Studi Sociali - VIII - n. 5 serie II - 28 marzo 1937

4 Revisionismo antifascista Sono stata sul punto di mettere in testa a que– st'articolo un titolo di sa1>0re reazionario: "Il peri– colo comunista". Non l'ho fatto per evitare false interpretazioni da parte di coloro che han letto Uli g!ornale quando ne hanno scorso i titoli. Eppute, pili il tempo passa e piU mi convinco che, anche riducendo il comunismo alle sue giuste proporzioni, esso rappresenta un vero pericolo, assai pi(l per i rivoluzionari che per i conservatori, assai pill per coloro che vogliono dare un impulso alla libera evo– luzione della coscienza umana eh& per i retrogradi. Ju fondo, .uella paura dei capitalisti non c'·é che la })reoccupazione della borsa. Noi invece vediamo mi– nacciato dal di c1entro e iu ci6 che ha cli più prcl– zioso (la sua originalitA e il suo conlcnulo moral~) lu slancio rivoluzionario verso la vita nuova. Fra tutti i fenomeni strani di 'Questo slranissimo momento storico. ce n'é uno che ba tutti i carat– tPri della novità piti assoluta: la rapida trasforma• zione di un partilo a larga base popolare, attra– ,·erso un magico succedersi di formule, consegne, dogmi, che cambia acl ogni tratto la fisonornia mo– rale. la tattica, i fini e lo stesso patrimonio ideale di tutto il movimento. L'incoerenza nelle idee e, pili., uella loro manifestazione orale e scritta, é la carat– t,·ristica degli uomini politici ambiziosi, dei diploma– tici. dei mestieranti della vila pubblica (ci sono ··uomini pubblici'' como ci sono "donne pubbliche"), di tutti coloro che cercano o .servono un uoterc materiale e nou un'idea. B' stra.no ritrovarla in un partilo i cui gregari lottano e soffrono per motivi ideali. Il socialismo, certo, ha messa. moll'acqua nel suo ,·ino, dalla Prima Internazionale in poi, ed é quello cbo. al momento della scissione, gli rimproveravano i <·omunisti. Ma la deviazione enorme é una conse– guenza logica. e continua cli una divergenza iniziale, che 11011 sembrava poi cosi forte, tra la corrente libertaria e l'autoritaria in seno al ,socialismo stesso. Piti si prolungano i lati e più s'apprezza l'apertura dell'angolo e crescono le, distanze. Il miserevole fallimento attualo del socialismo legalitario parla– mentare ba. le sue cause logiche abbastanza lon– tane. A rigor cli termini, l'incoerenza é in esso una carie delle radici. TI fascismo é un movimento di carattcro mate• riale, con scopi che non han niente a che fare col paravento ideologico cbc ha adottato. E, demagogia ~ ... parte, questi scopi li raggiunge coerentemente "? in linea retta cambiando la forma e non la sostanza. della sua azione. Ma. il comu1tismo? Il contuuisrno 6 la fonna vaga elle ha preso l'Incubo della societù capitalista nel delirio rtell'ultima fobbrc. Per6 é anche nn partito concreto, che, dietro l'enorme fantasma che ne esa– gera i contorni facendone una specie di caricatura, ha i suoi quadri. le sue organizzazioni, la sua lotta, C'ome tutti gli allri partiti, con1c tutte 1c altre co~·– r<·nti d'idee. E qui sta appunto il ,suo assurdo: nel uon avere ((ue1 carattere cli continuit.i ch"é proprio ctri movimouti d'idee. Hisogna insistere molto. finché é tempo, sul peri– colo che rappresenta quest'o1>1>ortunismo non solo tattico. ma. anche teorico, per l'educazione delle masse, che s'abitua no cosi a seguire un nome e non un programma. uno stemma e non un'idea. Il per– sonalismo politico. cosi frequente nell'America del Rud, ed a.nche nella vita amministrativa cli provin– cin. di certi stati europei (sopravvivenza quest'ul– tima della mentalità feudale) é trasportalo qui al r,iano più vasto d'un movimento internazionale. L1:1 falce e il martello sostituiscono il nome d'una per– •Sona e non rappresentano ormai piti un sistema, ma un governo, cho pu0 cambiare d"orlentazione a se– conda dei suoi interessi politici, diplomatici. mili– tari. Questo legame stretto d'un partito internazionale con un potere determinalo, la cui sostanza é dal.a da uno stato organizzato, da un territorio, dtL . .1.na nolizia, da un esercito, tutto rivestito formalmente da un programma economico e politico, é il solo elemento che possa spiegare il continuo mutare del– iri orientazioni o delJa mentalita del parttto comn• nista in tutto n mondo. Trotsky fu unanimemente glorificato finché rimase al potere. Ora é vitupera o con identica 11nauimitA. Se domani StaJin morisse, i! suo successoro ed il relativo gruppo dominan~e sarebbero adorati e seguiti alla stessa maniera., :111- chc se, dentro gli schemi puramente formali che impone la tradizione marxista, la linea di condotta adottata ed imposta fosso diametralmente conlrarfn all'attuale. Per trovare un altro esempio di queslo S'l'UDI SOCI.ALI stesso fenomeno bisogna ricorrere alla sLoria della chiesa cattolica che é assai più _simi1e che non ~i creda a quella, appena iniziata, della ITI Interna zionale. r successori di Pietro e quelli d'Ivan il Terribile si comprendono, si riconoscono o si sen tono rivali, appunto