l'espropriazione nuche temporanea di ter. re oou 1>rocedum rapidi88imu al fine di destinarle a coltura. di cere&li, e per fis· sa,"f' JH"(':::i di rolmirrc e di requisizione J>tt· 1· prodoUi agmri mc-no 11l'Cf'81J(lri del .9ra1,o r elle ora, f)f'r at,-idità di guadagno sono colliroti a prefcnm:a. 1.At.Sdtrnlo dn. JHll"te le altre amenità. er<'<lirnre dnll"on. De ,·ito. sui combusti- • òili 11:11.iouali che pos.Q(.)nofarci rispar– mi:11-e. in uotcrolr q1wt1litd. l'importazio– ne <lei ca rhone. e l'altro, del cotone delle nostre c·olonlo. f•he potr1) liberarci dal tri– buto agli Stati 1.'niti. all'India e nll'E- · gitÙ.; rerrninmoci ~ltnnto n!Ja, questio– ne del gr•nno e delle cultul'e d'imr>erio, che è la più minncciosa.. :);el JH'Ogctto di legge, per cui 'è stata chicsrn (' 'otteoutu l'urgenzn, si det.ermi• on che ~no 1t11 r:woltA del 0-orerno l'im,• 710,izio11e dr/la 811/><r/kic rom11lcssioo del– la coltura alimentare e i·;m,pottizio,re di • coltir:11Jone <li terreni uou coltivati o di cccczio11ali t1'08/ormazioni cul'4,roli 11-Uli ai bisogni del JJClCIO, oou 80L'l facoltà, per gli agricoltori colpiti, di ricorso alle Com– missioni prorinc·inli di agricoltura. In caso d'inadempienza è comminata al proprietario l'e;;p1'<)priazione del fon• r do per n1gioni di 1>uhblit-autilit.ì al fine di rin•uclerlo :1 dirt--.ni t·oltin1tori . .lla. non ~ ('OIJ>lto sdltauto il pl'Oprietario: c·hè l'etepropriuzione im1-.orta di diritto la ce~~11.iOnc iornH:'<linra di oitni rontratro di lo<;wone. Kei pL-o,·vetlirnenti unnunciati il gla<:o• IJinJsmo rlf'll'on. Oiolitti si mnnirN:ta a.~– sni più 1wri,·oloso di <111cllo del deputato ~otiflli1--1n. Mflnt,-.,. f!llf:l'fotli si limita,·o, ad in\·o<·nrci, nuo~i <·nlmiC'i-i ~n lutti quei p1'()dolti ngrkoli. ~1e r11nnoo~f(i la con• rorr\>111..u nllo colturn clC'I grm10, J"on. Oio. litti i,;i .apinge molto 1>iù in rn. C'oltre ai C'almi('ri vuole ('f1(" la 1,ul'()('nlzia onni– sd('nle <'<I onni1H·f•.~nte m&bilisca ('() im– pongn non ~lo In ,1Cuperfkie,romplrssfra da, 1lt1-..:tin11nd nlle r~hnr(' itlinwotari. non solo la mc>,;11"'1 forzata t1 rolturn di terreni non c-olrh·nti. mn nnrhe 1'> rcc,r.:io11ali tra.1tftJ1·111azi011i ("ulturali utili ai bitogni (}Cl J)(JP,e,. Finon1 la ,..elta rlelle ,·olture ~ staJa ispir.ttn folOltltnto dalle n(>(•e~~iu) imme– dinte rlella fomiµ-lin ,·oltlratrice e dal tornu<·otuo del proprietario o del condut– t.o,-e di fondi. Il qunle, derirnmlo dalla ei;.pe,1·ì<'n1,11 clirettu e t·rodi,:ionnle della nn– tm·a dt.•l tC'r1-..:110 r dl'i (•lirnn e dalla co– noi-l('rn1.u delle ('onùizioni del mercato, roinC'ide,rn nelln mu~l'Cirnn pa,rte dei cn@i <-oll"intc1-f>sseK<'n('rulf' dt1l pue;;ae. Sare,b. be i11Wl'('ssante Rf'nfit'(' dull"on. Giolitti !òl(' non ti;i,1, un ,·1111tnggio nozionale eÌ:te un agl'i<·oltol'<'d,•I ~'errnro'O ottenga dal. la <·anop,1 un prodotto lordo di , ad 8 mil;.1 lire per ettar-o" piuttosto ehe 1600 a l&lO lire dal irrùpo, quando lo canapo si può mandnre intéram('nte a.lJ'eetero ed ouenere io eamlJio un qunntitadl"O di g111nodue \'Ohe m•~,giore di quello che si otter·reLbe du quelle terre. Ma intan– to dal •uo oegglo di Pri,•idente del Con, kiglio egli ndclitn all'ii·u d<.'lle folle l'avi• 1/ità di n11aday11-0 di quegli agricoltori, rapJ>rC"Cntotl come gli nll'nmatorl d'lta.