Terza Generazione - anno I - n. 1 - ottobre 1953

La eco della « Presentazione » di T.G. è stata superiore alle nostre più ottimistiche previsioni: ci sono giunte da ogni parte ri– chieste al punto che abbiamo dovuto stampare altre 4.000 copie, oltre le 16.000 della prima tiratura. La necessità dì dare corso a queste richieste e quella di curare particolarmente questo primo numero, per trarre lezione dal fondo delle obbiezioni e rispondere adeguatamente alle istanze delle let– tere pervenuteci, ci hanno costretto a ritardare di alcuni giorni la nostra uscita. Ma abbiamo « riparato », aumentando il numero delle pagine da 32 a 48. L'alto numero delle cartoline arrivateci con espressa richiesta di invio dei primi numeri ci permette di sospendere fin dal primo numero la spedizione di T.G. a coloro che non l'abbiamo espres– samente richiesta. Perciò molti, cui purtuttavia interessa la ri– Yista, ma che non si sono preoccupati di farne esplicita richiesta, non la riceveranno. E probabilmente molti altri, nonostante la no– tevole diffusione raggiunta dalla « Presentazione », non hanno avuto modo di conoscere la nostra iniziativa. Il successo di T.G. è strettamente legato alla diffusione. Qui si apre fra noi e i nostri amici lettori un discorso. T.G. non è una ri– vista culturale, non è una rivista di commento, non è una rivista politica: è una iniziativa. Quindi non può sopravvivere, se non trova un consenso reale e concreto, come potrebbe invece accadere per una rivista culturale, di attualità o di politica. Essa vuole promuovere la coscienza della generazione, con la partecipazione attiva di tutti: questa partecipazione deve trovare la sua forma nelle pagine della rivista e nelle singole iniziative. Ma, poichè il primo compito è sopravvivere, la prima forma di partecipazione attiva alla coscienza della nostra generazione è dif– fondere T.G. Non chiediamo un compito attivistico e propagandistico: chie– diamo un atto culturale, un cosciente atto d'iniziativa, piccolo ma già carico di ogni potenziale atto successivo. La diffusione può sembrare un gesto tradizionale: ma fatta con questa coscienza è un atto di tipo nuovo, non differisce nella so– stanza e nell'atteggiamento dell'iniziativa intrapresa e portata a ter– mine dagli Editori, dal direttore e dai collaboratori che si sono ri– trovati in T.G. dopo la « Presentazione ». La nostra prima tappa, per poter continuare è che T.G. sia pre– sente fra i giovani, dovunque: nelle università, nelle città di pro– vincia, nei paesi. Son necessarie tre cose: farla capire, nel suo significato, al più < ran numero possibile di giovani; raggiungere un certo numero di abbonamenti; farla arrivare a tutte le librerie, specie in provincia. Ma soprattutto è necessaria una quarta cosa, più importante delle altre: che qualcuno, in ogni. angolo d 1 ltalia, si faccia « centro attivo » non solo verso gli altri, ma anche verso di noi per l' espan– sione dell'iniziativa della rivista. Chi è disposto a prestare la sua opera dia il suo nome, con relativo indirizzo, scrivendo a « Terza Generazione » - Centro Diffu– siona - Corso Peschiera, 41 - Torino. . Scassellciti e Sobrero Editori Abbonam. annuo L. 1000, semeslr. L. 500. so ·tenitore L. S000. · ul e.e. po ·t. n. 2/3560 intestato a Ettore Sobrero - Corso Peschiera 41, Torino Responsabile: B. Ci,·cardini · Antoriz;r,azioni: rlel trihunal1· rii Torino n. 8i9 del 20 ottobre·1g5;J • Sped. in abh. postale Gruppo III. ltalgra6ca. Torino - Piazza Perotti, 1 L. JOO Biblioteca Gino Bianco

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