L'Unità - anno VII - n.37-38 - 14-21 settembre 1918

. \ Clu propugna una politica diversa, dovrebbe cc ,mincio.re da.I provarci che la ma.-ina it.alio.na non 1,uò trovo.re sui mari ìe ragioni di esistenza che vi trovo.no le marine di tutti gli altri paesi'. Quo.ndo siflatta dimostra.z!one ci tos;,e data, solo al!orn potremmo ammettere un regime protezio- n~~- • :.\fa siflatt.a. dimQ,itrazione non è possibile. In cnm11cnso l"ifloriscono le solite espc.s1zioni di mi– ~~rie, per impetrare a heneflcic di qualche grosso gruppo fiQanz1ario quei milioni che potrebbero es– sere assai più onestamente guada~naii mediante µna più sana orga.nlzzaztone. In co1npenso si ma– a-niflcano gli ampliamenti avvenuti o progettali L'UNITA dei vecchi caulieri; si parla come di !atto sicÙro, 1111 d.._ orn, del la,·oro, che il Go, erno non potrà non dare ai nostri cantieri per la costruzione del futuro naviglio di Stato. li socialismo coo!),!rati v1&ta sj p!"epo.1a anch'~sso ac.J afferrare qualche boceone della nuova cucca11na. Se il nostro paese non trova in s~ le energie per salvarsi e.la questa nuova aggressione, noi vedre– mo dopo la guerra, nonostante h1 sue dure lezioni, laflnris ..io, !"empirismo e la demagogia alleate in– sieme per risolvere il nostro 1>roblcma marittimo, ,, tultu danno del pae_e. Spiga. LtESPERIENZADELLA GUERRA WPrOdUciumo' i pas•i piu caratte1istici del di• •cor.y ·pl"ù11un;,iato ulia Camera dall'onurevolc ,ln iuab,mc, ,1el_la seduta deL Hl otlubre ml , u, yuuic uL,ua,: 11 1w,t,o coltaborwcre. LJla •.ivu u. cou,11,t.o deU,11 n 0st.ru . gt:n,u d 1 nm,-... " ,;Lilli; ,u1Wc1Ju..1a dc1 nooi.n port;1 è u couoswu..:t. c.Jo;U,; hù>,L,;urcv1 o !ungile elle ìll.llllo le nost.1u uu., i llHln:uu,J..t priw.u. a1 nprendere il lllure, " u coJ.1osceu,u. do;1 g1orru p,,rdu., per r1para,1ou1, per lllJ.LUUVCUZIOLJJ, per sisi;ema,,1on1. l'otn,1 portu.r.i ruo!t1 esempi, m:i. ne cit.eru uuu solo: queJ.lo duJ..lanave « .lfayern », la quale 1u 1u prllila dello niw1 tedesche, che divennero prtldi. d1 guerra u.l.l en.rat.a del! I.alul, ndl contlnw ,u la navo che allo scoppio del cootii1,to europc~ si· ri.tug1.:i a ~ upoli, mt:ntre era diretta alla colouii. ' t.odesca eh K1ao-Uiao, carica di aeroplani, di mu– ruz,om, di torpedini, di art.ig !ierie, di tutto uu grande materùiJ.e bellico, che doveva portare u. quella coloni.o.. l!lbbene questa nave, che è uuo de_i più, bei campioni della flotta tedeEl(la (sedici– mila t.onnollate), era esercitata dal Ministero d1 ugricoltw·a . .l!c!o. doveva andare ·a Caraci per cu. rie.o.re d?l frumento. J:>erò il Ministero, di agri– coltura ignorava che a Caraci il frumento viene caricato in sacchi. (Se ne sarebbe i,otut.o i.nfor– mlll'e con un telegramma, non essendo del mo– siiere, quei signori co=endatori; funzionari del Ministero di agricoltura, nva v1 pensarono). E<l allora si spesero 150 mila lire, tenendo diciotto i;iorni la nave ferma a Genova, dove fu fatta tut– ta una insto.ilt11ione d1 legname, specie di « box "• per caricare- il