La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 9 - novembre 1995

cessaria al lavoro che si basa sull'attesa di una domanda di aiuto. Integrazione dei servizi Attuare una seria politica di potenziamento del sistema dei servizi significa operare per una fattiva ed efficace integrazione tra di essi. Sono diverse le figure di servizio che devono o dovrebbero intervenire nei confronti delle tossicodipendenze: i Sert, gli enti ausiliari del privato sociale, i medici di base, le agenzie sociosanitarie attivate dai Comuni. Ogni figura presenta caratteristiche generali e locali assolutamente particolari. Peraltro tutte queste, con ricadute diverse, sono attraversate dalla ridefinizione operativa delle unità sanitarie locali. Noi crediamo che si debba riproporre, soprattutto in questo nuovo scenario, l'obiettivo della integrazione tra servizi. Tra Sert ed enti ausiliari, in primis, attraverso un monitoraggio e un servizio di orientamento nell'attuazione dell'intesa Stato-Regioni, da stabilire presso il Dipartimento degli affari sociali, al fine di evitare irrigidimenti inutili e dannosi per tutti, soprattutto per gli utenti dei servizi. Tra Sert e medicina di base, poi. A seguito del referendum che istituiva la libertà terapeutica e del decreto che dava indicazioni sulla possibilità di trattamenti con farmaci sostitutivi da parte dei medici di base, come tutti sanno vi è oggi la possibilità di un'attivazione diretta negli interventi per tossicodipendenti. Si tratta di una possibilità non esercitata se non in alcuni rarissimi casi. Le comprensibili resistenze che il mondo medico pone all'attivazione di questa risposta possono trovare una soluzione sulla base di tre linee di lavoro: l'informazione corretta e documentata, anche a partire dalle esperienze in corso in altri paesi europei; la sperimentazione monitorata e sostenuta con supporti specifici in alcune aree campione, dove sono presenti medici disponibili, finalizzata alla predisposizione di protocolli di collaborazione; la formazione mirata e congiunta tra medici di base, operatori dei servizi e operato~ ri degli enti ausiliari. Il metadone e i suoi usi . Contemporaneamente devono trovare concreta applicazione nella pratica dei servizi tutte le evidenze scientifiche disponibili sull'efficacia dei trattamenti. Ancora oggi, purtroppo, nel nostro paese si opta per interventi, escludendone contemporaneamente altri, sulla base di motivazioni ideologiche e fideistiche spesso senza giustificazione oggettiva. Senza enfatiz:z:arne la portata, sentiamo il dovere di sottolineare che vi sono oramai incontrovertibili evidenze dell'efficacia del trattamento a mantenimento con metadone rispetto alle diverse forme di tossicodipendenza da eroina. Abbiamo riscontrato, contattando gli operatori di quasi tutte le regioni italiane, che v1 sono modalità e finalità diverse nell'uso di questo farmaco. Questo può nascondere un uso non sempre corretto. Ancora forte, nel contempo, è l'eco della polemica che durante lo scorso decennio ha investito questo farmaco e soprattutto chi lo ha sperimentato. Evitando equivoci sulla finalità di questo trattamento e collocandolo in una prospettiva di riduzione del danno, va promossa un'azione di aggiornamento scientifico e culturale per un suo uso secondo modalità scientificamente corrette. Vanno evitati, visto il quadro epidemiaSALUTEEMAJAITLA logico complessivo delle tossicodipendenze nel nostro paese, usi simbolici o nell'ambito dei cosiddetti contratti terapeutici ad alta soglia. Le famiglie Partner e destinatari irrinunciabili negli interventi di riduzione del danno sono le persone che vivono a stretto contatto con chi è tossicodipendente, e tra questi, in particolare, i familiari. Genitori, coniugi/compagni, figli, essi spesso condividono in modo assolutamente rilevante i rischi e i danni che possono toccare un loro congiunto coinvolto nella droga. Non possiamo non sottolineare con sorpresa e con speranza la partecipazione attiva, anche nella realizzazione di questa conferenza, di gruppi di genitori di tossicodipendenti. Essa indica che anche questo mondo, apparentemente più refrattario a condividere l'idea di riduzione del danno, se correttamente informato può non solo comprenderne gli scopi ma anche maturare un proprio contributo attivo allo sviluppo di questa strategia. Affrontare dal punto di vista della riduzione del danno la questione familiare, determina, prima di tutto, riconoscere ai familiari l'essere soggetti di danni causati dalla tossicodipendenza e, contemporaneamente, l'essere potenziali collaboratori nel ridurre i danni che essa determina. Non si tratta certo di promuovere forme di "accettazione" passiva della situazione. Anzi. Evitare che le famiglie, in termini relazionali, sanitari, economici, arrivino a forme vere e proprie di destrutturazione è la condizione indispensabile per permettere a esse di attivare quelle risorse di cui ancora dispongono affinché sia praticabile una reale uscita dalle maglie della tossicodipendenza. · Per una iniziativa politica a più livelli La necessità di riproporre un nuovo decreto che reiteri quello appena decaduto (l'ex n. 3 del 1~-1-93, già _r~it~rato 124 volte~ rappresenta un opportumta, m questo particolare momento sociale e politico, assolutamente rilevante. Non abbiamo mai amato la decretazione come strumento della politica, ma siamo consapevoli che oggi può permettere di fare un passo in avanti . Ci sentiamo di proporre quindi che le indicazioni· esrresse in questo elenco di priorità vengano discusse come base di una piattaforn:iapolitica ap~rta a tutte le realtà_eh~ a "'.aria titolo sono coinvolte nelle questioni qui affrontate. ♦

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