L'Unità - anno VII - n.15 - 13 aprile 1918

,hu1ul,1u11a 11011 to,M: w G1,r111unlu, noi, nuche :,e 11<,11 flu:es-11110 1m11u <lell'Inte~a. anche ùopo lo hl..ct•lo tlblla llus,lu, pul »olo rauo di agir~ d'ac· co,·,lo ,·0ll1• ltwt.e dis-ohllh'é i111erne d~lla .\1011111·– dtla potru1111110111,11,ollrel.\u,tria I! r~ciprocu- 11rnnt1·, s,• Il lilo ·co tO(lé-<:p•rn.<giarn tloniin1111I<· 11olla .\1Q111,rchiu110n 11\'e»se 1110,.,0 a so1·vlzlo della Gcrn1u1ii11 l11Uo 1,- risorse della ~lon11rchiu s1é·'-'\, l'lnghlll1m1,, lu Frnnci" e la Hus,la, anche ,.enzh l'llullu, 1,vrd,1>, 0 1·0 ,·,•rt111ncme debellnl<J, 1wi11111 ,lcllo shic1·lo r11, ·o, l'irnp1,1folismo germanico Q11lr111i 1)011 pili llh1Rio11i di (IOSSibilc dlsgreg11 zlouc d1•l hlorco avvp1·,11rlo, non pi1ì Inani tOllla• tlvl 111•r se111u·,11·1· l'Austria d11lln Gcrinanlu, non 0 pli1 Np1h ot·I di rl'Ontc al problema delle nazioni 0 1 ,,,ie,,I' d~II' \ustri11. ll 1>rogrnrnum è unico. Vi è Hohunto dh !~Ione di 1!1,·oro. \lenire Inghilterra e l?rn11cia co1nbat1ono 111Cer1oania, t· rtaliH assalo l'Austria t111I ,11 ruori, e le !or'l.e dei popoli oppressi, che vogliono J'isorgoro, la.vornnJl dnl di dcnt.rp -por dotfln11in11 re Ja crisi finale. L'Unità. ltaliàni e Sia vi . nel pensiero dei précursori Quuhrncp11• si11 In l'isol111.lonc del problemi\ A· tlrir.(lco, che ~c11l11rirll.clolln guerru, 1101dobbin• 1110 pro110,·c1 di 1wero dogli nmlci coln, ad ogni costo. . . Tort 'll7.ld \hu11i11ni, 111in"IBlrodogi) esteri nel 18i8 dol Pon1olico, pose ~tLbilo rrn i numeri del suo ,,,.ogr1111ur111 di politlcn e.stero quello d'intcn· dorsi {'011 le 11111.ionnlltll.balçnnlchc $01(!:(Clle al• l'A11slrl11, !1·11clii prlrncggin.v1, per sontimenti di lihorll\ l'Unl(horifl.. Vincenzo Cioberti. rnlnist1·0 do!(li uslNi in Picmonlo. 1;roponov11 nel dicembre del 1818 11 !<Invi, unghorosi, va.t,~cchi e n <J.unntc popolazioni oppresso orono nello provincie hai· co.nioho,, di (arsi 11rbìtro r,lr.llé lo,.o disco,·1lio. oor potoro, q110.ndo li 1wosso mossi tutti ct'uccordo, ns· sociarll o.I Plomonto 1101111 gucrrn di llhcr111.io11r cont.ro I' A11slrin. :M0,,si potrobho dire, si trntto.vn . di due filosofi. Citiamo 11tlorn )10,zzini. .E' invero· notissimo 11 tut.ti che fin dnUo suo prime mn11llosl11zioni sui problemi doU'nsset.t.o europeo, •Mazzini propugnò re'rviclnrnonto· o im11111t11bilmente l'intosn con gli clomcnli slavi, soggetti o.Ila monarchin degli Absbnrgo. Mn si clir/\ ancorn: si trntl1wn. cli un puro çosplmtore lncorroggibilo ed irrosponsnbile. Proncllumo nllon1 il Conte di Cn.vom·. 