L'Unità - anno III - n.39 - 18 dicembre 1914
L' UN I TÀ Scopo dì questo privilegio lasciato alla ma– dre pa tr ia sa rebbe di « imprimere alla Libia quella fisonomia mora le (!!!) e sociale, e arm o– nizzante con quella della madre patria, che dai pii1 si crede raggiungibile solo col regime di ass imila zione •. E si appella ali' autorità del Lcroy-Beau lieu, il q11alc ammette un lieve diritto prefere nzial e dal 10 al 15 °/4 a favore delle merci della madre patria, specie per cv i– t"arc 1;1 prcponclcram-a dcli' elemento st·ranicro nelle colonie di recen te formazi one. Il Leroy sost iene però ta le tesi soltanto per le colonie di sfruttam en'o e non per que lle di popo lamen to : e parla infatti del Tonkino e del Madagasca r. Ma che perciò ? li commc n<L'ltorc bcrt oli– niano ci avverte che • il discorso può valere anche per la Libi a ! •· E dire che inaugura mto la Legislatura il Re parlò chiaramente di cor– rent i emigrato rie, ch(' av rebbe ro dovuto po– polare la nuova Colonia I Il comm. Bodrer o, anc he a costo di far clispiac('re ai parenti zuc– cherie ri dcli' on. Hcrtolin i, avrebbe fatto bene a meditare que st'altro ammonimento del Lc– roy•B('auli cu : • Tout c contréc qui vcut colo– niscr doit se pose r, au préalablc, la quest ion suivantc : quel est le gcnre dc colonie qu i est le plu s app rop rié aux rcssourccs. :lux moeurs et au génie dc la nati on •· ì\la il com– mendat ore vuole una colonia di sfrutt a mento e di popo lam ento in5ieme: come a dire : la bott e piena e la serva briaca. Dopo an r dimostrata la neccs<.ità del pro– tezionismo. requisendo allo scopo il f....eroy Bca ulicu , la relazione cit'a, atl abroulanliam, I' CSC'1npio dcJr Inghilterra : e ci fa sapere che il Canaclà, la Nuova Zelanda , l'Au stralia, I' Unione Sud-Afr icana conce dono de lle pre– ferenze alle merci inglesi. Ignora o finge cli ignora re che si tratta di colonie • libere •. aventi un loro parlamento cd un bilancio proprio, le quali accordano o negano ali' In– ghilterra le prefere nze, che meglio credono; e non dogana li soltanto, ma an che militari ; mentr e alla sua volta l' Inghilterra manti ene di fronte ad esse , coff1C'cli fronte a tutto il mondo, nella madr e pa tria e in tutt e le altre colonie, il regime del libero scambio. La quadratura dt:I eircoto. 11 relatore non si dissimula che • il proto- • 1.ionismo ad oltram . a aumenta il costo della • vita , impoverisce le colonie e grandemente • ne diminuisce la genera le capaci tà. di acqui– " sto, con danno c<'rto, a lunga scadenza , del u paese stesso a cui la protezione è stata ac- • cordata. Lumin osissimo esemp io cc ne clà • appu nto la Franc ia con le sue colonie: le • importazioni, in esse, sono cresc iute me,io • do\fc le merci fran<.esi sono pi ,ì protette • contro la concor rcn1.. a , c sono invece cresciute • rnorm t me,ite pi 1f do, e esse sono in conco r– ren, .. a. con que lle degli :litri paesi esporta- • tor i • (pag. 6o) (1). ;\la . da questa preme ssa nrriva con un vero sa lto mortale a prop orsi la soluzione di questo problema : , Part endo dal prin cipio che- sia ncccs..