Una città - anno V - n. 42 - giugno 1995

aveva fatto il primo grande passo in avanti in un paese dalle forti tradizioni laiche. Grazie a quel codice la donna ha uno status di serie B: per esempio non si può più sposare senza avere iIpermesso del proprio tutore, che può essere iI padre, iI fratello, purché sia un uomo di famiglia. Così per divorziare, il tutore che ha dato il permesso per il matrimonio deve in qualche modo avallare anche la richiesta della donna di divorziare, mentre se la richiesta è dell'uomo non c'è bisogno di nulla. La custodia dei figli in caso di divorzio spetta normalmente alla donna, però la tutela è del padre; quindi la donna deve mantenerli senza avere diritto per sé ad alcun mantenimento, e questo ha creato il fenomeno di donne che girano per strada chiedendo l'elemosina, perché sono rimaste senza casa con i figli e se la loro famiglia non le riaccetta la scelta è fra la prostituzione e l'elemosina. E' un codice vergognoso fatto passare quasi di nascosto, all'improvviso ed è il primo grande esempio di compromesso tra gli integralisti e il potere dell'Fln: ad un certo punto è stata utilizzata la presenza integralista per eliminare tutta la componente laica e di sinistra e ovviamente la parte integralista ha chiesto poi un prezzo al regime di Chadli Bendjedid. Tu hai seguito da vicino le elezioni politiche del dicembre '91, bloccate poi dall'intervento dell 'esercito. Quelle elezioni avevano segnato il trionfo degli integralisti, ma si parlò in seguito di brogli clamorosi... Innanzitutto, c'era una parte che sosteneva il boicottaggio come protesta e infatti il 42% si è astenuto. C'era. poi. l'Fln che un po· andava a votare, un po' no, e non sono riuscita a capire in quell'occasione se era un retaggio del partito unico, abituato a vincere, oppure se era l'effetto di un compromesso fra Chadli Bendjedid e gli integralisti, volto a favorire questi ultimi. lo propendo per la seconda ipotesi. perché Chadli, dal Codice di famiglia in poi, era molto legato ai settori integralisti dell 'Fin. Questo per quanto riguarda le alte sfere. Poi i brogli. C'erano pile di schede davanti al seggio e uno del Fis entrava, portava fuori la sua scheda, la consegnava e gli altri la votavano, poi la si passava al secondo, per cui nessuno votava mai la sua scheda, la prima andava a vuoto e gli altri avevano con sé già lascheda votataquandoentravano nel seggio. Poi gli uomini potevano votare per le donne, per cui c'erano seggi separati tra uomini e donne. per tante donne sono andati a votare gli uomini lo entravo nei seggi per le donne e c'erano solo uomini che votavano perché col libretto di famiglia potevano votare per la moglie, la madre, la figlia. Una cosa sconvolgente. Poi c'erano questi barbuti che esercitavano un controllo psicologico pesantissimo ai seggi: si mettevano sopra l'urna e dicevano: "devi votare Allah". C'è stata, inoltre, molta gente che diceva: "questa volta bisogna votare contro l'Fln, per l'opposizione più intransigente e quindi Fis", e all'obiezione: "ma se poi non vi fanno più votare la prossima volta?", rispondevano: '·poi si voterà ancora. adesso che abbiamo cominciato a votare, voteremo sempre". lo questo l'ho chiesto direttamente a Madani quando l'ho intervistato alla vigilia delle elezioni politiche, visto che avevano una buona possibilità di vincerle. Alla mia domanda: "alcuni sostengono che se vincerete voi non farete più fare elezioni", lui rispose: "questo non dipende da noi, dipende da Dio". Quindi, le elezioni sono andate come sono andate, i risultati sono stati quelli, grazie anche a una legge elettorale assolutamente folle per un paese che teneva le prime elezioni libere: è noto a tutti che nel passaggio dal partito unico al piuripartitismo si mantiene un minimo di proporzionalità; invece lì si è passato a un maggioritario esacerbato, per cui il Fis con 3 milioni di voti aveva eletto più di 180deputati già al primo turno, l'Fln con I milione e mezzo di voti una decina e l'Ffs