11 Conte di Cavour dello questioni slnve del Mezzogiorno, e soprntnlto nclrintiche, si occupi> csplicittimonto, per quunto -è noto, uno voltn. sola, mn in termini tnli dn segnarvi !:impronta del suo gonio. Allo1•cr11nnclonel 1860 il suo antico nvver• •stlrio politico 1JJOrenzo V11lerio cm governa.toro di nconn_Jporch~I Conte di Ga.vour so.pevn va:-.. di va.loro) si lnsélò andare a dichinrozwni netln– mente i~rotlonlislc clt-cn i connnzionnli dell'altr:i. spond,i doll'Aclrio.tico:• cd il Conte di Cn.vour dovette ~nbire i rimproveri dello ro.ppresentnn,,a dolio. ,pr·n~sln., non ,ctetl'Aust.1ia, perchè ern In Conlcdorozione ger1110.nic1iche si considcrn.vn . in• t.eresst\ltl II dil!l.ndere Tric'ste, che esso quaJilicn· vu unn. 11 ville Allemnndc "· • li Conte cli ciwonr scrisse allora al Vn.terio una lolten\, In cni i problemi dcll'Adria1ico ono in poche p,wolc li~s(lti. Egli diccrn: bad1de; siutc prudenti; non gl'id11te sui tetti che voglinmo lare to. conquisto clell'Tstrin 'o di parte del li tomie o!lrintioo. Non ignoro che nelle città lungo In costa vi hn11no centri di popolazione i111linna per rnzzn. e pér aspirnzione, mn 11e.lln curnpn.gna gli abitltnli son lut.t.l cli ruzza sh.wu e sarebbe ini· mic11.rsi gmtuito.rnbnto\ i oranti, i SCl'bi. -i magi:i.– ri, il voler toglie.re a queJl0, gente ogni sbocco noi )ledilcrn1.nco! Ogni Irose avventalo in questo s011$0 è un•m~na terribile nelle mnni elci 1ìoslri :.,vvor~u·i, che so ne vnrranno per inimicn~ci l'lnghltt,ir1~1 e tutti gli nllif•i Stati che sono inlo r( 'SSO.li ull'asselto del Mcditerrnneo. Questo egli dice,·a. per qncllx '!c'llil cle,·ozionc itlimilnt.a oJ L'UNITA principio lii 11azio11alità, che gll race,•a esl' ln111r.re in Parlarncmo: tale è la no~tru convinLione che, se c, vunl~-...iro proposti r 1,0111più vamagglos1, a costo di u11u 111lniroa dolu.liona del pr111cip10 di nudormlit", noi li respiugere111ruo -enza 'ita zione. Dunque noi whiuruo cp11StJ11L1e111i1011solo 1 mo~oti e i cm,pinnori, u1u i ruaggiori uomini di tuto. Orben.i, quaudo in uuu grande questione che si auenga al risorgime1110 nootro e allu no– ,nn1 , ita 11aLlonuie, ,·oi a,e\e concordi l'ideali~mo 1ru'\Ccnde111e, u1b1ico, ,na tante ,•ohe sorprendcn– t~mcnte 1Jrofo1ico ui .\lazzini ed il pensiero di <11101 vero g.inio delle cose po"l!Jili e <,clic C-OSé concrate 1·l1Qrn il Conti! di Ca\'ou,·, uo11 ,·•~ più timore di ',1>aglh1.1"1:: si 1ra11a di un culcolo di cui si è rutta vi11oriosame11te la 11rovu e la ri- prova. . Il Come di Co.vour del resto non rirug.;h,1 dal l'agire cornè 1111cospiràt.ore. ono noto le ,110 In• tillie culorose con tutti gli esuli vngheresi, e ~o. ,,ratutlo, per non rare cituzioni ll'Oppo lunghe, con KossuU1. Con questi egli strinse rapporti 1>it1 r1llivi e concroti in un morno1110 <li suprema c,·isi, di (ronte alla po.cc di Villn!l'HIICII, q111\11doegli dlccv(I: 1,olché !ti" <lit>'Jo1unzlu eurpprn c'itnpon~ una mezza 1>acc, nn,1 p11ce eh,, v t'Ollle 111111 , 1sr111• 1a, · io imenei.o lare il cospirntòrc, rcngirc con questi rnczzi, porchè sono quelli tln ndo1,ér11rc con tnn111 nmggiorc eneq;in qunmo più lo uose sornbrnno dillicill e dispcr:ato. E del resto, b11st11 loggoro nei ricordi di Ko1<s111hquello che egli scriveva delln morto di Cavour anche vcnll ru1ni dopo, dicendo che se l'ltnlin si ern nddolornto 1,01·la morto di Cnvour ed in forme to.11che egli non l'iuscivo. n descrivere, ogll rinunciavn II de-– scrivere l'inllescrh•ibilc; cioè il ,proprio dolore; 1,olch~ cn1. porsunso che so C.1wo11rrosse vis~uto avrobbo fatto la l'igenernzione' dcll'lt11ho non so– lo, 11in anche quella. dell'Urighorio. e, nuturnlmcn· te, i11quello formo liberali e ris1,ettoso del prin-· ciplo di nnzlonnJitù., che l'Unghcriu hu ~confes– ~oto d1>1>0 li suo accordo con l'Aust.rla nel 1867: sronlossole o tradite! Francesco Ruffini . ' I r Le notizie " Krupp ,, La CU.:,11 Krupp non fabbric.,1 ...olo c:u.nuoni m~ :u,cho notizie. I hanno 1>ar1icolnr1 :.ul mcm di f11W..ricazlu11e. Dnllu ,•1t.,,11 Kn11>p dlp1md., un'a· gcnua di notizie JIOr la suuupa rwlllrale, " A1t• slantl "• o una 1>0r la :MIJ0\)1.1nomlUII, 11 Aui<lnnd.,- 11nzeigor • l« Alo ..). Fine di queste due SocietA :i di concem.raro tutti gli annunci del commercio " dell'indu;;irla Ulde· sca e di distribuire meto<l.icrunemc le notlr.lè po· 1i1ico-1niliwri tede., ,c.hc. Di più, :J conta di mono– poliu.ure tulli gli annunci oommorclnll dcll'este– rn in Cennania, in modo da esercitare sulln ;-te-ssn ,.tamp11 t.edtlSca unu pros;a ione blllui.an . ~el mese d'agosto 1917 In .l/1i11c/1~11er 1~011 ~– gnal,wu che, sotto l'egida dellu ca..,, Krup·p, 150 lìrmo im1)()rta111i dell'industria tedesca ~:utoclpa• ,·ano alln Sociot.à II Ala • o cita,•a In prima hnilll 111 ociei./1 delle miniere di ~tulhoim, Rocohling, Heusch, Kirdorft o Haumann, Ortlclnc Stoll, il Sindacatò di 1,olllssn e il Lloyd della Geim~ia del Nord. 1.11· prosenzn della caisa J{ruJYJ>nol conson,k• CllJ 'alleri1.zn ampinmcu(e i fini di questo consor– ~io, che a già. agito In viU(ln\, dOVll IQ,f\110 .''1\0110 S<,llO st.n1e diYulgllt.e <lullo stll.lllJlu di Lasa.una e di Cinc,·rn. Orn si hu dn &rlino, da ot.Lhnn ront.i, che In cnsn 1,rn])1> acqulsta. l'ogonzln Woll, che ~ corllll ~i s11, l'rigonzin olficio~a. ll'lnrormazloni del go– verno imporinle. Lo notizie ,•ensono m!!sse In crrcnlnzione oll'e· stero, di o.Ìcune non si nascondo IS\ ma.rea, per via· indiretta. .. e sono prontnmento nccolt.e do.Ila stompo 1oocscofilo. 