Terza Generazione - anno I - n. 3 - dicembre 1953

> In questa seconda «puntata» del– la nostra Introduzione alla storia di domani (tbbiamo pensato di richia– mare l'attenzione dei. lettori sulle minacce che ogni giorno mettono in pericolo l'umanità di ciascuno di noi. Insidie meno clamorose della bomba atomica o degli, effetti di una crisi economica negli, Stati Uniti, ma ugualmente seminatrici di distruzio– ne e di morte. OstacoU reaU che mettono ugual– mente in discussione la sufficienza degli strumenti di comprensione e di azione di cui oggi disponiamo, al– meno quanto la « barriera del tem– po » in Africa o i problemi delle campagne in U.R.S.S. macroscopica– mente denunciano la parzialità del– le soluzioni proposte dalle ideologie dei paesi leaders, e giustificano la ri– proposizione del problema del pro– gresso, cioè della storia, del suo svi– luppo, della sua direzione. I pericoli che minacciano l'essere dell'uomo, sono pericoli di tutto il genere umano, sono pericoli nostri . anche quando non colpiscono diret– tamente ciascuno di noi. E lo sono tanto più gravi quanto più U igno– riamo o non ne abbiamo coscienza. Per molti costituirà una sorpresa la scelta di questi « pericoli » su cui chiamiamo a rifl,ettere. Certo il no– stro elenco non è esauriente, ma è bene abituarsi a considerare la fame o la disoccupazione accanto alla di– sperazione e alla tiepidezza: bisogna riacquistare il senso di una moltepU– cità e complessità di valori, se vo– gliamo poter cercare soluzioni vaU– de alla crisi del mondo. Non stupirà se con grande libertà abbiamo accostato nomi di scienzia– ti, industriali, scrittori al nome di Pio Xli,· e scritti in cui traspare una diversa coscienza della situazio– ne del mondo: li o.iriamo essenzial- 1nente come documenti oggettivi. Abbiamo finito anche questa vol– ta con uno scritto sul problema del lavoro, perchè il problema del giusto modo dell'uomo nel lavoro ci pare comunque il problema di fondo, la condizione di ogni via di soluzione. Bib1otecaGino • 1anco Problemi del mondo ·I pericoli che non sappiamo valutare La tiepidezza Utinam frigidus esses, aut calidus! Sed quia tepidus es, et nec frigidus nec calidus, incipiam te evomere ex ore meo. (Apocalisse cap. 3, 15-16) La denuncia della - Suprema Gerarchia cattolica: Ora voi non ignorate che ben più estesi e gravi, quali non furono nè le pesti nè i cataclismi tellurici, sono i pericoli che incombono tuttora sulla presente generazione, anche se la loro perdurante minaccia ha cominciato a rendere i popoli pressochè in– sensibili e apatici. Sarebbe forse questo il più infausto sintomo della interminabile ma non svigorita crisi, che fa tremare le menti aperte alla realtà? Rinnovato quindi il ricorso alla benignità di Dio e alla misericordia di Maria, è d'uopo che ciascun fedele, ciascun uomo di buona volontà, riesamini con risolutezza degna dei grandi momenti della storia umana, quanto personalmente possa e debba fare, come suo contributo all'opera salvifica di Dio, per venire in soccorso di un mondo, avviato com'è oggi verso la rovina. La persistenza di una condizione generale, che non dubitiamo di chiamare esplo– siva ad ogni istante, e la cui origine deve ricercarsi nella tepidezza religiosa di tanti, nel basso tono morale della vita pubblica e privata, nella sistematica opera d'intossi– cazione delle anime semplici, a cui il veleno è propinato dopo averne, per così dire, narcotizzato il senso della genuina libertà, non può lasciare i buoni immoti nel mede– simo solco, contemplatori inerti di un travolgente avvenire ... E' tutto un mondo, che occorre rifare dalle fondamenta, che bisogna trasformare da selvatico in umano, da umano in divino, vale a dire secondo il cuore di Dio ... Nella storia della Chiesa - voi lo sapete - vi sono sempre stati periodi difficili e particolarmente torbidi. Quasi sempre si trattava di alcuni problemi che esigevano con urgenza un'adeguata soluzione. Ricordate le invasioni barbariche che minaccia– vano di travolgere la nascente civiltà cristiana; pensate alle lotte per la libera elezione del Romano Pontefice contro le abusive intromissioni d'imperiosi sovrani e di potenti famiglie; richiamate alla mente il nefasto scisma d'occidente, il filosofismo, e tutta l'apostasia progress1va tendente al completo scristianamento della umana c;ocietà.

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