La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 1 - febbraio 1995

cose sono peggiori di quelle che gli .hanno insegnato i.padri. Anche gli studenti a volte fanno cose impreviste, e non è detto che siano peggiori di quelle che siamo riusciti a proporgli noi insegnanti. In questa imprevedibilità e incontrollabilità dei bambini e dei ragazzi credo stiano molte delle nostre speranze. Note 1 B.S. Bloom, Tassonomia degli obiettivi educativi, Giunti e Lisciani, 1983, p. 38. 2 Cfr. H. von Foerster, Letologia. Una teoria dell'apprendimento e della consocenza Vis-à-vis con gli indeterminabili, indecidibili, inconoscibili, in P. Perticari (a c. di), Conoscenza come educazione, Angeli, 1992, pp. 57-78. - 3 Esperienze didattiche di questo tipo possono essere comunicate efficacemente solo attraverso la forma della narrazione, che, al contrario delle formalizzazioni tassonomiche oggi in voga, non seleziona ciò che è generale, misurabile e trasferibile, ma dà spazio all'unicità, alla particolarità e alla storicità dei fatti narrati, valorizzando quegli aspetti locali e contestuali che danno senso e sapore ai processi di insegnamento e di apprendimento. Ne è un recente ed eccellente esempio L'ospite bambino, di Franco Lorenzoni, Theoria, 1994. 4 Su questi aspetti della valutazione.dr. A. Mattioli, Guida pratica alla valutazione, Faenza Editrice, 1990, uno dei pochissimi libri sull'argomento che si poss_ono legg~re senza danno e in qualche punto persmo con piace,re. 5 W.I. Thompson, Le implicazioni culturali della nuova biologia, in W.I. Tnompson (a c. di), Ecologia e autonomia, Feltrinelli, 1987, pp. 33-52; la cit. alla p. 51. 6 I concetti di "domanda legittima" come doinanda "le cui risposte ci siano ignote" e di "domanda illegittima" come "domanda di cui si conosca già larisposta" sono di H. von Foerster, Sistemi che osservano, Astrolabio, 1987. 7 Sistemi che osservano, cit. p. 130. 8 Uno dei libri più documentati e interessanti usciti negli ultimi anni a proposito della scuola, Professoressa, addio, di Norberto Bottani, Il Mulino, 1994, sostiene che il docente ~'èun prodotto fabbricato e modellato dall'istituzione scolastica" e dunque per migliorare la qualità dell'istruzione, anziché preoccuparsi della qualità degli insegnanti, bisognerebbe concentrarsi prima di tutto sulla politica scolastica. Ma i ministri, i sottosegretari, i pedagogisti, gli ispettori ministeriali, che di tale politica si occupano con risultati tanto deludenti, di quale nefasto apparato sono epifenomeni? 9 H. von Foerster, Letologia .. ., cit. p. 74. Sui rapporti tra "paradigmi della complessità" e insegnamento apprendimento, cfr. P. Perticari, M. Sclavi (a c. di), Il senso dell'imparare, Anabasi 1994. A proposito della trasformazione che subisce una disciplina quando entra in un aula scolastica cfr. G. Armellini, Inventare la letteratura: l'imprevisto e le "domande legittime" nell'educazione letteraria, in P. Bertolini (a c. di), Sulla didattica, La Nuova Italia, pp. 239-262. 10 H. Gardner, Formaementis, Feltrinelli, 1987. 11 Idee interessanti e condivisibili sulla riforma della secondaria sono proposte da W. Maraschini e M. Palma in Decalogo per una riforma, "Il manifesto mese", 8 settembre 1994, pp. 47-51. 12 M. Haavelsrud, La negazione dell'educazione alla pace, in Aa.Vv., Se vuoi la pace educa alla pace, Edizioni Gruppo Abele, 1984, pp. 53-57. 13 Sul concetto di "umorismo" come condizione per "conoscere qualcosa di nuovo e di inaspettato: qualcosa sui nostri contesti e metacontesti che non sapevamo in partenza", cfr. M. Sclavi, A una spanna da terra, Feltrinelli, 1989, la cit. alla p. 241. 14 F. Folkel, Storielle ebraiche, Rizzali, 1988, pp. 41-42. ♦ BibliotecaGinoBianco DIRITTOALRISCHIO Bard9 Seeber Che cos'è la scuola? Un luogo d'incontro, fondamentalmente, tra generazioni diverse. In particolare la scuola elementare è luogo d'incontro tra adulti, insegnanti, e bambini, alunni. Ma proprio l'essere adulti-insegnanti e bambini-alunni fa sì che questo luogo d'incontro non sia neutro, come potrebbero esserlo una piazza, un parco pubblico o una spiag~ia, ma gravato di una precisa finalità: quella formativa e educativa. Naturalmente il f ormatore-edt:tcatore è l'adulto-insegnante, che assume così il ruolo di mediatore culturale, mentre il bambino è l'utente-fruitore del servizio, della "agenzia educativa" preposta istituzionulmente a questo scopo. Le altre agenzie educative, determinate storicamente e legate alla nostra ·tradizione culturale, permangono la famiglia-casa e la chiesa-parrocchia. Ora, nonostante il ruolo di questi luoghi-istituzione si sia modificato rapidamente e profondamente, certo la quasi totalità dei bambini vive in famiglia e, se forse è diminuito il numero dei bambini che frequentano la parrocchia, una larga maggioranza segue _il catechismo, si prepara a comunione e cresima. Vi sono poi le agenzie educative nuove, quelle più laiche e concepite come servizio aggiuntivo e integrativo, quelle che vanno a coprire gli spazi vuoti lasciq.tidalle altre tre: le palestre, le piscine e i luoghi di sport organizzato in genere, gli scout, le scuole di danza, i campi scuola, i campi estivi ecc. · Dovremmo rallegrarci dell'interessamento che il mondo adulto rivolge ai bambini e dell'ampia gamma di offerte per i bisogni più svariati. Esistono però alcune questioni che potrebbero perlomeno rimettere in discussione un eccessivo ottimismo in questo senso. Luoghi o paesaggi? Mai come oggi i bambini hanno la possibilità di "vedere" e in qualche modo "conoscere" paesaggi diversi: viaggiano e si spostano di più, un numero maggiore di loro va in vacanza in luoghi diversi da quello di abitazione, la finestrella televisiva li mette in qualche modo in contatto con tutti i possibili paesaggi presenti sul nostro pianeta, la scuola stessa, attraverso testi sempre più illustrati e ben fatti, gli permette di approfondire questo tipo di conoscenza. Ma quanti di questi paesaggi per un bambino possono diventare i suoi luoghi, quelli dell'esperienza diretta e dell'avventura? Il Missis-. sippi di Tom Sawyer, per intenderci, ma anche le strade, le piazze, i cortili, i borghi, le campagne, i boschi, i fossi e tanti altri luoghi dell'infanzia dei genitori, nonni e bisnonni dei nostri bambini.

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