L'Unità - anno VII - n.3 - 17 gennaio 1918

PROBLEMI DELLA VITA ITALIANA ~~· ~} v'' ,,~ ~ ,.._(' --:"· .. :\;,◊o, 'Direttoti a ANTONIO DE VITI DE MARCO e GAETANO SALVEMJNI .~\'-' ...,_\'3-~ .Amministrazione I Roma, 'l'U. Adda, i. - I>, bliooamento ordinario annuo Lire 5 per il ,\J ,<-~~ ~- ~ero Lire JO Dir~ziont t Abbonamenh) sostenitore annuo Lire 20; semestrale Lire IOJun numero Cent~ Si pu"6l;a il sabato a ROMA - Conto corrente con la posta Anno VII - N. 3 SOMMARIO, AUSTRIA E DALMAZIA - 11'· s. I NAZIONALISTI E LA DALMAZIA. LA GUERRA SOTTOMARINA - A. Lii " ;•ce forte ,, teiesca - Domande indi– screte - L'arma delta Pru.ssùi - ♦ • L'Unità nel 1918 Le ultime disposizioni luogotenenziali sul consumo della carta ci consentono di lasciare il prezzo dell'abbonamento annuo del nostro giornale a cinque lire, e la minuta vendita a due soldi al numero ma ci obbligano a ridurre i numeri di otto pagine a un quinto dei numeri di tutta l'annata. Anche con questa riduzione delle pa– gine il prezzo della carta è così aumen– tato, che ci vedremo obbligati· ad aumen- tare il prezzo dell'abbonamento e c!_ella minuta vendita, se non crescerà il nu– mero degli abbonamenti. Quei nostri amici, che acquistano il giomale settimana per settimana dal r·- venditore, pensino che la minuta vendita costa all'amministrazione del giornale i due terzi di quei dieci centesimi, che essi pagano volta per volta: cioè la minuta vendita rappresenta una passività, se il iettore a minuto non si trasforma subito in abbonato. Questi nostri lettori, dunque, che ri– tengono utile l'opera nostra, hanno il dovere di aiutarla, abbonandosi e procu• randoci abbonati. La Collezione completa dell'UNITA del J9l7, viene spedita raccomandata al prezzo di lire I O lndlrlture cartolina vacua aU' Amminlstrulone dcl– i' UNITA': via Adda 4 - Roma. o Austria e \IPntre i giornali clalma!omani del'a sfu111at11n1. tor.servatrice-naziona.lista fanno il viso dell'armi a Lloyd George e a \Yilson, perchè sembrano ne– gare all'Italia. la Dalmazia, Benito Mussolini p.t'o· testa sul Popolo d'Italia non solamente per via. della Dalmazia, ma anche perchè Lloyd George P \\'ilson sembrar.o non consentire allo smembra– mento cieli'Austria. Fino a che punto Lloyd George e Wilson sieno ,eramenle deliberati a salvare il domini:; uegll .\bgburgo sui paesi nor. tedeschi e non magiari, anche se le loro proposte saranno respinte dal- 1' Austria, non sappiamo. ~fu pure nella ipotesi che il salvai.aggio di Casa d'Austria formi parte, J)ermaner,te del programma anglo-americano, noi - che ,~ smembramento dell'Austria lo andiamo predicando eia un pezzo - dobbiamo riconoscere rhc le proteste del Mussolini contro Lloyél Georae e Wilson sor,o del tutto ingiustificate. E siamo convinti che il Mussolini - il quale è uomo cli buona fede - ci darà ragione, salvo che abbia la pazienza di ascoltarci. Batta, ma ascolti. In primo luogo. Lloyd George e \\'ilson ripetoto quel che ha già eletto !'on. Sonnino nell'ollobr<' pas.,ato alla Camera dei deputati : « Tra i nostri fini di guerra, ton ci sono nè (Ili smembramenti degli Stati nemici, nè i cambiamenti degli altrui ordinamenti interni ». E il Giornale d'Italia del 10 ger,naio, in \lJ1 articolo evidentemente ufficioso, dichiara di nuovo: « noi non abbiamo nulla ~i « sostanziale da obiettare a quanto Lloyd GeoTge « ha detto de! diritto dell'Austria-Ungheria all'c– " sistenza imperocchè l'Italia non ha mai procla– " malo di volere la dissoluzione della