-;ario lasciar che si e!.crcit i libera la con– corrc1na entro quei limiti che mai possa.. però, ucmmcno indirettam ente, danneggiare la produzi one nazionn.le. ... i prodott-i nazi onali devono ent·rarc nelle nuov e colonie, conqui– sta re dcfiniti\famcntc i mercati ; ma la loro compl eta afiernmzione non deve porta re nè ali' aument"o dei costi, nè ;\ < 1imin uzionc de lle C'ntrate, nè ad Q:òitacol.u c il libero sviluppo cronomico delle col nic, incepp.,.ndc il pro– gresso agricolo e quello JX>'-'-ibilc indu st;ial c, nè t~mpoco alla diminu zione della capac ità di consumo (p. 59). È la quadratura del cirCQlo : nè più , nè me no: la qua le ~i otti ene col protezionismo, p urchè non sia.. ad oltranzn : • preva le or– mai FORTU:-.ATA MEN TI. nella grande ma ggio– ran ,.a, il concetto di una gmsJa protezione pei prodo tii italia ni • (p. 6o) ; e poi non biso- 1:!na perder di vista il fatto che noi verrem– mo a prt\'arci , d'un ~ubito. di un 'arma atta a validamente agire nelle future con,·cn1.ioni commer ciali con gli altri stati , (p. 6 1). Occorr e ancora aggiu ngere che e I' lt3.lia ha (1) Si .-eJ1 ,11 q11ctto J)fOpo1i10 il bello 111Jdiodi A. de Viti Je ?olarco nrlropu•co lo dcli' tl,i(1.i: • Il re,:ime do,:::,nalc Jell 1 Libi,•; ceni. 10 ~i pub on rntrr mcJi1nt, I' in·,·io d, un• c■r• t ,!in.a con rii~• pagata. sotio <;talo · (!) a sacri fici di uomini e di da– nar o per la conquista della Libia e che sa rebbe stran o che essa null a facesse per assicurare all'indu stria na1ional e la prcmincn1.a in quel mercato e lasciasse cog liere i frutti dei pro– pri s forzi agli stranieri • (p. 54). 11 comm enda– tore ripeto qui un passo di una. relazione elci siclemrgic i: scamhia l' Ital ia, cioì lutt i gl'i frilia ni che han pagato le spese della impresa , con l' i11d11stria naz ional e., cioè con (J11eisoli italiani (zuccherie ri, cotonie ri e altre cimici consimili), che sono protet ti dalla nuova tari ffa a spese de– gli altri italiani che andranno in Libia e di quelli che restano in It alia a pag:uc la spese dei privi legi concess i agli wc chcri-:-ri e ai co– toni<"ri. La giusta prolczioat:. Ecco, ora, la protezione .... non ad oltranza . e giusta, che è stata conc<-ssa dal H. Decreto 10 novembre 191,1, n. 1194 (la relazione è del -z5 ottobre) ai trivellat ori cicli ' • indu stria na– ziona lt' •· l)ucll,ione dtlle merci 1L'11ni1l imponibile è il q11in11le} Filati tli coJo,ie : a greggi b) bia nchi c) tinti o mercerizzati ti) cucirini Tessuti di cotone : <1) gregg i b) bianc hi c) ti nti o mcrcer iz1.ati d) sta mpati e) tint i o sta mpati per barracan i Oggetti tli colone cuciti o co11fui onali : a) b..orracani b) altri Filati di lana : ll} greggi b) bianchi o tint i Tesrnti tli lana carda ti o pethuall : Ouio per le mefci Ji origine h1li.n.11 Es1er1 esenti 10 15 ,5 esent i ese nti 15 20 35 15 20 35 -,o 3.5 50 .,o 35 •15 a) per barra.cani -zo 6o b) a ltri C'SCnti 45 Coperte. tapp eti, oggetti cu- cili rii lana 20 6o 7.ucchero greggio o raffiualo 8 '23 Fiam1111feri : a) cli legni '25 6o b) di cera, paraffina e si mili 30 65 È il trionfo dei cotonieri. elci lanai oli, degli zuccheri eri e dei fin.mmifcrai. I siderurgi ci non sono arrivati ancora; ma a.rrivcranno, oh se ar ri veranno: e ch i sa con che appetito I Per coin tere ssa.re al sacc heggio anche gli agri– coltori del 1\lczzogiorno, l'ott imo commendatore promette. a. prossi ma scadenza, un nuovo ... colpo di man o a loro uso e consumo. Per ora - egli spiega - non c' è eta temere una concorrenza dalla Libia. cont ro . 