La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 8 - ottobre 1995

internazionale capaci di conferire al singolo, individualmente come "cittadino" e componente della società civile, una valenza non solo di testimonianza occasionale ma di sostegno stabile ad interventi finalizzati a rimuovere alcune delle cause sottostanti il divario Nord-Sud. Da questa constatazione e dalla esigenza etica di non distruggere la "speranza" di quelle popolazioni che sono impegnate nel riscattarsi dalla povertà e dalla miseria, è nato l'impegno del Cipsi (tel. 167-253730) di chiamare in causa il mondo della finanza; pur consapevoli, come si è verificato in passato rispetto alle relazioni intraprese con i partiti e le forze politiche, che anche questo incontro con il mondo della finanza si configura come una sfida pericolosa, che però va affrontata e sperimentata. La proposta lanciata dal Cipsi è guella di un "Fondo d1 Risparmio etico" che mira alla trasformazione in "termini etici" di strumenti finanziari già esistenti e collaudati come appunto sono i "Fondi di Investimento". A conclusione di una fase di identificazione e selezione a livello nazionale dei potenziali "partner finanziari" condotta in ambito bancario e fra le compagnie di assicurazione, il Cipsi è dunque pervenuto alla identificazione del Gruppo Ras e della sua società di gestione Gestiras spa, come partner con la quale lanciare un Fondo di Investimento a valenza etica da mettere a disposizione di risparmiatori interessati e motivati. Questo strumento finanziario si chiama Gestiras Coupon, ed è un normale Fondo di Investimento obbligazionario che investe in titoli di Stato e che distribuisce una cedola variabile calcolata in base al rendimento ottenuto dal Fondo nel semestre precedente. I vantag~i che offre questo strumento è quello di garantire il capitale agli investitori e di consentire che una parte della "rendita", cioè dei proventi semestrali possano essere devoluti al Cispi, gestiti dal Coordinamento, e destinati a favore della solidarietà internazionale. Con il lancio di questo strumento finanziario di "partecipazione solidale", in favore cioè del progresso e dei bisogni prioritari delle popolazioni dei cosidetti Paesi in via di sviluppo, il Cipsi si eropone infatti di poter rafforzare il proprio impegno nei confronti di quelle forme organizzate della società civile di molti Paesi del Sud impegnati a mi~liorare le condizioni di vita dei circa 450 milioni di persone che vivono oggi nel mondo in condizioni di estrema povertà. Conclusioni Il problema allora è con questi strumenti di base diventare protagonisti di un progetto alternativo di società: come minoranze critiche che con dignità rivendicano il non essere "funzionali" al sistema, o suoi mediatori "pompieri" in situazioni di disagio, che tentano di realizzare fettine di giustizia sociale - e non elemosine -, per migliorare le condizioni di vita dei due terzi dell'umanità, sia a livello nazionale sia internazionale. Ciò soddisfa l'esigenza di disrorre di strumenti diff ererenziati, da parte de mondo della solidarietà, che non siano però legati solo al gesto spontaneo dell'offerta occasionale, basata sulla buona volontà emotiva ed attuata solo nei momenti in cui la televisione o mass-media ci portano in casa desii avvenimementi, o ai livelli di disp_onibilità ed mteresse da parte dello Stato. Per affermare quel diritto al minimo vitale universale che qualcuno vorrebbe cancellare o che ( I l ha dimenticato. Tentando di realizzare ciò che un pensatore non più di moda ha scritto: "Il criterio principale che ci deve soccorrere nella scelta di una condizione è il bene dell'umanità (...), la natura dell'uomo è tale che egli può raggiungere la perfezione individuale solo agendo per il bene dell'umanità. La storia li chiama grandi uomini ..." (da Considerazioni di un giovane sulla sceltadel proprio avvenire, Karl Marx). FORME DI OBIEZIONE ECONOMICA: LA BANCA ETICA Antonio Castellaro (cooperativa "Verso la Banca Etica") ♦ Antonio Catellaro è tra gli animatori della Cooperativa "Verso la Banca Etica" di Padova. ♦ Tre voci che in questi mesi hanno accompagnato il nostro lavoro: Franz De Clerk (della Triodos Bank, la banca alternativa olandese che già da anni opera per affermare e diffondere una finanza etica negli scopi e nei comportamenti), atti del convegno "Una finanza per la pace" tenutosi a Venezia il primo ottobre 1994, titolo dell'intervento "La banca tra etica e profitto": " ... noi constatiamo al giorno d'oggi due tendenze contraddittorie: - la complessità dell'organismo sociale e la sua interdipendenza con il resto del mondo; - il sempre maggiore individualismo tra gli esseri umani di questo organismo sociale complesso. Questa interdipendenza non è mai stata riconosciuta, né presa in considerazione, né incanalata; l'individuo, alla ricerca della sua libertà e della sua emancipazione, perde sempre più la sua capacità di confrontarsi con gli altri e si comporta socialmente ed economicamente come se gli interessassero solo i propri bisogni ! fisici e psicologici ... ... quindi si afferma un mondo segnato dalla dualità che si manifesta alle volte tra le società (tra terzo mondo e società industriali) e a volte all'interno delle stesse società (gli esclusi e gli emigrati). Il dualismo si radica e si accentua l'alienazione .... " Alberto Zangheri, del Movimento Internazionale della Riconciliazione (Mir), atti del convegno "Una finanza per la pace" tenutosi a Venezia il primo ottobre 1994, titolo dell'intervento "Il denaro e la nonviolenza": " ... Denaro e nonviolenza: due concetti che apparentemente hanno poco a che fare l'uno con l'altro; infatti poco se ne è discusso e spesso in modo moralistico ... la finanza per la pace è una concretizzazione della nonviolenza ... concretizza i valori della nonviolenza in quello che è diventato l'aspetto fondamentale della nostra società, quello economico, ormai supc-

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