grano alla rinfusa. Poi dopo di– ciotto giorni perduti,_ e dopo questa ingente spe– sa la nave :i.rrivò a Caraoi. Là porse altri tre giorni a distruggere tutto il lavoro in legname che aveva, caricò il frumento o tornò in Italia. In totale perdette ventun giorni, i quattro quinti di un ultro viaggio. E per una oave ohe porta dieri o dodici mila tònnellate di frumento questi ventun giorni sarelbbero atati sulfìcienti per por– tare in Italia. otto o nove mila tonnellate di gra- no di più I - E di questi esempi ve ne sono a decine, noti S: chi vi,·c Pulle banchine, noti a ohi va a salu– tare il comandante che parte, o il comandant.> che arri,·a. S~oo cose ohe se non fossero gra\'i (perohè si tratta della vita del,. paese, si tratta io so.qtanr.a della resistenza nella prosecuzione del– la guerra) getterebbero il ridicolo su certi ordini dati circa. l'impiego delle n11vi, senza alcun oon– c.,tto tecnico. Anche l'impiego delle nnvi è fatto senza eri– led determinati. ERse,·onnero assegnate a esso ai vari Ministe– ri, SC'nr.aun 'ispirazione tecnica competente. Ogni nave per lo. suo. 6tà, per la sua strutturo, per la sua capacità, è adatta per determinati ca– richi o inadatta !)Or altri. Di questo criterio fon– damentale pel buoo rendimento del naviglio non s'è tenuto alcun conto. CO'! \ no.vi veoobie, ohe purtroppo sono in gran– de maggioranza, navigano da oltre due anni at– traverso il Nord Atlantico trasportando materia. li peaanti e munizioni, na<"i perciò obe dopo po- '-•a \ 1 aob• l"l.:,t..ULt;1.lO uc:l UlU\._1gliO grd\l:,Slll.lO .:,uua.u 1u qui;:1 wun, aiwrnw~cuuo d1 Yt:loc1La e l-.411110 g1u.v1 U\W"l(• a1 1ogoQ .!>CdJJ. -~... ,1 <il gru.uue capumt.a sono àes.waa;e u.1 t.ra– spurL, u1 c.;dioue " <.l1maLenuh pcsunt.1, a..i21cue u. cuJ.·1v1.H lll1:st.1, d1 lllOltiO mugg1oi- rcudlltlento. l,os1 U <1. .l{hcnaJia »~ ex-tedesco, ., sLato un– piegato ui viaggi d. l,a.r<llI!, U1eu;,1-., è un piro– sento d1 primo orcime adatto ai e&·ich1 del Nord .ìuwr1ea, parte carbone, parte cotone. il « l'lt:.lllontt, » aeU Atta ltalia Ju 1·1.-quisit.o per 1., 1arnvie dello ~.aro cbe le, impiegò al tro.– sporuo d1 rotaie, mentre esso e un piroscaio di ei..om1e capac11,à che tu sempre adibao a.i tra– spor.i di cotone. .\loho; na, i sono Lenut., lontane dal loro porto <l1 armamuuto percbè assegnale e detormmati scuh ~el Hegno, e pere,ò durante lo scarico non possono eseguire i lavori di lllanutenzione e di ripa.ru ..:ioi..ocosl necessari ..,,navi di quel genere. · ::io tenian•o conto di tutti questi inconvenien– ti girundi e piccoli dovuti in gran pru.