con 500 mila voti ne aveva ottenuti 18. Altri partiti che avevano preso 500 mila voti complessivamente non hanno preso niente o forse due seggi. Dopo questo risultato molta gente è scesa in piazza, perché non l'accettava. Ora, è vero che dopo è intervenuto l'esercito, ma bisogna anche dire che I milione di persone è sceso in piazza per chiedere l'interruzione del processo elettorale e queste cose non si dicono in Italia, si nascondono. Dopo ci hanno pensato i militari. Rispetto, poi, all'equidistanza che spesso vienè richiesta alle donne, penso che loro in questo momento non sottovalutino i pericoli del regime, perché tutte le associazioni delle donne sono nate contro il nuovo Codice della famiglia dell'84 e si sono costituite come associazioni dopo 1'89 perché prima non era possibile. Tuttavia considerano in questo momento come pericolo principale l'integralismo, perché se questo prende il potere andrà a finire come l'Iran e per loro sarà finita. Quando vado lì ho molta più paura degli integralisti, perché come donna, giornalista e straniera sai di essere nel loro mirino. Quindi, posso anche capire che le donne algerine non siano equidistanti e li vedano come il peggior nemico. L'equidistanza è facile per noi, ma in una situazione come la loro si impongono anche delle scelte. Nel mirino degli integralisti c'è tutta l'élite intellettuale algerina che potrebbe rappresentare il futuro di questo paese. Ti è capitato di conoscere donne simpatizzanti del Fis? I miei rapporti per motivi di lavoro sono soprattutto con donne che lavorano, che hanno un certo tipo di esperienza. Però, conoscendole, sono poi entrata in contatto con le famiglie, le madri, le sorelle. Poi per strada mi è capitato a volte di parlare con giovani. E' una cosa molto mista l'adesione al Fis, e credo che in essa si realizzi la sublimazione di alcune frustrazioni. Ho·conosciuto per esempio un figlio di commerciante che economicamente aveva certo molto di più di chi vive nei quartieri popolari, la moto, i jeans, ma proprio per questo forse, vedendo sempre le tv occidentali, le lv francesi con la para boIica, e non potendo accedere a quel consumismo lo sublima. Così pure si sublima in quel tipo di adesione rei igiosa una repressione sessuale che è molto forte. Oppure ci si mette il vestito islamico perché costa meno dei vestiti occidentali e così si nasconde la propria differenza rispetto agli altri. A volte c'è anche una rivolta generazionale dei giovani verso anziani molto istruiti e laici: ho trovato delle madri disperate perché loro, nate, cresciute e istruite sull'onda della guerra di liberazione, su quei valori laici e progressisti, si sono poi trovate le figlie, che, un po' come forma di protesta e di contestazione verso i genitori, un po' perché inserite in un mondo scolastico dominato dagli islamisti, mettevano il velo. Anche i conflitti generazionali a volte spiegano l'adesione dei giovani al Fis. dietro il velo c'è pur sempre una donna Anche il fatto di accettare il velo o di diventare una militante del movimento islamico, è in qualche modo controverso. Seppure asservite agli uomini -ricordo che a una manifestazione all'Università appena ho avvicinato le donne che manifestavano, tutte intruppate, con striscioni, sono intervenuti i fratelli che erano a lato del corteo e hanno parlato al loro posto-, è anche vero che queste donne sono molto attive perché mantengono tutta una rete di solidarietà, di aiuto familiare su indicazione dei fratelli uomini. Per esempio se una donna vuole separarsi dal marito, le donne vengono mandate per dire che questo non è bene. Oppure, altro esempio, nei matrimoni possono sostituire il ruolo della madre, delle donne anziane, quali custodi della verginità della giovane sposa nel rito di consegna della figlia allo sposo. Frequentano la moschea e quindi possono uscire, sempre separate dagli uomini, nell'ora in cui si va alla moschea. Il fatto di andare alla moschea e di acquisire una conoscenza del Corano abbastanza