L'Unità - anno VIII - n.15-16 - 12 aprile 1919

J. 90 L'UNITA provincia riclliedano un attenta revisione, l'in– sieme della Romagna form.1 un complesso ben definito. Anche qui però, se si volesse dividere la regione in due collegi plurinominali, uno con centro a Bologna, l'altro con centro a Ravenna, si presenterebbe la necessità di se– gregare artificiosamente da questa provincia quakhe paese per assegnarlo a quello che sarebbe il futuro collegio plurinominale di Bologna, il quale, negli attuali limiti provinciali, non eleggerebbe più di 8 deputati. Le quattro provincie cicli' Emilia: Modena, Reggio, Parma, Piacenza {ab. 1,200.000), li... berate già con l'unificazione d'Italia dalle ap– pendici dei vecchi Ducati, rappresentano un magnifico esempio di circoscrizioni romane sopravviventi a tutte le cri.si storiche. Quì la divisione in due collegi riprodurrebbe i confini dei due Ducati. Modena e Reggio, con 10 deputati ciascuna, sarebbero sufficienti a formare un èollegio quand~ sia inteso le– gittimamente il criterio stabilito dal Progetto In esame; Parma e Piacenza però non avreb– bero che 9 deputati. Ma ai confini del Piacentino col Pavese si presenta un altro ca90 singolarissimo di er– rata circoscrizione amministrativa, dovuta alle solite ragioni storiche, il c1uale dimodtra, come gli altri sopra enumerati, la necessit?t di ri– formare la divisione attuata nei primi anni dell'unificazione. 11 Bobbiec;e, che geografica– mente e per rapporti economici e commerciali si unisce al Piacentino, è s1ato assegnato alla Provincia di Pavia, la quale si insinua per ciò stranamente nella regione appenninica fino a toccare i confini del Oenovesato. Restituito il circondario di Bobbio a Piacenza, il collegio elettorale parmense-piacentino potrebbe eleg– gere 15 deputati. VI. Gli esempi addotti bastano a dimostrare l'importanza del problema, e ci autorizz.ano a proporne agli amici dcli' Unitd lo studio particolareggiato, ciascuno per la propria re– gione o per quella che ciascuno ha miglior occasione di conoscere. Non per dettare ad altri norme generali di studio, ma per chiarire quelle che ci hanno guidato, avvertiremo subito la convenien:ta di far uso moderato e prudente di criteri storici, perchè molte volte la storia serve più a far conoscere gli errori del passato, da cui ci dobbiamo guardare, che a guidare le nostre azioni presenti. Però occorre dare una certa importanza all'ordinamento municipale roma– no, non solo perchè è stato dettato da I~ slatori di genio, ma pcr2chè costituisco •""so!: tracciato di ordinamento uni'lari'o ,"Jaliano,!u si pruenli n~lla nostra storia. Per la ragione contr:uia, bisogna diffidare delle llovrapposi– zioni e delle lacerazioni avvenute in seguito per opera dei Comuni, dcli" Signorie, degli Stati preunitari, le quali hanno dato luogo a situazioni anormalissime che. nella maggior parte dei casi, il nrstro legislatore non ha corrette. Ma i criteri prevalenti da tenersi per guida sono quelli indicati dalla geografia economica, derivati dalla comunanza degli interessi e dalla facilit..\ delle comunicazioni, e quasi sempre riconc•sciuti e fatti r•alcsi dalla naturale incli– nazione degli abitanti. UBALDO F0RMENTINI. La procedura Il progetto della Commissione parlamentare. La Commissione eletta dagli Uffici della Camera per esaminare la proposta Turati per la rappresentanza proporzionale, ha presentato la relazione e il progetto, su cui la Camera dovrà pronunciarsi al~1.prossima, ria~r\ura., Non è il caso di riprodurre nell' iJnild" la relazior.e, perchè i nostri lettori già conoscono tutti i principali argomenti, che militano per la