1· indu stria nazionale • ita– liana : In Libia man cano per ora gli clementi esscn1:ialmc nte necessari per dar \fita ad un ambicnt(' indu stri ale: la mano cl' opera non è afTatlo a buon mercato, man ca. il combusti– bile e man ca alt.resi l' acqua come forza mo– trice e come element o generalmente indi spe n– sabile per tutti i pii1 comu ni process i indu – ~tria li ; molto tempo ancora sarà necessario per a\'crc i meui di ,·iabi lità , e sopratutto sono poc he le mat erie prim e che JX>SSOno per– mett ere un razionale sfruttam ento indu – ~triale" (p . 53). hwece • l'a gricoltura metr o– politana può subire cl('i danni c\alla troppo facile importazi one cli alcuni prodo tti agrico li coloniali "· Inoltr e • sar /""l, comunqu e, sempre necessario pensare a premuni rsi contr o il pe– ricolo che per l ' inctirctto tramit e della Li– bia , abbiano a giun gere in Ita lia da p.'1.esi ~teri cd a condizio ni cli f~worc, prodotti pci quali eia noi non si concedo no facilitazioni •. Dopo avere imposto gli zuccheri e i cotoni italiani alla Libia , bisognerà dunque escludere i prodo tti agricoli della Libia dall'It a lia. J'":: lo sfruttam ento pii.1 CSO!>O che di una colonia si possa fare : è il ritorno ai metodi doga nali ciel secolo X V111 : è una prop.'1.ganda di odio che il com m. Bodrero sta organizzando in Libi a contro di noi. co~i imprime alla Libia una fisonom ia morale am1onia .antc con quella della madre patria . GUGLtf.U tO ZAGARI. POSTILL.\ Le, i11Jroduzio11t' tiri prote:ionismo 1,i Ltbia 11110tlt1 p11ì scouci at1·0111ne11t1 tli questi ul– Jim, a,wi: è ,I trio11fo dell'affarismo piiì St·tr- a Gino Bianco gog,wlo e pirì brutal e : e s.: in lla!ia ci fosse me.110 lrascumnza dcgl'ù1leressi del paese, il comm . !3odrero dovrebbe essere desJituilo ipso facto Nou solo si è m11talo il regime tlogauale della L ibia i11 tm momento i11 cui 11011 re 11'era 11es– sm1 bisogno. anche dal punt o di \'isb prot e– zionista; 11011solo si è seguito il metodo tlei decreti-leggi per sfuggire alla discu ssio ne pre – ve.11tiva tic! PMlam enlo e metterlo i111,a11zi. a. ·1m fallo comp iHlo; ma - (JUel che è 1111 11ero e proprio tle./itlo, co111e. il segretari o della Lega a11Jiprotezio 11ista J,a fatto osservare - • 110,i si è esita lo ,,ti insidi are, a benefi cio tli zr,ccherieri, coto11ieri etl altri fabbricanti .... di tlazi tloga11ali, lt, tranquill il(i della Colonia, proooeando tm rial zo 110/rvolt dei prezzi, e lo stesso bi/(lncio dello Stllto itllliano che tlotmì d'ora i111w11zi rimwciar e a lrt1rre dalla dogm,a libica f ragio- 11evoli i11troiti che uu be.11 congegnato sistr mti tli tlt1ti fi scali potr ebbe da re• · Mt1 c'è di peggio. li /?. Decreto fu presentalo alla firma reale ali' insaputa de/I' 011. Salandra e senza che se ue si11 discusso mai ex professo in Consiglio tlei Mini stri. Si ripete oggi il ca.so scandaloso gùì verifica– tosi alc1111iann i addietro i1i occasione del fa– moso modu s vivendi con la Spagna : auche allom risultò che l'affarismo e la burocrazia irrespons,,bile riescono praticamente a scavai• care i mi,1istri res-pon.sabili. E' 11ecessario che si sappia Ira quali f1111zio- 11ari e quali i11leressati si sono svolte le tratJa.