elevata, alla fine permette a queste donne di conquistare autorità all'interno della famiglia, che magari è meno istruita in fatto di religione. La figlia può arrivare a rappresentare un'autorità maggiore del padre: in qualche modo si tratta di una forma di emancipazione dall'autorità paterna, perché a quel punto questa donna, "saggia", che ha acquisito una certa conoscenza, dovendo rispondere solo a Dio può far valere questa autorità sia nelle cose della vita quotidiana che nelle riunioni di famiglia. Questi sono tutti meccanismi che incidono in una società in cui vi è una forte repressione, un forte patriarcato, una forte tradizione presente anche nelle famiglie più moderne e credo che siano alla radice del fascino islamico cui certe donne sono sensibili. E va anche detto che da parte delle donne femministe, laiche, in lotta contro I' islamismo, non c'è assolutamente una chiusura rispetto a queste donne, anzi c'è soprattutto un tentativo di · capire, di spiegare e anche di avere un rapporto. Anche se questo non è facile per chiusure familiari o di gruppo, non è che ci sia un'ostilità. Ricordo ciò che diceva una femminiSla che tempo fa ha subito un attentato: "dietro ogni velo c'è sempre una donna". - LI EROICA NORMALITA I Non è una guerra civile perché non c'è guerra fra due fazioni della popolazione e non c'è stato colpo di stato perché il Fisè un partito anticostituzionale, che aveva imbrogliato le elezioni, e che, se avesse vinto, avrebbe eliminato la democrazia. Questi uccidono gli inermi, vogliono la guerra e la guerra non è mai bella. Gli europei si ricordino che Hitler andò al potere democraticamente. La resistenza quotidiana di tante donne algerine che continuano a fare la loro vita ignorando le minacce di morte. Intervista a una signora algerina. Lei per definire la situazione algerina rifiuta l'espressione"guerra civile"? Non penso che ci sia una guerra civile perché non c'è una parte della popolazione ci vile contro l'altra, ci sono dei gruppi islamisti, armati, che vogliono prendere il potere approfittando di una difficile situazione economica e sociale. Sulle cause che hanno portato a tale situazione si discute e non so darvi una risposta chiara, so solo che non sono d'accordo con chi vuole farle risalire al tempo dell'indipendenza. Fatto sta che si tratta di gruppi, non di una parte della popolazione contro l'altra. Ci sono anche fratture nelle famiglie ma come immagino ci siano state durante l'occupazione tedesca in Francia e in Italia, fra fascisti e antifascisti. Questo però non autorizza a parlare di guerra civile, nel senso, per esempio, di quella spagnola. La stragrande maggioranza della popolazione non vuole la guerra e non vuole l'odio ma non ha alcun mezzo, per manifestare la propria opposizione ai gruppi armati, se non quello di scendere in strada. l'islam non è la mitraglietta alla mano gioso sulla vita corrente, era un Islam de bonheur, una specie di religione di accoglienza, di condivisione, di solidarietà, ma niente affatto di mitragliette alla mano. Era una religione "per l'altro", della tolleranza, non "contro l'altro" come vogliono gli islamisti. In Italia si è avuta l'impressione che il Fis, vincitore delle elezioni, fosse ormai largamente maggioritario nel paese e che l'intervento dell'esercito fosse un vero e proprio colpo di stato. I media spesso hanno dato un grande risalto al montare di una contestazione religiosa senza mettere in risalto che già alle legislative questa stava calando e il Fis aveva perso la maggioranza assoluta. Bisogna sapere come sono andate le elezioni. Adesso non posso essere assolutamente precisa perché sono partita senza portare nulla con me. Alle elezioni municipali del 1990, quando i partiti per la prima volta si poterono organizzare e presentare, il Fis ebbe 4.431.000 voti, cioè il 54% dei votanti. Al primo turno delle legislative del 1991, cioè solo unannodopo,haperso I milionedi voti, ma ha avuto un gran numero di seggi per un meccanismo elettorale che