proporzionale e che sono efficacemente rias– sunti dall' on. Mich~ll. E quanto al testo del progetto, esso è stato già da noi dato nel nu– mero 15 marzo dell' Unild. DI esso si è occupato il • Gruppo d 1 azione » di Firenze nella riunione del ,6 marzo, discu– tendolo in tutti i particolari e riconoscendo la necessità di alcuni chiar menti e aggiunte. Resultato delle discussioni è stata la breve relazione, che qui pubblichiamo e che è stata trasmessa aUa Commissione parlamentare. Perchè le proposte del « Gruppo di azione» di .Firenze resultino chiare, ed anche perchè si abbia un 1 idea concreta del sistema proposto dalla Commissione parlamentare, sarà oppor– tuno supporre che quel sistema sia adottato, e vedere in concreto come procederebbero le elezioni nel nuovo regime. Supponiamo che le elezioni si debbano fare in una circoscrizione plurinominale, a cui sieno assegnati ,·emi deputati. E supponiamo che si presentino quattro liste di candidati, che in– dicheremo· coi numeri I, li, lii, IV. Le liste debbono essere presentate alla Pre• fettura del capoluogo della circoscrizione entro il 15• giorno anteriore a quello della vota– zione. Ogni lista potrà avere un contrassegno, che permetta anche ad un analfabeta di di– stinguerle dalle altre. Il Prefetto fa stampare tutte le liste in un'unica scheda, indicando ciascuna con un numero d'ordine, che si aggiungerà all'even– tuale contrass_cgno. l comitali e i caJJdidalt~ du119,1e, 110n debbo1tospendere ,mila per la stampa delle schede. E questo l'argomento fondamen– tale, che rende preforibile il sistema della scheda ufficiale, stampata a spese dello Stato, a qualunque altro sistema di proporzionale, compreso quello stesso che noi proponemmo nel numero 1° marzo dell1 Om1à e che impo1- rebbe spese gravissime per comitati e can• didati. Quando si presenta al seggio per votare, l'elettore riceve la scheda, cioè il foglio di carta nel quale sono stampate tutte le liste. In testa di ogni lista c'è un quadratcl1o bian– co; e un altro quadratello è accanto ad ogni nome. L'elettore deve indicare quale lista prefe– risce. E per far ciò, non deve fare altro che annerire con un lapis il quadratino, che pre– <;•de Ja u,,a_cla )ui prcfet;jla. 1 . .» • lnohre dev~ indicare, fra I candidati ~ella sua lista, quale desidera che riesca a prefe– renza di tutti gli altri: e per far ciò annerisce il quadratello che si trova accanto al nome del candidato preferito: e questo è il volo individuale positivo. Finalmente l'elettore pub escludere dalla lista preferita il nome di un candidato, che non gode la sua fiducia: a questo scopo, ba– sta che cancelli il nome: e que.ito è il voto individua/e 1ugalivo. Finita la votazione si fa lo spoglio dei voti. Per maggiore chiarezza, ripetiamo a questo proposito quel che scrivemmo sull' U,uìà del 1° marzo. Supponiamo che alla votazione abbiano partecipato 229.341 votanti, e che ciascuna lista abbia riportato il seguente numero di '(Oli: Lista I voti 101.100 • II • 63.018 • lll • 4 2 -4 2 9 • IV . 22.794 Dato che si debbano eleggere 20 depu– tati, e che i votanti siano stati 229.34 I, si di– vide questo secondo numero per 20, e si ot– tiene il quo:ienle, cioè: 11.46i. E si conchiude che ciascuna lista ha il diritto di avere tanti deputati, quante ,·olte il quoziente 11.46i entra nel totale dei \'Oli da essa riportati. E poichè dividendo i rn1.100 voti della lista I per 11.467 si ottiene come resultato 8, con un resi– duo di 9,364, se ne conchiude che la lista I ha diritto di avere 8 deputati. Analogamente per le altre liste, si hanno questi resultati: Voti Quoziente M:rnd.'