Terza Generazione - anno I - n. 3 - dicembre 1953

Questo nostro paese Il Natale dei contadini La festa è un momento dinamico delle comunità. I contadini non separano la vita in una parte spirituale e in una materiale, e meno degna Il Natale tradizionale, che noi siamo abi– tuati a considerare, è una festa contadina. Il Natale, nelle manifestazioni a cui dà luogo, è rappresentativo della civiltà di un gruppo umano: rappresentativo del modo di intendere la propria vita ed il proprio lavoro, il rapporto attività-riposo, il livello di coscienza religioso raggiunto e i suoi modi di esprimersi nella vita abi– tuale. Perchè una festa importante è la sintesi dei rapporti di convivenza in un ambiente e in una struttura. Il Natale contadino è un momento della vita di una civiltà, la cui natura religiosa Presepio vivente di contadini e pastori abruzzesi Biblioteca Gino Bianco e comunitaria ad un tempo, descrive fedel– mente la gerarchia dei valori, i contenuti e la forza dei rapporti umani in maniera illuminante e significativa. I modelli di comportamento comuni, che si sono formati nelle comunità cittadine, trovano il loro posto nella tradizione di altre feste, o « ferie », con le loro gerar– chie di valori e la loro forza di rapporto umano, che non in quella natalizia. Perciò il Natale in città è in parte un residuo di tradizioni paesane immigrate, commiste a forme disorganiche di mimetismo cosmo– polita e di vacanza generica, senza corre- !azione piena alla vita della « civiltà > cit– tadina. E' perciò importante ritornare alle origini contadine del nostro Natale. Innanzitutto, il Natale è il culmine di un ciclo di feste, che tutte assieme dànno luogo a un periodo, o ciclo, ben definito nella società contadina. E' il ciclo dell'at– tesa e della speranza che coincide con il riposo dei lavori agricoli. La presenza di feste di grande fascino specie in alcune regioni (S. Nicola, l'Im– macolata Concezione, S. Lucia) predispon– gono ed incoraggiano in crescendo uno

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