1 Covorni doli' Intesa non sono riesclU n.ncorn ., capi re 1(1im1)0rl1rnzo di queste mu.novre di sta,:npa o n contro.1>porre un'agenzia pro1>rln a quelle della casn 1,rupp - agenzin, della qualP princlpo.le ul– ficio dovrebbe essure sorn•(J61iurç lo mano,.-ro del ,,.,, .• , tcd0$CO e met.tore via v1o. In gu(lrdln cont,ro d.i o sa il pubblicò e I giorno.li Indipendenti daJI& Gcrrnnnio. E' necessario obbonclarc in clecornzlo!]I, In l'i'cou111on~c 111vH· !ore spe<'inhncnte. Hunno 1111·eme11cio mornle gmnclissima. :-lon già 1)CrCbè - corno si crede - sen•nno di stimolo agli ,tltrl, ct·eino l'emuJa.· zionc, che quei;to non è ,•ero; mu J>Crchè e~•• tra– srormnno in vero eroe chi ne ottiene una, anche so prima sapevo fnre soltonto Il suo dovere. lo ho visto dei soldati do1,o lo cerimonia della consegnu <rella mcdagli.n ud essi assegnata: ero, no il volto stesso della gioin, rnggianli e 1>iù buoni. E mi diceva un colonn1tllo valoroso, che nvovil lattu tut.t.o. in guerrn in trincea dal gro.do •NS4HI.A:. 'cli capitano in su, cho dc-cornre 1111 soldato slgni• <f \ ·l . l ,i~· fico (jestinnrlo n mo=.. -- . . ---,-----e------~':t-m,ccc 1ao11 :sc::t 11e-<l\ti:trih11ip;couo q_N >o.st. .o.nzo, .. . Dalla zona di guerra Leggo con vivo in!J!rosse gli o.rticoli detl'Unild, peciahnente sul problema austriaco. Plaudo al· l'onestà. sua e. doi suoi aderenti e conh'O l\Hle le viglinccheric .. Come ufficiale e na Lriotn e proni• pote del martire Don Enrico Tazzoli, appogge.rò il mo,•imento det1·U11i1à quo.nto ro so. ~laggiorc 1'ullio (I. Ta~:oli. • e quelle che i distribuiscono arrivano un po' t,ardi. V~ sono parecchi gene1'l!li che ~no spes· so in trincea, anche per consegnnre una medaglia a ufficiali sup!rioti. Il Qncu'. cl' Aosta vi' è. onda.lo anche lui per portarle n dei colonnelli. I colon• nelli non hanno, non de,·ono avere ~bisl>gno di queslQ testimoninn,,e di stimo. I soldati si. E' necessario che appenn. dei soldati di rontetia si sono distinti, un generale si rechi lui in persona in trincea n. consegnàr loro le medagli.e. Mn sopra. tutto: che non si lesinino; e ~empro assicurino uno 1nomio in denaro o chi se l'è mc· ritntn.. Ciò• non guasterà. Anzi il soltlnlo ne ter– rà più conto che dèlla polizzo. di nssicura:,;ionc. 11 :11rglio l'uovo og-gi che la gn1tin11 clomoni " - ru.gionn. il Jrno•J senso cont,odioo. F.' necessurio, è necossario che non i vedono più soldnti con Ire distinth·i per ferite, e senza 1H!ppure un nastrino bleu. Chi ho fallò la gucrrn. sa elle ciò non è giustp. Chi ~ stato ferito tre volte, se non hn lotto nitro, è stnto· o.I suo posto. Chi ha esperienza clclla guerra, sa eh~ ciò è lonto. xxx . ,.

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