La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 10 - dicembre 1995

STORIA E ATTUALITA' DEL TRAM CarloAndriolo, Carlo Giacomini Carlo Andriolo e Carlo Giacomini, urbanisti, lavorano al Settore Territorio della Provincia di Venezia. ♦ Viccende e valori di un mezzo di trasporto · abbandon·aw 40 anni fa in quanto considerato nemico della modernità e deljrogresso (allora sinonimi di auto-mobilità) e oggi riscoperto ·proprio per le sue notev~li poter:izialità d~ risolvere o almeno alle_g~enremolti problell?-1 in ambito urbano relativi non solo alla mobilità ma anche alla sistemazione urbanistica d~lÌe nostre città. · Tranvie di prima generazione: nascita e crisi . La· tramvia "tramway", ossia la "strada attrezzata per il tram", viene inserita nel paesaggio urbano dei paes,i o_ccidentali v~rso la fine del secolo scorso. L apice della sua importanza per ,gli spostamenti in ambito cittadino viene raggiunto all'inizio del secolo, quando il tram rappresenta il principale mezzo di trasporto all'interno ~i realtà urbar:e in_fortissima crescita ed espans10ne sul tern!ono, con u_n conseguente incremento delle distanze medie di viaggio. · Gli anni '20 coincidono già con una prima crisi di questo sistema di trasporto non tanto dovuta a un settore industriale per vari motivi non troppo impegnato nel rinnovamento delle vetture o alla forte diminuzione dei margini di guadagno per le compagnie di tra.sporto, quànto piuttosto legata all'in".en~i~ne_ della filovia prima e dell'autobus poi, c1oe d1 concorrenti sempre più insidiosi per i minori costi sia nell'acquisto che nell'esercizio. Il trasporto pubblico su gomma appare inoltre più adeguato a "inseguire" uno sviluppo urbano caratteri_zza!o da una ~rescent: dispersione sul ~erntono sen~a bisogno d1 costruire di volta m volta nuove mfrastrutture. Gli anni '30, poi, introducono prepotentemente l'automobile, ossia il peggiore nemico del tram sia per il suo uso individuale, e_q~~nd~ più libero, sia pl:!r la su~ estrema elast1c1ta_d1 movimento sulla carreggiata che male convive con. la rigidità di un mez_zoin rri_ovimentosu rotaie immerse nella pav1mentazH:m_est~adale ed incompatibile éon la benché mm1ma mterruzione della via. Nel secondo dopoguerra, la civiltà dell'au-. to-mobile si è fatta sempre più strada reclamando, ovunque possibile, nuove infrastrutture al suo servizio; in alcuni casi, come ad esempio nei centri storici, il ·crescente numero di auto in circolazione conduce all'idea, presto da tutti condivisa, di eliminare ogni elemento intrusivo (rispetto all'automobile) che P?Ssa sottrarre potenzialità alla piena espressione dell'auto-mobilità: il tram, con il suo apparato di fili elettrici soseesi sulle strade e soprattutto con le sue rotaie immerse nella pavimentazio: ne stradale, appare presto come un mezzo d1 trasporto fortemente in contrasto con la mobilità privata. Anche i primi interventi di regolamentazione del traffico, con l'introduzione ad esempio dei sensi unici, portano ad una preferenza per l'autobus. che i_mmedi~ta':llen_tpe_uòadat: tarsi ai mutati flussi seriza il nsch10 d1 trovarsi da un giorno all'altro. a circolare_contro _m_a~o in quanto non legato ad una rotaia o a dei f1h. In questo modo, il ~ezzo ~he dalla fin: dell'800 aveva assicurato 11maggior numero d1 spostamel).ti in ambito urbano ed e":tra~r~ano è sempre più spesso cost~e~t~ alla 1 d1sm1ss101:e pe: far posto alla nuova clVlltadell auto-mobilita. . L'attuale riscoperta del tram · Ma il limite fisiologico n.ell' evoluzion: mono-modale individuale su gomma degli spostamenti risiede all'interno della gomma · stessa: quante più automobili girano e sostano sulle strade, tanto più si abbassa il livello d~ auto-mobilità fino a raggiungere cres~entl situazioni di congestione; e la città d' ogs1 sperimenta quotidianamente i limiti di un sistema tutto o prevalentement: automobi!istico, m_entr"e una parallela coscienza ambientale s1 fa sempre più rigorosa ed esigente. A partire dalla metà degli anni_ Ottanta ed in particolar modo dalla Francia (anche se alcune esperienze tedesche si aff7rll?-anogi~ agli inizi degli anni Settanta), commc1a a fa~s1 sempre più for_te l'idea che sop~attutto m ambito urbano 11trasporto pubblico deve (o dovrebbe) assumere un ruolo primario nel sistema della mobilità urbana. in quanto esso permette di ottenere deg~iindici di occ~eazi~- ne di spazio, di costo, d1 consu~o. e _d1mquina.mento molto meno problematici rispetto al trasporto privato. . L'obiettivo dovrebbe allora essere quello d1 aumentare la disponibilità_di trasporto pubbl~- co che deve partecipare direttam_entedelle _esigenze di mobilità: le tecnologie c~:moscrnt: sono moltissime, dalle metropolitane agli autobus passando per i filobus ("troUeybus"), ma ciò che si sta particolarmente a~ferm~ndo in moltissime realtà europee è la reahzzaz10n~, ma in molti casi il recupero laddove le tranvie non siano state completamente dismesse, di linee tranviarie come risposta a moltis~ime questioni legate non solo agli spostamenti, ma. anche alla viabilità, al disegno urbano, alla riqualificazione di spazi, ... Che cos'è il tram moderno Occorre innanzitutto dimenticare l'idea di. tram che emerge dai ricordi delle persone più anziane o dalle cartoline d'ep<;>cao: gsi non si tratta più di quei traballanti mezzi _cheun .tempo sferragliavano s~ rumorose ~0~~1e c~e s~accomeagnav~no ad_m~ombrant~ f1h el:tt~1: c1sospesi tanto m penfena che nei luoghi p1~ pregiati dei centri storici;_ i r:i?derni I?~zz~ tranviari offrono prestaz10m m term1n1 d1 ONTHEROAD

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==