– lia, r im·ocn, cJul Pnrlnment.o i pieni po– teri per irupo1°1'(' unn trn,-formuzioue'de.1- Je col tu re e 1)(..\1• fi&k.'l re J)J'ezzi di caJmie– rc e di J-e<)t1i.sfaiont 1 per i prodotti a.gra.ri tn('no nt'f:O~ul tfol grano e t.'he ora, per tale n\'iclitt\ clellttuo•a. sono colti"atl di preferenza.. Co@lad ogni mutamento di go,erno si ra un pa8"" ud<lietro e si ritarçla quella specie di ricostnuione ec.-onomic:t che a parole tutti dicono dj ,·olere affrettare. Era ba8tato rhc si o'llenta"-.oe un J>O'il sistemn del clMetl e delle llcen,,e, che si h18<'iaR~ on 1>0' di respiro all'atti\·ità indh•idualc~ perd1é In hre,·e temJ)O, dal maggio 1919 in poi,' le nostre es1Jorta• zioni riuFIC'iM8ero a triplicarsi e quadru– plienrsi e lo l«)ulllhrlo enorme rra imJ>Or- ~ tazioni ed C6portn,:ioni diminniase della meth. Ì'ochi mesi nn<'Orn sullo stessa ria sarebbe,'<> stllti •uffleienti perché il no– stro commert'io iuterrmzionnle ritonrn~ t:1lle.. <-ondizfoni normuli di anteguerra o forse riu8CiR@C II superarle. Di tutto que•to, che pure è stato ripe– h1tamcute mes..~ in luce da uomini come lo Stringber e l'Eiu;rndi. l'on. Giolitti non s'è accorto; egli parla della. nostra· sbilnnc·in commt:>N'ialeoome (oatte sempre quella della prirn:1,·era dell'anno scorso. e: per riparorvi non l"ede nitro rimedio rh<' i pi.--.ui poteri e l'opero illuminata. della burocrnzil', Questn leg~w non aumrnrerà la produ– zione nazionale di un c·lliero di grano, e ~ahotérù molte coltu1"e ben più remime– rathe. Rervirù solo n mettere nuovi rn– mi dèll:1 ,·itn (\{•onomitn deJ p:iese f:()tto il controllo del Governo. E ,·edremo ben prc.sto l'uso C'hc. il gore1·no giolittia– no ne fari\ n S<'opo el(ltl()1·nle: anche l'a• gricoltum diventerù il campo delle ope– razioni str·ntcgich(" ~l !ilalvntore d'Italia! Cosi questo n,•ni1•,a,.ario irreducibile de]. la gne.rrn vuol rinno,•are in piena, pace i metodi di disciplina, economica, che in piena guerra. han fa.tto t31lt.a. malll pro– ra : e per unn ,·oglia ""nile di J>oJ)Olari– rll. crea nuovi osu1<·-01i nl risanamento economico del paese. Eppure a c1uesto rediril·o tutti i parti# ti guardano con aspettazione e fidncia. infanrilo-; e gli oppo~itori sinceri si do- rono cer.care col Janternino. O. L. Come dopo Caporetto T,:tw ~ nu•• ·he uno dt>1m~gl,lri scan– dali della nostro ammlnislra.zione niilita.re · è dnto tlnllc, ,,·ll'lplo della henzina.. ComE" .. i .. plt'~lll questo sciupio? Lo hn splrgmo il Ten. gen. E.milio De Bo– no, comandante del Corpo d'armata di Ve– rona, nella seguorlle lettera n un glomnle (~i ,·e,01111: ~ J{grrgio Sig. l)irrllore, Purlroppo so,ent(' \('do d,•nun,iati stù suo p1 egiot,, ttio1nule o.buoi che II mllltort II fan• no di beminn r- di nut.omezzi per scopi che se1nbrano t> talvolto sono ingiusliftcat.t. E' tpcrn diuturna la mia e quella dei