L'Unità - anno VII - n.15 - 13 aprile 1918

.. PROBLEMI DELLA ··v1TA ITA Direttori, ANTONIO DB VITI DE MARCO e GAETANO SALV.:.MINI Ditt.tiooe e Amatlniztrasic,ae I Roma, 't'i& Adda, '- - .M6onamcnto ~inatio annuo U.-5 per il Rerno, pa l'atao U. ,O A M!cwwmcn+'> IIOStalitore annuo Lire• 201 sanuttAle Lire· 10J un a-,o Ccntaimi 10 Si puWtlica. i ul,ate a ROMA - C.C11to c:ortente c:osa la posta Anno VII - N. 15 13 Apriie 1918 • SOMMARIO . sidera1c la lU,erazione, erano asseuLi dalla lotta. e in tutt'ahre faccende affaccendati. Da ora ill lL CONGRESSO DI ROMA - L"Unità ..,... ITALIANI E SLAVI CRAZIA E P~RLAMENTARISMO - Angelo Crespi. - Francesco R,,ffiai - DEMO- poi nes~un uomo di buona fede potrà addurre "''- • -. qufsta ~iut-tifiPa110llP o ,~ee--to prett-slo per nuov·• - É neces1art'~ - U1t centesimo acce11111ùi al.()ori... clanùestini con l'.\ustria. • " Dalla zona dt"gutrra ·- Lè notizu: " Krupp,, Un bel sogno - I sussidi milt"tart" - [.etture per i· soldati". ·_.,,Lloyd Geoq;e e \\'ilson, che sono uomini di 1·ealt~ e uomini di principi, dovranno tener conto da IL CONGRESSODI ROMA. ~ra in poi, di cruesto nuovo elemento e mate; iale e nlorale. Dinanzi a nazioni che •entrano nella lotta cornune· e che non vengono re~pinte, la di· scussione se all'l ntesa co1wenga o no pl'Olegge1·e queste tHtzioni, non ha ,più motivo di essere. UnA nuova situazione sorge: le nazioni oppresse del l'Austria non sono più forze passive, che J'lntesa può proteggere o rio; ma sono forze attive, eh~ l'Jnles11, de-ve sostenere, "" non vuole rinnega.re il pl'Ogramma per cui ha sempre affe11Y1ato di combattere. Perchè è ~t.ato possibile nell'aprile deJ 1918 quel che non sa.rebbe stato neanche spera.bile ·nel– l'aprile del 1917, che cioè jugoslavi, italiani, po– lat,chi, rumeni, czechi si sieno riuniti in Con– gresso per acco,·clarsi sui meu.i migliori pe1· or– ganizzare I.a iotta comune contro l'Austria? Co– m·è avvenuto, specialmente, che italiani e jugo– slavi si sieno potuti trova.re insieme a Roma, sen– za mnssacrarsi a vicenda, anzi affermando un.i volontà di amicizia, che non dà, certamente ancor<1 la sicui·ezza accertata che tutte le veochie lotte s,eno fmlle, h1a è il primo passo - il p,ù difficile - del clesirlerabile accordo, e quand'anche non fosse seguilo dai passi successivi, rappresenta sempre una t)Osizione immediata di grande utilità . nella lotta contro l'Austria? La spiegazione del problema, come di tutti gli avvenimenti• militari e politici di q11est'uJtimo an,::o, bisogna cercarla. nellwsfaceJo della Russia. Dinanzi a questo fatto, i Governi d'Inghilterra e Francia, riconoscendo che la sparizione della Rus– sia dai c_ampo della lotta rendeva più difficile abbattere militarmente il blocc'o degli Imperi cen– trali, hanno pensalo che fosse desidera.bile sta.e care l'Austria dalla Germania, trattando con l'Au-. stria la pace indipendentemente clalla Germania. Di qni i po11rparlers condotti in Svizze.ra coi siste– mi erl i 111·o~rrlimPnt, rlPllo ,·PC<'hiP rlin!o,n •· 11i rpii i 1;<;:eol~1-- - .OJ:<1 corg"" <: J J, ..nei. gennaio pass:.ito. Fu u,lterrore. JJa non fu ~e-n1.a una benefica ron!'-iegutnza. . , Frno all'autunno scorso, le nazfonn.hta oppres~e dell',\us!ri,a-Ungheria, avevano, p~r la loro libe· razio'he, éoHtato quasi esclusivamente sull'aiuto della Russia e sulla guerra degli altri: eccezion fatti! degli czeQhi, eroici lottatori fin dall'inizio della guerra. e: ano rimaste come spettatrici del– la lotta gigantesca, badando più a preoccuparsi delle ,posizioni strategiche utili nella politica in– ternn dell'Ausu;a-Ungheria per farle valere nel momento della vittoria dell'Intesa che a rare im– peto immediato contro tutta la impalcatura dello stato per sfasciarlo ed :tccelerare la vittoria del– l'Jnte~a. Jl loro aiuto, n r(l1esto scopo, semb,·ava superfluo. !)'altra parte, l'Italia, calcolando sulla coope– razione militare russa per l'allbatti,rnento ·del· l'Austria, aveva trascurato là politica, diciamo cosl, mazziniana; di suscitare in lotta cont.ro jJ comune nemico i popoli oppressi; più ancora, ver– so uno di questi popoli aveva assunto atteggia· n e mento ostile, spingendo ve.rso la Casa d'Austria gli elementi meno progrediti in fatto cli spirito nazidnale, e irritando, o almeno disorientando, i più vivaci. Cli avvenimen(i russi, c1·ea.ndo una situazione politica. e militare completamente nuova, costrin– sero Je nazionalità