L'Unità - anno VII - n.3 - 17 gennaio 1918
La guerra Gli ultimi siluramntl (CEl:--iSURA) !anno indubbiamente parte di un vasto e ben concertato pi.a.no d·offJsa dei no,tri nemici, i quali nell'andamento e svilu 1 ppo generale della guerra sottomarina, mirano pa.rticolarroemc con– tro di noi, contro l'Italia, stimala da essi, anche in questo campo - e forse in questo meno a torto che negli a.Itri - l'elemer,to ,più debole dell'Intesa. llCCidentale. ' Tale debolezza. intrinseca si riassume nella no– stra. scarsa produ,ione di materiale bellico, inten– dendo la frase in sen~o lato, e neJJa nostra posi– iione geografica, per cui l'Italia si trova in un mare interno, chiuso da uno stretto che non si può sbarrare come la Manica (lo stretto di Gi– biltenra) perchè assai pii) tprofondo; e in c~i, per di più, si ibaignano coste donde possono scendere in mare sommergibili di rinforzo a quelli di pro– venirnia oceanica (le coste austriache e turche\; tale mare cl,iuso è. quindi, di per se stesso, molto più adatto dell'Oceano ad un effettivo iblocco sot– tomarino. Così, mentre la Francia e l'Inghilte!rra, hanno in casa propria il carbone, e in maggior capi.a di noi il grano e i meta.Ili, sono poi più vi– cine a.I Nord-America, e circondate da mari cibe rie cono pericolosissimi ai sommergibili stessi, pm-chè poco profondi, - nel campo d'azione che sarebbe loro ,più ricco di i:ireda - molto nebbiosi, e sempre agitati da. forti correnti di maree, che contrariano la navigazione subacquea e rendono incerto il lancio dei siluri. Invece l'incostante Me– dite,.,,-aneo colle sue subite procelle ed im>prwvtse bonaccie, coi suoi orizzonti limpidi, i suoi chiari di luna, le sue coste a picco, senza forti correnti e senza maree, è il mare ideale per le moderne insidie della guerra sottomarina.. Cosi succede che una nave la quale venga dagli Stati Uniti e sia di retta in I.talia., dopo aver pcrima nercorso una zona oceanica iben 1>iùlunga e tranquilla, e perciò più Insidiosa di quella che dovrebbe percorrere più a nord, nel Guy Stream, se fosse diretta in Francia od in Inghilte11Ta, dovendo ancora attra– versare. il .:\1editerraneo, a ragione ritenuto ora come il 'Più pericoloso dei marl, può dirsi ben fortunata se, ar-rivata a salvamento nei nostri porli, può ritornarsene in America. La dolorosa esperienza di molti capitani di ma– ri '>a mercantile può riassumersi in un seguito di osservationi e lp:roposte che non vorrebbero essere una inutile critica, ma un avviso - o un grido d'allarmi - per quanto si deve fare nel futuro. Nessuno può, a parer mio, onestamente criticare tutto quanto si fece oel passato, in cui mancanza d'armi, di proniste e di quattrini, sfiducia l!eci– proca tra governo e paese, stato normale di con– tinua ribellione negli equipaggi mercantili, buro– crazia ostile e incapace - tutto CO!'/llirava a creare incertezze deplorevoli e gravi manchevolezze. Ma se nel passato si è -potuto andare avanti, nono– stante tale zavorra, ora occorre mutar sistema, senza riguardo a cose o a persone. Cosi esige la salvezza del paese. I punti del mio succinto esame saranno tre: parlerò prima dei naviganti, dell'elemento " uo– mo u; ipoi delle navi, e del loro disimpegno, cioè dell'elemento " n ,atcria.le »; 'in.fine della ·ottesa sottomarina, del c·ome ora agisce sui due ·elementi acconnati, del come ,;1 combatte, e. del modo in cui appare si potrebbr vincere. I naviganti. .\I p1incipio dell'attuale conflagrazione non si diede alla guerra sottomarina tutta l'impo,rtanza che aveva, n/> si previde tutto lo sviluppo che poteva prendere come ultima e disperala, ma tremendamente logica arma del nemico. Cosi non si ,em1e subito all'idea di una vera gµerra guer– reggiata dalla ma.r:ina. mercantile, i cui uomini, per provvedet'e armi e viveri alla nostra resi.slen- 1,a, potevano - e, venuto il caso, dovevano - mo– ri re come soldati in battaglia Si perdette un tempo prezioso, ed invece d1 mo– bilitare e militarizza/re subite tutte le nostre ri- L UNITÀ sottomarina serve navali in navi