miei dipendenti per im1>edtre tnll malefatte e t. per colpire C'On le sontioni che si meritano, rntt.i i·Gloro d1e bi'nzu nlcu,, sentimem.o aiu– tano C'l'sì o sperperare il pubbhco denaro. E ri~rnzio aOC'hE" i miei n.on ctrcati col• laboratori C'he. C'ol rendt're di pubblica ra· gione gli inrnrn-enlerul che riscontrano, ml a.iutano nel mio oomplt.o. Però, In omt\.g8lo olla giustizia e siccome in tutte qucsu• cte1111cle si nota un tono di acredine, ahlnu,\ solito in Italia per tutto ciò rhe è· militare, rni prPme far r.Hevare una COM ed t, questn: chr le più jitrn.vl in– frn:doni del ~enere ,,ono quoq,I sempre com• messe da u millturi II dn u urftcloli 11 che &O-– no mli pcrchè lo MIIO dl\'CnuU por la guer· ra e che fra bren~ rlU>rnero.nno liberi cit· tadint, 1 qua.li per loro di~ra.zta non han– no ,npu10 far prcprlo ,1uel Sentimento dl d~nitt\ e di do,t1re che è co..çaltere doJle no• sire discipline. • Quesl.Onon 1>er uu.,are, per ,piegare. )li creda. SIJrnOr lli(ett.ore, con osser-. •an1a. Ttn. (,tn. Elt!LIO OI. BONO Com. del Corpo d"Ar. di Verona ~on stropicclall'\'I -1Zli occhi nmtct dell'U– nità. La lettern dirr proprio cosi: la colpa è degli ufftcloll di complemento. Come dopo Cnpore.tto! r mtlltnrl di prorMsione &0no incorreggibili. Parassitismo militare equino Ouraute tutta, In, guerra gli ufficiali di Stato Maggiore, I vari comandanti e lo-. ro aiutanti, gli ufflclnll J!"ner&ll e aupe– riori cd uua quantità dl altri ufflela.11 a,·euti djritto alla. coel detta. razione fo, raggio, non banno mal fa.tto wio, &I fron– te, del curnllo, u~ era suppoulblle che lo pote&Jel'o a,loperare, date le dÙlùUlr.e • cm si s,·olge1•ano i ""rii loro oenizi. Tutti usay'an<, h1"ece. ed anche ab\1811,– va.no dell'automobile mentre I deetrlerl ingr-~ss~wano nelle varie ecoderie preei• diarie della zona territoriale, cw,todlti gelosamente dru rlsJ>ettlvi nttenden ti cui aSSÌClll'tll'ano llll legale lmboecamento. Ora noi ci doma udiamo: Se Il ca.vallo non, ha, ser\'ito in guerra. a. tutti que&tl ufllcia.li, pe1-eb<lo Stlll:,o ue =tiene mi, 1 gliain ogg;' in pace, quando dovrebbero servire ancora. me.no? Vi sono ufficiali che ne po81Jiedouo due cd anche tre : lo Stato spende circa 10 lire àJ giorno per cinl!Cun Cllvallo, Il che significa decine di mlgUa1a.dl lire aJ gior– no che J)Otrebbero e! !8ererl.8ponn.ia.te. & un numero di giornale, che costa.va prima della guerra :3 ccntcsiwi, costa ora. 20. il numero noQtro settimana.le, che CO· st;wa 10 centesimi. de\'C Ol"".t ooetare 40; e l'abbomunc-nto salit·e n 20. Soi non pos.-..ii,mo fil.rio a. metà. anno." Perciò invili:imo rutti coloro, che vogUo– no maotene1·e in \jitn l'Unità n, pagar– ci un doppio ubhonnmeuto o n sot.toacri– vel'e 1>er ~om111e anche maggiori, a. fine di 1n·u, 1 ,·eclere anche a (1ue.Utche uon pos· sono pagal'e il <!oppio nbl>ouamento. Altrimenti saremo costretti a non con– tinuare l'Uttitd. GLI ABBONATI, che desiderano un cambiamento d'indlrino DEBBO– NO accompagnare la domanda con TRENTA CElfTESIMI per la apesa d I stamp& della 'raacetta.

RkJQdWJsaXNoZXIy