oppresse ,lagli Absburgo e l'Ita- lia a rinnovare Ja loro azione politica. E, come spesso avviene ?1ella storia, non è sen1.a Ecco 'perchè noi abbiamo visto, dopo i discol'Si 1111 profondo significato la coincidenza, per cut di Lloyd George e cli Wilson -· che J)e.l loro tono le rivelazioni circa i passi tentati e falliti per una conciliativo verso l'Austria, furono come una dia- pace/tra l'Austria e !"Intesa, si sono Hvute pro- na risvegÌiatrice per .quanti ,ùla lotta eomro gli prio nei giomi in cui a -Roma la solenne adunan- Absburgo si sentivano più ùirettarn~nte interes- za degli uomini ra1lpresentativi dej popoli op- sati - abbiamo visto ,;li nomini più uccurti 01 pressi dagli· Absburgo annunziava al mondo il tutti i popoli oppressi dagli Abs.burgo soùotersi, proposito di lottare cont1,o la Casa d'Austria fin~ comprendere che le loro nazioni debb9no entrare alla liberazione èompleta, cioè sino alla dissol-.– dintt.a.mente nella lotta contro l'Aus!.l}a in sosti- zione dell'A•ustria. tuzione della Russia, e rivolgersi na~1ra.Jmente E questo nuovo !atto orienta la guerra dell'lJl· all'Italia come a quello Stato che nellg, :?tta ant1- tesa per la sola via che ci avrebbe data da un pez– auslriaca è P,iù direttamente impegnalo. E alla zo .la vittoria, se troppi uomini « pratici ,. - sua volta l'opinione publllica italiana).on poteva t1icus a non lucendo ;-- non l'avessero sdegnata; non rio0noscere il graveiin-ore com:q:iq,50 finor,t e che può sempre darcela, purchè procedj,amo sv col ritenere la vecchia e grande polil:tça di Giu- di essa. con ris0Jutezz9> senza tentennamenti, con seppe :\fazzini come un vacuo idealisnlt> oa p-ro· fede fervida e audace. fessori, e non poteva non sentire la né\:essità d1 Se è vero che scopo essenziale di questa guerra n<lottarla come lo. sola politica praticabile oggi, è la lotta contro jl militarismo tedesco, - cioè ~-~m~-, la sola 1:;i~~:.,.c~h..,e-sa_,_·e_bb=e_s-:t_a-;-:(a:_:v_:e:.:_r:::a:m:,:e:,:n:_·_..'.c::'.o~n~ll:_:·o::_:q~u~e:;U:.'.:o~~$t:!'a~l~o.. i'i qui la bùnes1 cieli 1cle11,e,,,.mentf" mazzm,a- dta nazionale, e la preparazione della gnerra co- na del Congresso di Roma. -.. me il fondamentale dovere nazionale, - è an- ;iffatla. nuova disposizione· dello sp\.(~o pubbli· che vero che non è lecito sperare la distruzione di ro nelle nazioni latine· e slave dell'A11fti·ia-Unghe· questo nemico neanche nel caso della più strepi– ria e in Italia, - se non sarà dissipa~ dalle ma- tos:1. Yittoria militare: con questa si può distrug· novre dell'Aust1;11, e dalla fanciullag r,e politica gere un esercito, non si sradica dal cuore di un di troppi fra i nemici deU'Austria -,:non potrà popolo il militarismo, cioè quella psicologia di non avere una grande influenza stilla &,litica del gL1e1-ra,eia cui rnmpollano sempre nuovi esercì• l'Intesa. .ilt · tì, non appena una nuovn lotta si può tentare coa Finchè i popoli latini e slavi dell'Austria probabilità di vittoria. Per distruggere il milita- salvo gli czechi e gli italiani - non dnvano segni rismo tedesco, occorre rendere meno potente la assolutamente chiari ,.di una volontà antiaustria- Germania. E per rendere impotente la Germania, ca, anzi sembravano piufto~to interessati ad ipo- non c'è che una sol'a via, legittima e pratica in tecarsi abilmente le posizioni governative a Vien- sieme: isolarla in Europa, liberando tutte le na– na che a demolire il Governo di Vienna, oppure zioni non tedesche e non magiare dell'A11stria e più accaniti a disputarsi ferocemente le loro sco- facendone Stati indipendenti e alleati Ira sè 0 gliere e i loro formicai che preoccupati del do- ron l'Intesa contro la Germania. minio tedesco-magiaro stl gli uni e gli altri, - Questo è divenuto più evidente che mai oggi, Wilson e Lloycl George potevano sempre giustifi- • dopo che Impero germanico e :\fonarchia danu– care il tentativo di offrire alla Monarchia d' Ab· biana si sono rivelati, anche ai più ciechi, nelle sburgo l'ancora cli salvezza a spe~c della Germa- trattative svizzere, come un blocco indivisibile, nja e delle nazioni non tedesche e non magiare del quale non si può avere ragione illudendosi di dt>1l'Austria, col fatto che i più fra i popoli della poter combattere piuttosto l\una.lparte cbe l'altra. ~1omtrchia stessa, che pure avrebbero dovuto cle- Si pengi, infatti. che se oggi dietro la Monarchia •

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