• live e gli accordi sanzio nat i dal recente decreto reale che inlr 0<luce.iii Libia il regime protezio– nista. Una inchiesta è assolulame.ute necessaria. E auguriamo che I' 011. St1la11tlra'sappili t1rriva re. iu. font/o a questa sporc" faccemlrr, libermu losi tla ogui sospttto tli debolezza o di complicità. Quauto ai deputati sccia/isti, essi in questa come in tutt e le altr e facund e imp~rtanti, sono neutrali. L'UN ITÀ. Un altro grosso affare. Fra le int crrogn.zioni che, per la sospe nsione della Camera. dei Dcpubti, non si sono potute svolge re figurava ali' ordin e del giorno la se– guent e pr~ntata dall' on. Grosso-Campana: Al mini stro di grazia e gius Ji1ia. • Per conosce re le ragio ni che determina– rono l'a sta delle tenute economia. li di Casa.– nova e .1\lolinasso, facilmente divi sibili in pic– coli lot ti , in un lotto unico in base al prezzo di cinque milioni •· Da. informazioni, che abb iamo motivo cli ritenere perfettamen te vere o sono cert ament e del tutto cfo ,inlcressa.te , ci risulta che le du e ten ute !;0 110 in Piemonte, in un Collegio, che potrebbe c~ re uno di quell i pili saldame nt e inf eudati alla cricca clemo-clcrico-giolittiana, e che le ragi oni accennate da ll'ono revo le Grosso– Campana potrebbero per avventura essere quelle cli ridurr e.... ali' unit à i possibili concor– renti, favo rendo in questi tempi cli moratoria un mili onari o b('n noto nei fasli dei patriot– tic i trivellatori della nazi one. Le ,·oci che abbiamo raccolte affermano anche che, con una spcs.. '1.di 1111 paio cli mi– lioni di lire al mass imo per l~vori di irrigazione e simili. che ~i sarebbe anche pot uta mettere a ca rico elci comprator i delle due tenut o spcz- 7:ttc:, lo Stato avrebbe pot uto facilmente ot – tcn('rc dalla vendita di quC!Ste un prezzo com– plc"-.sivo non di cinque, ma di dicci o dodi ci milioni. Sa ppiam o anche che qual che altro deputato oltr e I' on, Cros.so-Campana è disposto a por– ta.re la questi one alla Camera alla sua I iapcr– tura .... se non sarà troppo tardi ! Si pregano que gli abbonati che non banno ancora paga to l'abbonam ento J9 J4 (fascetta segnata in lapis rosso) a volerlo far e al più presto per evitare interru zioni ndl' invio del giornale. Sar emo assai grati agli abbonati, lettori, . amici de.li' Unità i quali avr anno la corte– sia di indica rci possibili abbonati o lettori a cui sia util e invia re numeri di saggi o. 593 L1on. Salandra al Senato. Se 11011 c' i11gm111iamo. il disco,·so fallo dal– l' 011. Sllltwdra al Senato è assai più si ntoma – tico tli quelli fa tti alla Camera : i quali, a dir lo t'ero, ci sono semp re appa rsi del tutJo vuoti di sig11ificato preciso. Forse, tlm•e11do 11el/a Camera evitare og11i oc– casio ue a 111a111fcstazio11i troppo vivaci in jt'HSO ant itrip licisla, I' 011. Salall(/ra dovè, im1a11zi (I.i deputat i, sforwrsi di 11011tlir nulla. Dovendo, invece, al Sc11ato reagire co11tro la all11vio11e tli im becilliltì lrip licista de.i vari barzellotti del gcro11toeomio, lrn se11tiJo il bisogno tli parla re rm po· pi rf cliiaro. Certo-è cl,e al Senato I' 011. Sa la11dra h" affer – mato che I' lta/i'I g0</c di , ampia , liberl<ì d' a– zio11e •· Se 11011 e' ingam1ia1110. queste parole 11011 posso110 sig!1ifict11·e che mia cosa. sola. : che l' Jlalia 11011 è obbligata da pre.uden ti falli alla neutrnl iltì assolutrr e benevola per l' Il ustria e la Germania : può, se è 11ecessario, ro111pue (J11e– sta neutralil tì. se111a che possr, 11e11irleri11/ac– ciata perciò alcuna violazione di trattat o. C Ila• lia , in.somma, 11011 si lrooa in questo mo111e11to nè co,1tro 11è tle11tro In Tr iplice : è fuor i della