Terza Generazione - anno II - n. 5 - febbraio 1954

• • • • • Come garantire 1n1z1at1ve Un lavoro preliminare cada in un eclettismo di . ricerca • incoerente teorica Caro Direttore, ho seguito, come uno della generazione a cui vi rivolge– te, la vostra rivista fin dalla «Presentazione», e ho a men– te quanto in quella avevate tra l'altro scritto: << Ciò che ci muove non è un programma, articolato in punti e comma, ma soprattutto una sorta di atteggiamento umano, volto a riscoprire i valori comuni a tutti gli uomini, proprio in un'epoca in cui sempre più fitte e spesse si levano mura– glie tra gruppo e gruppo, fra individuo e individuo ». E' un atteggiamento di massima çhe anch'io condivido, come moltis– simi, e anch'io con Scassellati ritengo necessario tornare ad approfondire ciò che fu allora • espresso con quelle parole. E mi pare risponda particolar– mente allo scopo l'articolo di Caligara, Il prezzo dell'uscita dalle parti, comparso sul terzo numero di Terza Generazione. Questo articolo, appunto, rap– portato con quello che andate facendo, mi suggerisce di esporre i miei dubbi su taluni aspetti della vostra attività che vi pregherei di chiarirmi. Caligara fa della situazione una critica abbastanza strin– gata. I punti dove mette in guardia coloro che volessero -velleitariamente uscire dal gioco delle parti contengono lndicazioni e consigli utilissi– mi. Nel periodo in corsivo, la constatazione dello stato di cri– si è in complesso esatta e pur– troppo non dà campo a facili vie d'uscita. Il vostro atteg– giamento si è cosi definito ul– teriormente come cognizione della crisi in atto e tensione a riciolverla superando le ra– gioni che ora permettono alle parti di sussistere in un gio– co di crisi. Conseguentemente, avete pensato << di promuovere delle iniziative... di tipo nuo– vo che le parti non prendono o prendono per necessità in n1odo marginale e improprio», tali insomma che cogliendo i punti nodali della crisi (dove ad es. l'esistente non soddisfa le vocazioni in via di sviluppo dei giovani della nostra gene– razione, che ritenete le più adatte per la verifica perchè virtualmente fitori della cri– si) evidenzino, con un adeguato processo di adesiva ricerca, nuove ragioni, vere infine an– che fori;nalmente e risolutrici. State cioè intraprendendo una ricerca particolare pratica a conforto di una ricerca teorica che la presuppone e ne do– vrebbe trarre alimento. Ma il vostro proposito cosi come l'avete enunciato, benchè più definito di prima, benchè forse non contestabile nell'at– tuale sua forma di enunciato, o forse proprio per questa ge– nericità, può essere frainteso. Non si vede bene in che rela– zione siano la ricerca pratica e la teorica. O meglio, la ricer– ca teorico-pratica, per dir co– si, da voi intrapresa non su– pera la definizione di atteg– giamento. E tutto quello che mostrate finora nei risultati Biblioteca Gino Bianco Discussione valide fuori delle parti o/ ' e necessario perchè non va massicciamente oltre questo limite: dall'invito agli universitari di provincia di occuparsi della decadenza dei loro paesi, dalla constatazione del fascismo come « forza di crisi >> insufficiente, dall'inchie– sta su Coreno, ai montaggi ge– nericamente informativi, a un certo squilibrio << giornalisti– co » della rivista. Certamente però, parlando di quello che mostrate, è im– portante rammentare l' av– vertimento « che solo tra qualche tempo » potrete « de– scrivere un'inchiesta esem– plare già con _i suoi svilup– pi pratici>>, e inoltre si no– ta in tutti gli articoli- un'ala– crità che promette prodotti più finiti. Compimenti · di questo genere avranno inevitabilmen– te luogo. Ma i miei dubbi si muovono da una garanzia che non ho su questi prossimi ri– sultati. Perchè, se un'inchiesta esemplare, o una analisi com– pleta del fascismo, o altro, potrà convincermi in quanto inchiesta, o in quanto analisi, quelle ragioni adesso solo implicite che in quei lavori sa– ranno sviscerate, esplicitate, nell'ambito . e col linguaggio relativi, dovranno a loro volta fare che si esprima finalmente il principio dal quale sono comprese e dal quale potè scaturire il bisogno di porta- • re a termine in un determina– to modo quell'inchiesta, o al– tra impresa. Nel frattempo, quale principio, quale civiltà omogenea vi garantiscono che nelle considerazioni,• nei risul- la vostra attività non tati, nelle inchieste esemplari maturiate unitariamente? Cer– care le ragioni implicite attra– verso l'iniziativa, la ricerca pratica, sia pure in un am– biente predeterminato, equiva– le a moltiplicare la fatica del teorico, con tutti i rischi in soprammercato di cadere, man– cando un principio consapevo– le, nelle tradizionali interpre– tazioni dei fatti e pregiudi– cando, con più e precoci svol– gimenti pratici, il lavoro di unificazione. Caligara dice be– nissimo che voi volete affron– tare i problemi storici ... sulla sGorta di interessi comuni al livello delle esigenze storica– mente rilevabili, omogenee a d efì,nizioni di principio univer– sali. Si definiscano allora que– sti principi universali e si eli– mini cosi il pericolo di cadere, affrontandoli, nell'una o nel– l'altra parzialità, o in un eclettismo incoerente. La scoperta del concetto di generazione è da questo pun– to di vista una scoperta piut– tosto solida. Teorizzare ulte– riormente sulla generazione è possibile solo riferendosi a << una cultura all'altezza dei compiti», basata sulla « real– tà storica... che garantirà la ricerca dall'astrattezza e l'a– zione dalla non rispondenza a reali esigenze», come dice Paci. Si tratta pertanto di non ubbidire, una volta scoperto il concetto di generazione, all'e– sigenza di realizzarne d'acchit– to l'uni tù o un certo raggrup– pamento, perchè da essa in-

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=