e marinai, porli e cantieri, si volle mantener intatto il vecchio sistema dei contratti di a.rruolamonto sulle navi, degli ordi– namenti nei porti, dei contratti di lavoro, 1'Cgo– lamenti organici, reclami e commissioni a1rbitra.li , di tutto quell'iusieme di ordinamenti che fissa– vano molti diritti e limitati doveri a.Ila gente di mare ma che, essendo il frutto d'un periodo di convulsioni rivoluzion:i.r.ie tper il miglioramen 1 .o della classè ma1rittima, erano incompatibili colle difficoltà sempre crescenti dello stato di guerra, coi sa.orifioi che questo imponeva a tutti gli ita– liani. Si cominciò a richiama,,· sollo le armi tutti 1 migliori e più giovani elementi per mandarli a com'batte~-a in terra od a guardar le coste senza poterli neppure utilizzare più efficacemente sulle navi da, guerra immobilizzate nei tporti; dopo le R. Capitanerie cominciarono a dis1:>ensa.-e dal ser,·izio milita.re tutti i richiama.ti che si trova– vano a bo1'(]0 delle navi mercantili inscritte nel naviglio ausiliario, in seguito si ammisero gli esoneri, ma soltanto dietro richie. ta deg1i arma.– tori i quali doveva.no sottostare a gravi respon– sabilità per ~qui1>aggiare le loro navi requisite dal governo, ed in ult.imo si militarizzarono tut– ti quanti rimanevano a bordo, di qualunque età, grado e condizione si fossero, concede1.do loro degli speciali e rilevanti supplementi di guen·a in compenso di un insostenibil~ divieto di sibarco fatto a equipaggi e ad armatori, che spesso gli armatori stessi erano costretti ad eludere, se pu,· volevan9 fare ad ogni approdo della nave, una. qualche ine,·ilabile cernita nella turba di rifor– mati, ragazzi, vecchi e..... delirLquenti, coi <1uali, in mancanza di meglio, si era costretti a navi– gaire. E' op1>01tuno notare che tu llo ciò - regolato bene o male da una congerie di decreti, disposi– zioni e rngolamenti confusi e contradditori, fu anche fatto in omaggio alla malaugurata. - Cm chè da tali a,pplica.zioni pratiche - concordia na– zionale, destinata a tacitare i lavora.wri del mare, uniti tutti, come è noto, dal comandante al niozzo, in una forte Confederazione di tinta sindacalista - una delle '[)rime grandi forze so– ciali del movimento dell'intervento rigida– mente condolt.a dal capitano Giul\etti, salda tem– pra di demagogo e di organizzatore, il quale ora dispone cli forti ca1>itali e cli una folla di fanatici segua.ci a lui legati dagli inòperati guadagni ot– tenuti, e dalla !)romessa di guadagr.i ancora più lauti ~>er l'avvenire. E questa o,rganizzazione operaia - la più ricca e quindi la più potente e temuta fra le nazionali - non ristette da.I chiedere sempre maggiori au– menti e privilegi per il peTsona.le navigante. Tali esigenze, giustificabili dal punto di vista pura– mente sorinlr della questione, in forza del qua.le anche durante la guerra, e appunto in conseguen– za della guerra, ogni classe sociale rivendica mi– gliorie che diano le forze economiche di superare la. crisi a.i suoi membri, sono insostenibili dal punto di vista della condizione di virtuali com– battenti, in che si tlrovano i larnratori del ma– re, o per dir meglio tutti coloro che equipruggia– no la nave wsidiata da.I sottomarino. Infatti, là ove una equa e p.roporziona.le ri,p,a.r– tizione di carichi e di comper,si, dovrebbe slrin– gere in un fascio, davanti l'uguaglianza del pe– ricolo, il complesso dei naviganti, come è stretto in un fascio il batbaglione che va all'assalto. Ab– .biamo st.ridenli anomalie, non rati,) cm-te- per una intima -.nità. Abbiamo cosi dei ragazzi di H o 15 anni, no– vizi alla vita. del mare che facendo 11 mozzo o lo sguattero, fra paghe, soprassoldi, caro vivte.ri , indennità e straordinari, guadagnano più di 200 franchi a.I mese, oltr~ il mantenimento, mentre che 1 cannonieri mes.si a bordo per la difesa del– lù nave, essendo considerati come veri militari, ne guadagnano 30 o 35 soltanto; alibiamo le tpa– ghe del Capo macchinista uguali a quelJe del Comandante di bordo che ha una responsabilità mille volte maggiore; abbiamo sempre l'antico trattamento vitto che ora. si può chiamar d'ecce- 15 zione e quando esso non può più essere sommi– nistrato nelln. sua interezza, gli rurmatori, oltre il ca,·o vivere accorda.lo per le famiglie, sono ob– bligali a restituire in contanti quel t.