T, ·ipli· ce, libera tli mettersi contro, come di ritornarvi de11tro. Qualt' 11sodovrebbe fare di questa libe.rhì l' abbia1110 s/>tsso detto; quale ne ft1rtì, non sap– piamo. / 11ta11to,rallegria111oci di sape re che è libera. L' on. Sa/a11tlra ha dello aucl,e <111' 011. :ll ol• menti de • negozitwtlo la 11eulrt1lit<i, I' <1vremmo dison orata •· Ecco rw' affermazione preziosa, che vale tutti i sacri egoismi, e i vitali i11terrssi , e le giuste a.spirazio11i, ùrna11zi a. cui sono amiate in solluch ero tutte le teste vuote e t11tte le mez11· coscienze. del nostro dcmi -monclc parla mentare, L ' ll r,lia 1101tsi mette ali' incanto, ve11de11tlosi al miglior offerente, e facendosi pag r,re lti 1,eu– tralilà di qua o di là secondo gli a/li o i bassi della g11urt1. e spos Jm,do il sacro l'goismo verso est se vanno male gli affari ai vici ni tli 011cst, o verso /' 0f'est se vanno male ai vic in i tli t'SI. Il Principe di Blilow dovrebbe considerarsi auvis(ltO. P er la futura P ace. Jl senatore Luigi l\lorandi ha pr('scntalo al Senato il seg uent e ordine del giorno : • Il Senato del Regno considerando: • che quasi pii.1 disastrosa. clcll ' imm ano conni tto può duscirc la pace che primn o poi ne 5eguirh. se dove sse costri nger r Europa a nuovi ecccs<tivi armament i, i quali portereb– bero a.li' cstn·ma rovina. le forze economi che dei vari Sta ti ; • che questa rovina cost ituir ebbe il ma g– gior per icolo per l' ordi ne socia le e ritarder ebbe ogni progrco:;so civile; , che gli armamenti ccccs,ivi condurreb – bero fatalment e, come già diss<' lo Cza r nel pro – fetico m<'S.'-aggio ciel 1898, a epici 1111ovocata – clism a che con essi si vorreb be evita re; e che da CJ11('StO interno clilaniar ~i o spos– san-i dc li' Europa gli altri popoli trn ri·ebbcr motivo, per i comm c:rci e per le colonie, a prendere cs~i il posto degli curof)<'i, che poi vuol dir<' cli tanta parte della civiltà; • che <!clic sci C:randi Potenze cl' F11rop.,, r Itali a è la sola che abbia potuto mantenere la promc!-s:a che gli armam enti M~rvivano a conserva re la pa.ce, promes sa che nessuno ose– rebbe dir e \'iPlat:1 <la 1m nostro futuro e ra– gionato int cn ·<.•nto: • con,id cranclo ,la ultimo che :ti termine dc-I prcsc nt t.: conllillo. il conclud crc una pace l;L<1ualc con:-.cntn cli dimi nui re simult ancam<.n lC' gli cccc--sh i a1mamenti. non ~ clunqu c sol– tanto un fii1l' umano e civile , ma ~ pure cd– <'c-ntemcntc un fine di sup rem o interesse uti – lita rio; c confida che il Governo, debba l' Ital ia o mm dcbln scend ere in ca mpo, mirerà d'ora in poi con vigi le cura a questo fine, poichò gli sfor.d per con~cguirlo. :rnclw !)C dmaucs<;cro infruttno~i. Mlll O in piena armonia con tutti i nostr i atteggiamenti. e da tutt o il mond o attirerebbero !-IUI nosLro pacw sempre nrngr;iori 5impati c, le <1u;:lli son for1:a esse pure• t·n ordine elci giorno , mutati s 11111u111dt'i, come c1uc5to a vrebbe don1to essere prc<,cntat o all a Camr-ra dal Gtuppo parlam entar e !-lociali, ta , se in e<,SO gli uomini di fede ed' ingegno dc pu r non ci man cano - ave s9ero saputo pren– dere la prcvalcn;,a sui sa grestani e su~•li av– ,·oca ti. E 5u qu<'ll' ordi ne dc.I giorno i 'iOCinlist i a\frebbcro do,uto chiede re l' appell o nomina le. ;\la hanno prefer ito di,a garc int1Jrno all:L neu tralit à.
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