.lt,i RC11idui ottenuti a Cli b iiritto Lista I IOI.100 11.467 8 9.364 • Il 63.018 I 1.46i 5 5.683 » llJ 42.429 ".467 3 8.028 • JV 22.794 11.467 11.JZi Totale 229.341 Totale 17 34.402 Queste operazioni distribuiscono fra le varie liste solamente 17 deputati. Ogni lista, infatti, ha dei residui, che sono perduti per l'asse– gnazione dei mandati, e la wmma di questi residui è rappresentata dalla cifra assai note– vole di 34.402 voti, che divisi per il quoziente solito, danno appunto tre mandati: se non si utiliz1.a.sscro questi residui, non si potrebbero assegnare quei tre mandati. Secondo il progetto della Commi~ione, i tre mandati saranno assegnati a quelle liste, che hanno i residui più alti. In conseguenza, la lista IV otterrebbe un altro mandato, e cosi le liste I e Ili. Stabilito quanti mandati deve ottenere cia– scuna lista, non resta più che da proclamare gli eletti di ciascuna lista. Ed ecco l'impor• tanr.a dei rv,li i'ndirli'dualipositivi e nega/iv,: Supponiamo che ì candidati della lista I abbiano riportato i seguenti voti positivi o di preferenza, e negativi o di esclusione: loUpoàU,i 1 ii pr1f1ruu A - 4.040 ·B - 6.0jO e - 3.000 D - 7.1 IO E - 555 F - 9·55S e - 3.225 H - 6.855 J - I,300 L - 8.810 M - 5.000 N - 5.110 o - 1.o55 p - 9.055 Q - 2.430 R - 7.680 s - 3.300 T - 6.810 u - 730 V - 9.38o htittgalifi 1dindasim 821 154 1.625 973 2.520 854 1.215 2.827 u,5 120 6oo 1432 828 631 2.018 363 926 1.230 3.428 215 l1Un!JE (,otili,i mm i ngatifl) 3.219 5.916 1-375 6.137 -1.<)65 8.701 2,010 4.028 385 8.690 4.400 3.678 227 8.424 412 7.3,7 2,474 2.580 -2.698 9.165 Sarebbero eletti i candidati V, F, !., P, R. D, B, T, M, che avrebbero ottenuto il maggior numero di voti validi, cioè di voti positivi non annullall da voti negativi. li sistema è semplicissimo, ed ha il gran merito di consentire agli elettori, non sola– mente di indicare i candidati preferiti, ma anche e sopratutto di impedire che approfitti del voto di lista qualche candidati Indegno ~della pubblica fiducia-.901 perchè impoqto dal comitato. Ed ecco ora le Osservazioni e proposte del « Gruppo d'azione ,. di Firenze. Proposte di chiarimenti. li Gruppo d'Azione di Firenze si e trovato d'accordo nel riconoscere che il progetto della Commissione Parlamentare è nell'insieme adat– to alle speciali condizioni della vita italiana. Sarebbe tuttavia opportuno precisarne alcuni particolari per evitare nella pratica attuazione ogni possibile inconveniente. I. All'articolo 4 è detto che « una lista non può comprendere un numero di candidati su– periore a quello dei deputati da eleggersi nel collegio». Questa. formula non esclude la possibilità di candidature individuali, cioè di liste contenenti un solo nome. Ed è bene che sia cosi, perchè è necessario -specialmente nelle attuali condizioni della vita pubblica italiana - render pos~ibile la candidatura individuale. Questa è desiderabile soprattuto perchè è il solo metodo che consenta a persone di sin– golare valore, ma isolate, di rendersi indipen– denti tanto dalle clientele locali, dominanti nel collégio uninominale, quanto dai vincoli di partito, che possono diventare dispotici io una rappresentanza proporzionale e-,cludente le candidature individuali. Senonchè la for– mula adoperata al principio dello stesso stesso articolo e le liste sono costituite per ogni col– legio da gruppi di co11didati _, sembrerebbe e– scludere le liste contenenti un nome solo. Si domanda pertanto una forma che eviti qua– lunque incertez1.a al rigu:•rdo. Il. All'articolo 5 è necessario st lbilire che la Prefettura di ciascun collegio sia tenuta a pubblicare il tipo della scheda ufficiale I onte– nente