non sto adesso a spiegare, che però non rifletteva più la volontà della maggioranza degli elettori. Io non sono partita a causa dei miei Inoltre va rimarcato che le elezioni vicini, che è gente come me, ma a furono truccate pesantemente, non causa dei gruppi armati che veni- solo nelle urne manipolando le vano ad ogni ora della notte ad schede, ma soprattutto ai seggi, mauccidere X o Y. La guerra civile è nipolando le persone. Per esempio quando i vostri vicini si augurano nel caso degli analfabeti, alle cicche vi uccidano: ecco perché, se- zioni municipali c'erano dei numecondo me, questa non è una guerra ri accanto alle liste, il Fis era il 6. e civile. Non è neppure una guerra di dappertutto nei seggi chi votava religione in senso stretto, l'Islam doveva passare in mezzo a due ali viene preso come causa di guerra, di ragazzi che ripetevano: "Sci, sci, ma non lo è per nulla. E' vero che sci; sei, sei, sei". Alle legislative, nella costituzione del '63 l'Islam poi,dovenonc'eranoinumeri,agli era la religione ufficiale dello Sta- analfabeti distribuirono dei pezzi to, ma non c'erano affatto manife- di spago della mi:,ura esatta fra il sr61 roreèarc ~ 1 ndoellt3r~rl ~i'Cocl Fis, cosicché gli analfabeti potessero segnarlo. Oppure i militanti del Fis entravano per votare, non votavano, ma prendevano lascheda bianca, la segnavano e la davano poi, già votata, a un analfabeta che entrava, chiedendogli di portare fuori la scheda bianca che gli avrebbero dato nel seggio, questa a sua volta veniva risegnata in attesa del prossimo e così di seguito. Il mio nome, poi, era segnato tre volte di seguito nella lista elettorale, mi chiesero di firmare tre volte sul registro, io risposi di no, perché votavo una sola volta: se avessi firmato, a loro restavano due schede in più da aggiungere alla mia. Credo che questo sia avvenuto su grande scala. l'intervento dei militari era inevitabile Ora con un risultato elettorale così illegittimo, che comunque non dava la maggioranza assoluta agli integralisti, con il Fis che proclamava che in caso di vittoria elettorale al secondo turno non ci sarebbe stata più democrazia, ma si sarebbe instaurata una teocrazia, si può chiamare colpo di stato la decisione del l'Alto Consiglio di Stato, di prendere in mano le redini dello Stato? La decisione di far ritornare dall'esilio una persona come Boudiaf? lo non credo assolutamente e penso che la maggioranza della popolazione vi abbia visto, come me, l'unica possibilità in quel momento per resistere alla presa del potere del Fis e dell'integralismo. Quindi lei approva l'inasprimento della repressione di cui si parla in questi ultimi tempi? Sono partita da alcuni mesi e non conosco la situazione allualc. lo non voglio l'avvento dcll'intcgrali:-.moe del Fis, che considero un partito anticostituzionale perché fonda il suo programma sulla religione, mentre la costituzione impedisce a un partito di richiamarsi alla religione, al sesso o alla razza e inoltre organizza gruppi armati che attaccano civili inermi. Io dico che se qualcuno vuole la guerra, bisogna fargli la guerra. E siccome noi civili possiamo fare poco contro questi gruppi armati, qualcuno se ne deve fare carico. Ora si dice che ci siano degli abusi di potere da parte del governo e dell'esercito, non lo so, non sono là, ma fare la guerra, lo sappiamo bene, non è come ricamare un pizzo. Cosa pensa della Conferenza organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio a Roma? Penso che alla riunione di Roma ci fossero persone, come Ben Bella e Ahmed, di una generazione, come la mia, ormai in età da pensione, che, pur essendo stati anche combattenti straordinari della guerra di liberazione, oggi in Algeria non rappresentano più nulla. Sec'èqualcuno che rappresenta qualcosa in Algeria sono le donne, nelle loro differenti associazioni, e altre organizzazioni politiche che a Roma non c'erano. Quella riunione non era affatto rappresentativa. Ci si chiede come sia stato possibile che proprio in