vicina Mo– " narchia, ma ha unicamente e costantemente « affcnnato la r,ecessilà ;uprema che vengano fl. « nalmente regolale tra i due Stati confinanti le « ~toriche controversie territoriali e marittime so– " pravvissute alla iniqua pace del 1866 "· Ciò post.o, noi domandiamo al Mussolini : è logico prendersela. cosi calda con gli austrollli forestieri, mentre ci crogiuolia.mo cor. tanto compiacimento gli austrolìli nostrani? L'Inghilterra e gli Stati Unili combattono la Casa d'Austria in quanto ~ alleata alla Germania, ed è naturale che cerchino di staçcarla dalla Germania, offrendole por.ti d'oro. L'Italia, invece, combatte la Casa d'Austria in una lotta di vHa o di morte. Toccava a noi so– stenere nei consigli dell'Intesa lo smembramento dell'Impero absburghese nei suoi elementi nazio– nali. (CEì:--SURA) In .<,rondo luogo. VoleTe, come fa Mussolini, IA J7 Gennaio J9 J 8 Dalmazia l)almazia, e, olere lo s11 ,embrame1.to de,l'Austna è una contraddizione in tennini. Chi vuole I~ Dalmazia, deve vole,·e che gli lovi del sud re– stino di\'iSi. Infatti, qualora serbi, croati e sie– veni si riunissero in un unico lato, e u·ov~sser9 in Dalmazia il domir,io italiano, - il nuovo State tenderebbe ,~ecessariamenle a buttarci a. marJ, 1>eri·edimere dal nostro dominio i 600 mila serbe– croati della Dalmazia; e quest'odio anti-italian• s1>ingerebbe il nuovo Sto lo ad allellrsi coi tedeschi e coi magiairi contro di noi: cioè si 'licostituireltlte contro di i.oi la unità austro-unga1ica ingrandita colla Serbia. Se invece, la Serbia. rimanease divis». dad.la Croazia-Slovenia, e la Croabia-Slovenia ri– manesse unita all'Austria-Ungheria, allora i nostri Metternich (visti col cannocchiale alla rovescia) potrebbero sperare cli co,·,servare la Dalmazia de– streggiandosi nella 1ivalità che continuerebbe a dividere la Serbia dall'Austria. li gioco proba· bilmente, non riuscirehbe. ~la è la sola politic». possibile per una llalia che voglia conquistare u• pae e come la Dalmazia. Ora una Croazia-Slove– nia, che contir.ui a 1·imanere unila all'Auslria– Ungheria, rende impossibile ima Boemia indipen– dente: è il salvataggio dell'Austria. Dunque, Mus– solini è fuori della. logica, se vuole nello stesso tempo la Dalma1,ia e lo smembramento dell'Au– stria. 1,ogici sor.o il Ouca di Cesarò e Attilio Tamaro, rhe propongono un'alleanza. italo-bulgara contro la Serbia. Logico e,,a i) signor Cailla.ux, propo– nendosi non solo di allearci alla Bulgaria, ma anche di lasciare che l'Austria, salvata da noi, distruggesse la Serbia e ~i a1>risse cosl la via rnrso l'Egeo, in compenso della vin n.driatica. L&– gico sarà domani chi ci consiglierà cli ritornare sotto la protezione tedesca per garentirci contre una ri1wesa offensiva dell'Austria, salvata da noi, e spinta necessariamente a riconquistare tutte l'Adriatico. Non è la politica di ~lazzir.i, lo sappiamo. E' I». politica del Principe di Billow. E Bolo Pascià sapeva quel che faceva, quando paga.va certi ne– stri giornali, afllnchè invocassero bensl la guerra a fondo, ma facessero sopratutto la guerra agli lavi del sud per via della Dalmazia: ci mettev». Rnl campo della corsa, dopo averci bendati gli occhi! E non si può essere n!'llo stesso temoo co111e tenta Mussolini, mazziniani e nazionalisti, ~ust,·e– fcibi e dalma.tomanì, (CE:-; URA) li ~lussolini si guardi into:rno per esamina~e quali compagr.:i egli abbia nella campa1na dal– matica.

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