Terza Generazione - anno II - n. 9 - giugno 1954

strando che essa è erronea, contraria alla reale sostanza del sistema della pianificazione, che non può trovare la sua razionalità nell'adesione a schemi teorici ma deve invece trovarla nella stretta adesione al dato concreto dm compor– tamenti umani ( 1). Stalin ha dunque confutato laroscenko; questi credeva che la ... sua teoria dell'organizzazione razionale delle forze sociali avrebbe risolto i problemi della pianificazione so– vietica, dato un diverso indirizzo allo Stato sovietico, aper– to il mom·ento della fondazione della Società integralmente giusta, della società comunista. Stalin dimostra a lui, e alla giovane generazione sovietica, che si crede giunta al momen– to della facile conquista, che tale momento è ben lontano: che il loro problema è al di fuori del quadro attuale della cultura e dello Stato sovietico, ben lungi dal situarsene a1 vertici: che la prospettiva che essi pongono è una prospettiva fantastica, che comporta la sottovalutazione delle reali dif - ficoltà e l'evasione dai reali problemi. III. Si può con questo dire che le istanze che hanno moti– vato la posizione laroscenko siano assorbite nella posizione di Stalin? No: perchè il problema di laroscenko è più am~ pio e più vero del suo errore: ed è il problema di uscire da1 termini della conoscenza politica per giungere ad una co– noscenza razionale: dai termini della conoscenza dei fatti per giungere ai_termini della conoscenza delle idee (2). Tale problema di natura sua, come abbiamo visto, im– plica il problema della possibilità di una comunicazione non politica tra l'Unione Sovietica ed il resto del mondo, fondata appunto sulla trasmissione di verità razionali, BibliotecaGino Bianco - aventi come tali valore universale. Tali problemi escono dal quadro storico del marxismo e della cultura ufficiale del– l'Unio'f!,e Sovietica. Ma questo non significa che non ab– biano senso anche per l'Unione Sovietica. Ed anzi: ~opratutto per l'Unione Sovietica. L'Unione Sovieti·ca e tutto il movimento marxista sono nati appunto dall'istanza della coscienza operaia di costruire una so– cietà secondo ragione e perciò secondo giustizia: una so– cietà in cui la storia si muovesse coscientemente secondo l'ordine della natura. Si potrebbe seguire il sorgere di que– sta coscienza moderna: il suo nascere dal giusnaturalismo, (1) Stalin ha compiuto una reale dimostrazione, sulla base di termini accessibili a tutti, della sua tesi: non l'ha dedotta dalle tesi di partito: tuttavia non a caso, va notato, Stalin ha riallacciato al marxismo la sua corretta difesa del carattere empirico di « cono– scenza dei fatti» proprio dell'attività di direzione del piano. La forma di conoscenza che il marxismo ha teorizzato e portata al suo massimo livello, è, come si è detto, la conoscenza politica. Ora tale forma di conoscenza, se non può essere accettata come l'uni– ca. o la suprema forma di conoscenza, è certamente in sede pro– pria nel momento della direzione dello Stato ed è come tale, ele– mento sostanziale della direzione dell'attività di pianificazione. Si comprende dunque come in tale sede difendendo la forma di conoscenza politica, Stalin abbia sentito la coerenza di tale difesa con la propria ideologia e con la propria opera. (z) Probabilmente le verità universali a cui laroscenko è attac– cato sono verità tecnologiche e non propriamente filosofiche e scien– tifiche: questo probabilmente giustificherebbe il richiamo di Stalin alla « Scienza generale dell'organizzazione » di Bukharin. E' del resto plausibile che i primi problemi di ricerca di verità universali :nascano in una società tutta dominata da problemi di realizzazione pratica dalle tecniche (un fenomeno anologo si verifica negli Stati Uniti). E' chiaro che una società come quella sovietica dominata tutta dalla conoscenza dei dati, proponendo il problema di un tipo di conoscenza razionale, si proponga simpliciter il problema della conoscenza razionale.

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