Algeria, un paese dalle tradizioni laiche, sia potuto passare un Codice della famiglia, come quello dell '84, così regressivo verso le donne. lo do una mia risposta. non sono una politologa. Mi sto appassionando alla lettura dei libri sui deportati francesi nei campi di concentramento nazisti che stanno uscendo ora e ho scoperto che noi, dopo 7 anni di guerra e di orrori, abbiamo avuto la loro stessa reazione alla fine di quell'esperienza: il silenzio. Anch'io sono una di quelle donne che hanno rifiutato il ricordo e hanno preferito dimenticare gettandosi nella vita professionale e familiare, con tutto il proprio impegno e anche, dopo una guerra così lunga e tremenda, con una grande voglia di vivere. Le donne si sono inserite ben presto in tutte le professioni: medico, insegnante, avvocato, giudice o procuratore. E contemporaneamente hanno fatto figli. Si sono dedicate al lavoro e alla famiglia. Anche se si lavorava 20 ore al giorno furono anni di entusiasmo. Abbiamo però trascurato la politica. Questa credo sia stata una delle cause fondamentali. Ci saranno state certamente cause e scelte più prettamente politiche che non sono in grado di delineare, ma resto dell'idea che se nell'84 viene approvato il Codice della famiglia, malgrado la grande opposizione delle donne scese in piazza, ciò sia avvenuto a causa del fatto che vent'anni prima le donne si buttarono nel lavoro, prese da una gran voglia di vivere e di dimenticare. Qual è la situazione attuale delle donne? Spaventosa. Molto più drammatica di quella degli uomini. Eppure le donne hanno fatto manifestazioni di strada, almeno fino a quando sono rimasta. Lo sciopero delle scuole, dalle elementari alle superiori, indetto dagli islamisti, è fallito per merito delle donne che hanno accompagnato a scuola i figli, sfidando il divieto e le minacce. Perché questo odio degli integralisti per la scuola? Dopo le elezioni municipali il Fis occupò per 15giorni le piazze pubbliche d'Algeria e lo slogan urlato dagli altoparlanti delle moschee era: "Una sola scienza, il Corano". Questa può essere la sola risposta, credo. Dopo tanti morti, attentati, agguati a persone inermi prevale lo scoramento o c'è resistenza? E' una resistenza quotidiana, un eroismo quotidiano. Chi va a fare un seminario all'università rischia cli non tornare, ciò nonostante i seminari si fanno, i corsi vanno avanti, i ragazzi continuano ad andare a scuola, i professori continuano a insegnare anche se qualcuno viene ammazzato. Se voi andate per le strade di Algeri, ma anche in altre città, vedrete che la vita continua normalmente. L'altro giorno hanno ucciso una giornalista di 21 anni e ho sentito a radio Algeri altri giornalisti ribadire che loro continueranno a lavorare. al pomeriggio la maestra era al suo posto Un giorno, tornando da scuola, il figlio di due miei amici ha raccontato che il nonno che era andato a prenderlo avevo preso per le spalle la maestra che stava piangendo perché lei, quella mattina, aveva visto dalla finestra assassinare qualcuno. Ebbene, al pomeriggio il nonno ha riaccompagnato il bambino a scuola e la maestra era al suo posto. Ho conosciuto una giovane dottoressa e un giorno le ho chiesto come viveva le sue giornate e lei mi ha detto: "quando salgo le scale e sento dei passi dietro di me, mi fermo, faccio finta di allacciarmi una scarpa e aspetto che la persona dietro di me mi superi, perché se passa sono sicura che questa volta non mi ammazzano". "E perché continui ad andare lo stesso al lavoro?" le ho chiesto. "Perché ho dei malati, perché continuo a vivere". Ecco, le donne soprattutto, e gli intellettuali, continuano a vivere e a lavorare e questa è resistenza. Cosa consiglierebbe a noi europei? Non posso e non voglio giudicare la politica di chi mi ospita. Voglio solo ricordare che Hitler è andato al potere democraticamente, tramite elezioni, approfittando di una situazione economica e sociale particolare. - UNA CITTA' 5

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==