La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 2 - marzo 1995

PACIFISTI IN EX JUGOSLAVIA Giulio M arcon Giul~oMar~on, g~à1irige1;1tedel Servizio Civile Internaz10nale m Italia, e tra 1 responsabili dell' Associazione della pace. ♦ . 1. I:1-_e~Tugoslav!a il movimento per la pace e i pacifisti hanno vissuto una stagione completa'J!l,ente'J'!U07!_ai,rr1o;ttl,fra_conle esperienze degl! 1fltimi quind_icianni. Ripercorriamole. All'inizio degli anni Ottanta nasce un vasto movimento europe_ocontro gli euromissili e il riar- 'Y!7-n0ucleffre in un mondo rigidamente diviso in blocchi. Nella seconda metà degli anni Ottanta. dopo la SC(!nfitta( i <;ruise.e i Pershing alla fine 'furono installati), il movimento ripiega ed é l'avvento di Gorbaciov a mettere a frutto i primi ris_ultatidella lotta per il disarmo e del disgelo. Si' smantellano le prime testate qu_aYJ,dco'.olla _ilmuro di Berlino. Siamo agli inizi degli anni Novanta: mentre si discute sui dividenai di pace, l'Iraq invade il Kuwait ed è la guerra del Golf o. E siamo ad oggi: scoppiano l~ ~uerr:ejugo~la'?em_eYJ,trile n_umer:oe. l'intenszta dei conflitti etnici e nazionali in tutto il mondo cresconorapidamente. 2. In questi anni è cambiato tutto. Dopo l'otta:1-tanoveniente è più come prima. Il mondo bipolare non c'è più e la guerra nucleare planetaria non è nel novero delle eventualità pos~ibili._Aum_entano inv_ecel~ guerre locali e regionali, etniche e nazionali, le tensioni tra paesi su interessi economici e strategici. Sono più di 40 le guerre e i conflitti nel 1994. Boutrous Gha~i - nel supplemento all'Agenda per la pace - ricorda che la grande maggioranza di ques!i conf!itti (più dell'80%) sono conflitti interm, nazionali. Nel 1988 l'Onu interveniva con_'1!1-ission~~i peace keeping, per l'80% dei casi in conflitti tra stati e per il rimanente 20% in conflitti interni a stati. Nel 1994, in soli sette anni! _lapr~po:zione s~è rovesciata. Oggi, su undici '1!1-issionOinu di mantenimento di pace, nove riguardano conflitti etnici e nazionali e ~olo due sono interventi tra stati in guerra. E inoltre le responsabilità e la presenza dell'Onu - in presenza di un maggior numero di conflitti - sono aumentate enormemente: nel 1988 i caschi blu schierati in zone di guerra erano 9.570, oggi sono 73.393. Viene meno un sistema di relazioni internazionali cementato dalla minaccia del "nemico" in cui gli interessi dei singoli paesi erano subordinati. Emerge·invece il ritorno della geopolitica ( che ha nei politologi di "Limes" gli espliciti cantori) in cui predomina l'interesse nazionale, lo spirito di patria, gli obiettivi strategici (economici, territoriali, culturali) del paese. Esemplificativo è per l'Italia il Nuovo MoPIANETA TERRA ,inoBianco dello ~i ~ifesa, ovvero il documento che il governo italiano ha elaborato per il riordino delle Fo~zeArmate r:eiprossimi anni. Loro compito è assicurare la difesa degli interessi vitali ( singolare assonanza con la ricerca dello spazio vitale della politica estera fascista degli anni trenta ) "ovunque essi si trovano". 3. In questo mutato scenario si inserisce lo sc_op_pidoelle guerre jugoslave, che vede i pacifisti generos~mente attivi: in migliaia vanno nelle z_on_dei guerra in missioni di pace e a portare.aiuti,_n_asconocentinaia di nuovi gruppi in Italia attivi sul fronte del volontariato e della solidarietà. Si registrano evidenti novità di fronte ad una guerra etnica e civile che si presta meno delle altre a logiche di schieramento, di richiesta di interventi esterni, di soluzioni immediate e facili. Alcune di queste novità sono la sperimentazione di un'azione di pace e di solidarietà direttamente sui luoghi della guerra; la contaminazione del pacifismo ( conosciuto ai più per le marce e per una non violenza minor~taria) con altre modalità di impegno diretto: il volontariato e la solidarietà. Terzo elem_entoimportante ( già presente nell'iniziativa Time for peace in Medio oriente, tra palestinesi ed israeliani) è la capacità di stabilire ponti di dialogo tra i "nemici": tra le colombe delle diverse etnie, religioni, fazioni opposte. A tal proposito_più di qualcuno ( Palau, Galtung ) ha sottolineato la necessità, davanti ai nuovi c~nflitt!, p_eri pacifisti di riprendere quel ruolo d! :ne?iazione - duran~e la guerra - _edi riconcihaz10ne - dopo la fine del conflitto - tra i campi opposti. Un punto è da sottolineare: la ~esponsabilità delle guerre è di minoranze, ma il terreno di coltura riguarda la società nel suo con:ip_lessos,pecie per quei conflitti secolari in cui si sono cristallizzate inimicizie e conflitti religiosi e nazionali. . _4._[!n punto da c~iar~renell'azione dei pacifisti in ex Jugoslavia riguarda la capacità di proposta e di iniziativa politica positiva. Intanto una doverosa premessa: la cosiddetta comunità int~rnazionale ( e l'Europa) ha celebrato il suo fallimento - forse la sua morte - nei Balcani._E un'Europa divisa dove hanno prevalso le spinte e gli i:1-ter~ssdii ~ingolipaesi occidentali ( la Germania e il Vaticano hanno pesanti respor:~abilitànell'incendio del conflitto) su una politica comune. Dopo la caduta del muro di Berlino, l'Europa invece di giocare un ruolo di integrazio1'[-e di condizionamento positivo rispetto alle aree di tensione dell'Est, è rimasta p~igioniert1:di una logic_aormai vecchia: quella di Maastricht e della piccola Europa. Questa è stata di fatto alla finestra dei nuovi processi disgregatori dell'area orientale. Con l'occhio al passato, le critiche che il movimento per la pace ( non tutto, ma molte delle sue componenti) aveva formulato, hanno oggi dimostrato la loro validità. In primo luogo i rischi che sarebbero nati dal riconoscimento della secessione non consensuale della Slovenia, della Croazia e della Bosnia Erzegovina. I rischi erano talmente seri, che ne è nata una guerra feroce. In secondo luogo, la richiesta - formulata nel lontano 1991 e disattesa per troppo tempo - di disgregamento con ruo!o preventivo di caschi blu in Bosnia in misura preventiva ( come è stato invece fa:tto positivamente per la Macedonia, due c:nni fa). Per ultimo la richiesta di un potenziamento del ruolo dei caschi blu, durante la guerra in Bosnia Erzegovina. L'azione del-

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