·t.i al.la man– canza d1 competenza tecnica di obi dirige, e se s0P11au.ssi.n10 tutLi i periodi di tempo brevi o lun– ghi so:·duti all'ànoora. nei porti dalle nost.re navi dall mtz10 della guerra ad oggi, si verrebbe al.la g1ust.a concluoioue che lo ~tesso naviglio me– ;;Jio impiegato avreb~ potuto trasportarci il 25, ìl 30, forse il 40 per cento di tonnellate in più di quelle che CL sono giunte. Saggia d1sposizionf. sarebbe anche quella d1 ridurre nl minimo possibile la navigazione fra i nostri por.i nazionali. L'ideale teorico sarebbe quelle, di fissare due 1orti al Nord d'Italia per lo slnrco di tutte le morri provenienti da Gibilt.;rrn e da.lJ'Allanlico, • mentre un porto al Sud dovrebbe ricevere tut.te quelle provenienti dal canale di Suez, doll'Ii..di.o. ,. dall'Oriente. D1t questi centri dove le oavi dovrebbero com– plctnm,•nte scaricarsi per riprendere il mare le ferrovie dQvrebbero poi irradio.re le merci in 'tut,. tn la Pc•nisola. :\1i FI pilò oblbiettnre che occorre avere riochez– r.a di impianti ferroviari e di materiale, cosa che non si può improVYisare aa!l'oggi al domani. Pe– rù /> ohhligo nostro di coorJinare tr"eglio il ser– , 1.io d,,llc ferrovie con qudllo delle navi; cosi, s1. polr·•blx-ro risparmiare molti viaggi al navi– ~ho eh,, potrC\bbc essere inviato nuovo.mente a fur rarichi all'estero. C'ito 11n fotto ohe è accaduto a me stesso. Ero o. CT,•non, comandante in seconda dolla dilesa <! 0 1 tr11tfi!'o urlio mia qualità. di ufficiale dj mari– na. 1Jn,1 mattina orriva il « Mc,Jtkc •, un basti– rnrnto non cosi grandioso come il « Bayern ,, mr. tutll1vin nn (/:rande colo~so di 11 mila tonncl– lu.te, rhc la. Germania tPn~va nei nostri potli. Esso portLL,·11 8 mila tonnellate di grnr;o, un oar:oo non indifTcrC\ate. Il com.andante si presenta all'uftl– c·io di bro[fìco. ove trova l'ordine di proseguire 1>er Tnpoli. Si noti (sono pa.ssati due mesi d, quell 'epoce e lo si può dire) che proprio quella mattina avevamo avuto !'avv~~o dello comparsa rii du,, somme,gibili sulla costa nostrn. proprio ~ulln rottn Genov11-:'.•fapoli, e della prrsenza di 189 llli u..wcv c1, !llll:c, dtitlc quJ.li uuu pa1tc e1:a si.a- •.,, dJsi.ruuu, ~ Ull:J. _pu.rtc si 11curc1nu, pt>rchè og- 01 il nemico, w.u,cn\! -u..u.iwu..,~1·cJc UJ.llle, le se– mum a grnnci1 U.st ..ruc. Agg1uugu cbc L[ « hlol– tne- », di...-.iu. Ju su,..t,gruuuu pescug1on(j,, o·ou può sL,U"ù W purt1 JDLd'ID~<l1, ù pi,rc1ò uvr~llw dovuto rnn, il viaggio da Ueuovu. u. Napoli. _lJ recai alla direzicne dello ienovie di i:ìLat,o <' l:l.CCIO pre 'SCJ.ll ,t) .,u "mgogu_crù fol'.l'OVUU·.), ohe J1r1i;c1·u. U tr: .11.bc :u, l>l sit,uu,1011~. U uu.rdi, gli di– co, cbu c1 so.,o I son11uergibili " le m.iJ.le; s1 trat,– v..1 \.11 una ll.a\~ gro.s8U. e d1 un ca.neo di otu<.>mila t~unellate di !run,t-nto; scu.nchiarnolo qui e non <lOl'riumo il risc;1uo di lll.ID <larc u: fondo al lllS1·o la narn e il car1w. )11 risponde: l'ordine " di 1.Uandrulo a Kapoli. Vado dal comaudantc dd– l'w.ficio traffico e .rovo cbc anchù lui devè ese– :,:u,re l'ordine. Fa~c;o 4uest.a. voltu. 1 rnd1scip,11,a· .o e, ricorda.ndouu che bvno cic pu tuto, t 'elc101.to - .il _um1stero a1 ..gncohw-u. l'ul'lo c:ou tlL funzio– uari.o, o gli c11co: guu.rd1 c!"le, d11L11 pericoli che presenta lu tmvorsat.u, crederl'l opport.Ullo olie la nave fosse scancata qui. !\li r1spon:le: e il cw:bo- 1,e elle si conswnera1 uh u1co: il « _\Jollke., Lo,, swua otta.ntJ. tolillcllatc ul g1orne,, pxÌllla cb., u, l(;~OlllOLi\'e cu1I:>U.L1UJ10 dlil'Cll.