tutte le liste, non più tardi del decimo giomo anteriore a quello della votazione. E ciò allo scopo di rendere familiare agli analfabeti il tipo della scheda e il modo di adoperarla. Inoltre si propone che accanto ai nomi dei singoli candidati sia stampato nella scheda non un quadratello, come in testa di ciascuna lista, ma un circoletto: e ciò, per rendere più facile agli analfabeti la distinzione fra il voto di lista e il \'0to individuale. Finalmente è indispensabile evitare nella votazione il pericolo della scheda girante. A questo scopo occorre che la scheda ur. fidale sia munita di un talloncino separato con linea puntegiiata, numerato progressiva– mente per tutta la circoscrizione e sul quale i rappresentanti dt' candidati siano autoriuati ad apporre la loro firma o un loro timbro man mano che la scheda viene consepata all'elettore. Quando questi consegnerà la &ehc– da, il talloncino ne verr.l staccato. m. Non potendosi evitare, specialmente da parte degli analfabeti, segni anche involontttri che potrebbero vulnerare il segreto del voto e dare appiglio a contestazioni e frequenti :t,i• nullamenti, :si afferma la necessità che, a so– miglianza di ciò che si pratica in Inghilterra, lo spoglio dei ,·oti awenga non nelle singole sezioni, ma nell'ufficio centrale della intera circoscrizione. dopo che le schede delle varie sezioni siano state mescolate assieme. Questo sis ema avrebbe anche 1l vantaggio di evitare i brogli che avvengono durante le ultime ore delle operazioni di scrutinio nelle singole se• zioni. IV. Ali' articolo 8 si domanda che le liste, le quali non abbiano raggiunto il quoziente elet• torale, siano esclu~ dall'utilizzare i residui, qualora non abbiano raggiunto almeno la metà più uno del quoziente. Questa cautela è ne– cessaria per evitare che siano presentate delle liste nella speranza di giocare sulla possibilità che le liste più sostenute godano di residui molto bassi. Potrebbe darsi per esempio il ca.so :te• guente: Collegio di 12 seggi : 4 liste di 4 partiti a. b. c. d. 3 liste che giocano sulla possibilità di scarsi residui delle prime quattro. Allo scrutinio si ha la seguente votaziac : a - 62,930 b - 29,36o e - 14,892 d - 41,275 X - 6,501 y - 2,26o X - 3,984 votanti: 1br,6o6; quoziente: 13,475 I seggi verranno nella prima equazione di- stribuiti come segue : a seggi 4 con :esiduo di 9 1 030 b » 2 • » • 2,814 C » I » » I,417 d • 3 » • » 850 I due rimanenti andrebbero assegnati/: 1 alla lista a con residuo di 9,030 voti I io • X ),, :t lt 6,501 • ' Quindi un candidato x che ha giocato sulla fortuna, riesce eletto con un con9CllSO popolare infinitamente minore di chi sia quinto nella lista a, e con minore influenza dì quella che gli sarebbe stata necessaria nello stesso collegio uninominale. Siffatta possibilità, se non fosse eliminata, determinerebbe una ecces– siva e malsana moltiplicazione di candidature d'azzardo. V. Sempre ali' articolo 8, si reputa dannosa :a preforenza data al candidato più anziano in caso di parità di voti individuali. Si ritiene più utile che la elezione cada su quel can– didato, che abbia un minore numero di voti negativi, o magari che la designazione sia lasciata alla sorte. lL COlllTATO DEL<( GRUPPO o'Az10N"R » DELL' Unità Dl FlRENZE. laraoomentama orooouionale Un opuscolo di pag. 32 cent. 30. Depo– sito generale presso le Messaggerie ita– liane. I gruppi dell'Unità e tutti i nostri amici possono acquistarne dieci copie al prezzo di L. 2.50, cento copie al prezzo di L. 20, mille copie al prezzo di lire 180. Dirigersi all'amministrazione dell'Unità.

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