Terza Generazione - anno I - n. 2 - novembre 1953

tori ce la deve metter tutta se vuol so– pravvivere, perchè ormai nelle cooperative italiane, il « servizio > prevale sulla « pro– duzione in comune> e si creano molto difficilmente su di esse nuove comunità. Infine i giovani studenti medi ed universi– tari che, terminati gli studi, diventano de– gli spostati, e vedono i loro problemi e le loro possibilità sciupate. In questa moltitudine di inutilizzati ci sono i nostri collaboratori naturali e noi faremo di tutto per conoscerli e inviar lo– ro la rivista. A essi T. G. arriva con lo scopo di aiutare la loro autoselezione ver– so i vari compiti; da essi escono i capi giovanili per le iniziative, i ricercatori per le nuove ipotesi culturali, gli organizzato– ri di nuove esperienze di ogni tipo; quelli tra loro che non si differenziano verso i vari compiti costituiscono quel fertile ter– reno da cui altri si differenzieranno in fu– turo e rappresentano un potente aiuto per quelli che prenderanno personalmente ini– ziative o faranno nuove ricerche. Accanto tutti coloro che pur non parte– cipando alle iniziative vere e proprie, ci aiuteranno ad andare avanti chiarendo i nostri dubbi, confortando le nostre tesi con la comunicazione delle loro esperienze. Faremo degli elenchi, ma chiunque ri– conosce se stesso (come noi ci riconoscia– mo) nella descrizione che abbiamo fatto, ci può mandare subito il suo indirizzo e quello dei suoi amici, quelli veri, cioè quelli che vivono le stesse cose che vive lui. Per capire il valore della diffusione bi– sogna ricordare quello che abbiamo detto in principio, che la rivista non è un fatto editoriale, ma un'impresa collettiva. Tutti si possono intanto porre le prime domande. Il linguaggio della rivista è com– prensivo? Quali sono le eventuali modifi– cazioni da fare? Quale ricerca culturale, quale iniziativa concreta, quale esperienza vi pare fattibile, adatta per voi e per i vo– stri amici, proponibile a T. G.? Non basta essere disponibili per un la– voro indeterminato, qualsiasi, « ma per un lavoro da giovani, preciso, che serva ad altri giovani e a tutti >. Altrimenti quelli che definiscono il nostro problema, « pro– blema di impieghi qualsiasi > ( e basta farli lavorare >) avrebbero ragione. Una nuova geografia italiana uscirà dal nostro lavoro: le zone più pronte al mo– vimento e quelle più tarde, i concentra– menti e le localizzazioni delle forze, i pro– blemi normalmente non rilevati. Così non sarà solo la diffusione di T. G. a essere garantita, ma l'iniziativa e la ricerca. Sarà fatto un salto fondamentale io avanti· . , usciremo dall'8 settembre permanente e dall'impotenza davanti ai problemi: costrui– ~emo una carta d'Italia dove non si vedano soltanto montagne, fiumi, città. P. U. s· lioteca Gino Bianco In questo numero il lettore troverà - fra gli altri - un articolo dedicato alla diffusione: problema essenziale della nostra rivista, è quello di riuscire a rompere quel rapporto tradizionale, estrema– mente passivo, che pone da un lato gli iniziatori - e li qualifica come << élite » - e dall'altro i lettori e li qualifica come consu– matori. Questo rapporto diviene mortale per ogni iniziativa, perchè isola anche il più spregiudicato atto di coraggio, impedendo una reale comunicazione di esperienze: occasione non ultima per creare un apporto attivo di tutti è quindi, a pari dignità, la diffusione stessa. Non si tratta soltanto di trovare abbonati e lettori, ma di met– tere in contatto la rivista e i suoi amici con ambienti particolari, nel punto giusto, nella maniera giusta. Ogni punto in cui convergono relazioni giovanili, per ragioni di amicizia, di società e di colleganza di lavoro, può essere utilmente toccato, con la certezza di vedere moltiplicato lo sforzo compiuto in quella direzione. Questi punti di convergenza, sono sotto gli occhi di ognuno, nè i redattori e gli organizzatori della rivista potrebbero riuscire a ritrovarli da soli. In questo senso, ognuno può dare apporti sostanziali, indicandoci nomi, procurando abbo– namenti, facendo conoscere la rivista. L'invito è aperto a tutti. Il nostro indirizzo è: T. G. - Centro Diffusione - Corso Peschiera 41 - Torino. Per facilitare questo compito, abbiamo a disposizione, su richie– sta, dei blocchetti per la raccolta di abbonamenti: solo con questo metodo attivo - e non affidandoci al caso - potremo raggiungere quel minimo che garantisca la stabilità di un certo contatto con– tinuo. D'altra parte, le scadenze che la modestia delle nostre possi– bilità c'impongono, si avvicinano: dal prossimo numero dovremo sospendere l'invio delle copie in omaggio a coloro che ce le hanno richieste in saggio, come già da questo numero abbiamo sospeso l'invio a coloro che, segnalati da comuni amici, non ci hanno mani! estato, forse solo per dimenticanza, il desiderio di ricevere altri numeri. Per coloro che raccolgono dieci abbonamenti, ne mettiamo a disposizione uno, per sè, o da destinarsi a un giovane che non sia in grado di abbonarsi o ad un circolo giovanile. Per gli abbonati, computeremo la decorrenza dell'abbonamento dal mese di dicembre, inviando gratis su esplicita richiesta, il fasci– colo Presentazione, il primo e il secondo numero. Possiamo ancora fornire in saggio copie della Presentazione. T. G. è in vendita presso circa 650 librerie: non possiamo per ora darne gli elenchi ma possiamo assicurare che in ogni città vi sono librerie che hanno la rivista. Saremo grati a chiunque voglia indicarci nuove librerie disposte a tenere ed esporre T. G. Dobbiamo infine segnalare un altro importantissimo a·iuto ai fini della diffusione: quello di scriverci. riferendo commenti, im– pressioni e critiche di coloro del nostro ambiente giovan_ile che hanno ricevuto la rivista, entrando decisamente nel merito delle nostre affermazioni e dei nostri discorsi. Per collegare in modo organico le iniziative, dalle quali pren– derà più ampio respiro la diffusione di T. G., invieremo a coloro che se ne interesseranno attivamente un bollettino ciclostilato in via di preparazione. Redazione: Roma - Piazza I. Nievo. 1 (sede provvisoria) - Telefono 581.035 Amministrazione e Dirt!zione: Torino - Corso Peschiera, 41 - Telefono 380.211 . Abbonamento annuo L. 1000, semestrale L. 500, sostenitore L. 5000. Sul conto corrente post. n. 2/3560 intestato a Ettore Sobrero - Corso Peschiera 41, Torino Responsabile: B. Ciccardini - Autoriz. del Tribunale di Torino n. 849 del 20 ottobre 1953 Spedizione in abbonamento postale Gruppo 111 - Italgra6ca • Torino - Piazza Perotti, 1 L. 10

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