à.nto di me– no che le strettezze attua.li impongono a tutti gli italiani ; abbiamo tali indennità in caso di sof– fei-to siluramento della nave, da rendere molto spesso la navigazione un buon affare tper chl si salva la vita, e il mestiere del "silurato II albba.– stanza fruttuoso J:>er essere praticato di propo– sito. E, a.l>biamo infine, l'inconveniente più grave: le tia.\"i-candidatc al silurnmento, o per lo meno sot– toposte sempre all'incombente pericolo, piene cli equi paggio, più nume-roso del bisogno, abbon– cla11te di scarti, di g'ente debole e scadente, inu– tile nel viaggio relice, che dà. la p~centuale dl " scomparsi " in quello infelice, ed è dannoso sempre di gente 1wiva in molti casi di quella ca– pacità di salvare se sles.sa, che è il presupposto della strenua volontà di portare la nave a sal– ,•amemo. ~1a II La ·Lega dei lavoratori del :\'lare " co ì im1>0ne, corc la compiacenza delle autorità ma– rittime e con l'appoggio dei regolamenti latti primu. dellu. gue1Ta, e per le condizioni di tprima della guerra, ottiene cli imbarcare sempre più gente a bordo pel'Chè cosi si mantengono più nu– merose le quote che ingrossano il capitale socia– le; ottiene poi gli sperequati e sempre maggiori sop1·assoldi e aumenti per poter a sua volta las– sa,re inesorabilmente i suoi organizzali con si– stema spiccio e fiduciario, onde accrescere quel fondo di guerra destinato alla futura rivoluzio– ne sociale, (CE:,,; URA) La vPrilà è, che in tempi come i nostri, cosi terribili, governo, autorità marittime e militari, burocrazia statale e sindacalista, armatori e com– pagnie di navigazione, ~ in fine tutto il tpubblico ita.liano non hanno ancora l'esatta ~ercezione del grandissimo cd imminente perkolo presenta– to Jalla g11erru sotton,a.rina, che viene ora riso– h, tamente condotta contro di noi. Essa richiede estremi rimedi e pronte risoluzioni, senza alcun riguardo a particolairismi di ca.ste e di persone. Invece si continua optportunisticameule ad acco– modare le cose a.Ile persone. Con tale sistema, si rende inevilal:>ile una. man– chevolezza materiale e mora.le , dell'elemento uomo; si l'Cndono gli equipaggi, non già come sofistica.mente si potrebbe equivoca.re , tranquilli ulla sorte dei cari lontani, ma abbandonati al– l'andazzo cli guadagnare di più, perchè la vita è J>iù in pericolo, e lavorare di meno per la identica ragione: e tali equitpaggi, già reclutati in molta parte fra individui deficienti di risolutezza e di spil'ito di sacrificio, ·sono sempre meno idonei e mono desiderosi, di com.battere, con le armi di cui sono forniti e di cu·i talora non si ivalgono, per porta.re la nave in porto e il carico al paese che ne ha bisogno, e lo a.spelta. A. La "pace forte ,, tedesca. Un telegramma da ~urigo Tiferisce che il Gene– rale von Liebert, parlando al Congresso Cor,ser– vatore a Ila.Ile, disse: 11 Pe1· noi non vi è che un sol principio a seguire, 11 e non dobbiamo riconoscerne altri. oi ritenia– " mo che la. For;ll costituisce il Diritto. Non dob– " biamo avere, 1,è sentimento, nè umanità., n~ " considerazione, nè compassione . " Noi incorporeremo la Curhndia, e includere. 11 mo nella nostra popolazione 60.000.000 di Russi. 11 :---ondobbiamo più rimanere sotto l'incubo slavo. 11 :,,;oidobbiamo avere il Belgio, ed il nord della 11 Frar,cia. La maledi,Jone di Dio è sul popolo 11 francese. Riteniamoci fortunati ch'Egli ci abbia 11 separa.ti da quella nazione .irdame. " 1 possessi portoghesi debbono sparire. La " Francia va costretta a pagare sinchè non sia. 11 dissanguata (unti! che is b!ed sohite). 11 Chiamat€mi pttre ch,auvinista, Zingo, quel che " volete, ma quello che afiermo è che a noi è ne– " cessarlo della. Pace Forte 11.
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