él.HlO cu.rhoue OCCUJ'· l'LL"UUllU lllO!lil g10LUI, l., pcl'CIU Il !)!.'U.00 poura v:::i· :::,~1·~ portutio c;v.u ugud.0 ::;~nou cuu w100r~ bp~ ua lreuo,,a a _,apou pt:r lcn-onu . .Lu. llllù qual1- ,u. U1 uepu.aw ,wpn,s,IOJ.La I 1W }l1cgu.to , l:c1 .;gL ~UlU,Cll~ tiu<..lw.,.;,1..H,~ CUc il C.:al'lCo SlU Sl)W.CUL\J a \JCllOVa. Ura, nlevo CJt~ ~I.:! 11c1 cu.. v ll 1.;u1.11u1.uh1nh.: 1.1 ,eCùUda dciliL di.tesa JU queim OC<>..<~IOntl llOll 1vs– ~~ tit.tl\ ..o u modt.::~1.1:s:;ll..Uu dc.pul,Uto ..:\.rr1va.~t..:, torst: Y. u.,JJ..,ua, e sar~b.,., Oògi w loudo ..l mare con tuLto Il huu c.1nc:o .• lu lu1 wd1so1plu:iaw I ::ii r1sp,,.rill.lerc1bbern co,,i UOJ.1 poollo; na, 1 du ad1b,u-s1 in\'ec.; aU.., hu..,., d 11.t1pot1,:1~iuuc du11..,. sL1at·o,dimwu.ndo unchu 1 ,rnclt1 delle UUijtI-cuu– , lg'UL.lOlll CO~l,lCJ:e, A quali U1ez..:1ricon·ure por ovv1w·o iu grill.I p.u·t,t.lJl!.., defic1un..:ocuc bo llCj)cnnato l La guida, l'uscrupio ci vieuc du. quella grunde pot.u1...·a mui·it.tllllu. che è l 'lughilterro.. L ·.1:,glultarra l1u r0<._juis1to gli u1·mutori, non lo 011,1 coruu ha tatt.o FHulie,.• \ c11podi tutti non hu wc,;so 001.lleooi degli ufficiiili della marina da guerrn o degli ing.., 6 ii.cn 1erro, mri, ma il signor <.,iuaeppe :\laday cht' ì, un grund., i:.rmatorn d1 Gmbc:ow. " l'be righi. man w .h., rigbt placa », l'uomo, adat.o nd posLO ado.Lto. Gli armatori in– glesi sotto la. sua ulta dirczion., impiegano per cont.o dello l:>Wltoil loro no.viglio coo criteri uollllncl'<'iali, reclrunando il massiwo sforzo nel reoctimento delle navi. Segua il nostro Go, erno dcoisamcnte senza ul- 1.eriorn indugio (chè già trop 1,o tempo prezioso si ò perduto) i sistemi e l'esempio inglese. HesUtuiamo ai nosb1·i armatori tutto il loro r.avigJio e s,eno essi nel eserci~1·lo per conto dello $Lato. La flotta. nusko-lcdc•soa, preda di guerra, sia pw·e a loro aifìdnta a B•'lliglianzo. di quunto ha fallo l'Inghilterra per le navi ledesrhe e per un lnrgo tonnrlla.ggio doll!L Botta mercan– tile greca. <'on saggic d;sposizioni gli armatori sieno in t.•ressat i :.l!u. qunntitb. delle tonnellate che tra. sportnno m modo da rtln!izzarc il maggior rendi m~nto delle loro navi. .\ capo di tutti ~ia posto uno dei nostri miglio– ri armatori coadiuvalù da persone ,raliche del mnrr e <l"i suoi traffici ed a qu«•R!oente tecnico sia affìd!lta la direzione di tutto il nostro nnvi glio. Poco importa 30 questo cntC' direttivo fisseri, la sna <limora al Minis:X-ro doi trasporti o a quel lo dell,1 industri::i, <' comm, rcio o farli, ritorno o quello drl.'.,, marina. ,\ lui fnranno capo tnLti i Ministeri per ri chiedere gli approvvigionamenti necessari u 1 PMsC' ed nlla condotta, d<'lln guerra. Soltanto qurste dirC'ttivC', o queEta organizzi, zion<' ri dar,\ siruro alfvtamento <Il rlRolvere n, modo ruiRlior.:, il vitale problema dei rifornim, .. ti dal marP. G. Arrivabene . ..

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