perché troppo simili. Anche la chiesa s'appoggi6 su quella mistica di classe che fece Irresistibile il cristianesimo, per ridurla poi a vuota formula e sostituirla con la mistica dell'ob– bedienza a un potere costituito, che appariva onni– potente per la sua. origino divina, per la sua orga• nizzazione sempre ptll vasta e perfezionata, per lo sua Influenza spirituale abilmente sfruttata. Per tutto questo la chiesa é piu affine al comunismo che al fascismo, potere personale e transitori:> (mentre il comunismo si presenta come la chiesa, sub speciem aeterni), nazionale e non universale. Per questo la chiesa cerca l'alleanza del second~ (meno pericoloso, anche quando é pagano) contro il primo. Cl6 spiega perché si sente cosi pronunciata la di– stanza fra i comunisti ufficiali e i dissidenti (a parte i trotzkisti che sono i seguaci - diremo cosi - dell'antipapa). Per restare nel campo italia11.'.I, é ben poca cosa quel cl1e separa nel campo detle idee i socialisti massimalisti, che sottoscriverebbe:·o probabilmente tutte le parole di Lenin, dal lettori fedeli del "Grido del Popolo"'. Eppure. osservando da vicino, si vede l'abisso che li divide. Per noi anarchici la mentalità. che il partito c,,_ munista va creando e che, attraverso la piti stretta unione coi socialisti nelle organizzazioni operaie e nel Fronte Popolare, potrebbe avere occasione rll diffondersi, é il maggiore fra i pericoli che minac– ciano la societA nuova che nasce cosf dolorosa– mente. Dal nostro punto di vista, infatti, ogni mi– stica é dannosa, perché dissolve la personalità. La r.1istica di classe non é una eccezione, specialment:9 quando in sostanza non la classe, ma lo Stato :.li classe é oggetto d'adorazione. E. a poco a poco, ;n classe sparisce ed é sostituita da un'altra (in que– sto caso la burocrazia). E allora rimane solo io Stato. Ed ecco qui un partito internazionale, d"'idee", di "masse", trasformato in diplomatico, costretto a tll"endere ed a lasciare tattiche, a cambiare conse– gue. programmi. accocdi, come se fosse una can– celleria, a dir male dell'armala oggi, a dirne bene domani. a lanciarsi contro 11 nazionalismo per poi esaltare le bandiere nazionali, a predicare durante anni contro i piccolo-borghesi, per cercare poi un RPI>oggio nelle classi medie. E tutto ''ad maiorem Dei gloriam", cioé alla maggior gloria d'un'auto– crazia. i cui interessi cambiano. come cambiano quelli d'una grande Banca o di un trust, che di– sfano oggi quel che ieri han costruito. Per lo 111eno la democrazia. che é nata per servire la class~ borghese, ora che questa ha bisogno d'una tattica totalitaria ed assolutista. muore nell'ipocrisia, ch'é un omaggio reso, se non alla virtti. alla coe– renza. Questo perché nella democrazia c·era un'idea t~nlo huon3: e vitale che ci si vergogna d'averla abbandonata. E noi l'ereditiamo per portarla avanti. L'ultimo episodio, far.se il più sconcertante. della tortuosa politica che segue il partito comunista. t.'– il manifesto lancialo agli italiani, in cui si propu– gna la riconciliazione coi fascisti in buona fede sulla base della lotta di classe e del programma fa. scista del l!H9. Parallelamente s'é avuta in Francia 1ft propaganda pel "fronte nazionale" contro Hitler e. fra l'emigrazione tedesca, un tentativo, ben più timido, d'un approcc1o ai nazisti sinceri. Assistiamo quindi ad una vera e propria 1·evisione non solo della tattica. ma anche della mentalità del– l'antifascismo. I motivi di questo tentativo (che non pare desti– nato a riuscil'e. ma che interessa come sintomo mor– boso), vanno ricercali probabilmente, da una parte nell'accordo franco-russo, clall'allra nella ncccssHft - da tutti sentila prima de11a rivoluzione spagnola - d'uscire dalla morta gora della lotta antifascista a Jr estero. Questa seconda esigenza era sentita da quasi tutti gli emigrati politici italiani. Per fare un lavoro ef– ficace in llalia. bisogna vivere, almeno S'l)iritual– mcnte. in clima italiano. Bisogna parlare o. tutti i no-stri fratelli rimasti laggiù il 101·0 linguaggio. im– poverito di tutte le parole (cloé di tutte le idee). che l'Argo dai crnto occhi ferma alla frontiera. Ma d1e cosa bisogna dire in c1uesto linguaggio. a cui noi dobbiamo restituire la ricchezza o Ja. varietà della vita? Qui sta Il problema. La risposta che a questa domanda dà il manifesto del partito comunista é in– genuamente macbiavelllca e fondamentalmente fal~ sa. Inoltre, ora che 1a Spagna, come 1eri la Russin, lm unito in un'ansia comune tutti i popoli della terra sotto la bandiera dell'antifascismo, essa ba 1n1 sapore anacronistico ed artificiale. Quello che ne1la pt::nisola iberica si sta creando con sudore di sangue ha ben altro valore che il vuoto programma [ascista <lei 1919 ! La colonna Ascaso, il battaglione Gari– baldi, parlano ai fratelli in camicia nera l>eu altre pa.role. Col superbo e volontario sacritizio ùi pre– ziose vile umane, essi dicono loro che é v~rgognoso e~sere schiavi e che bisogna gettare l'unitormc della. .schiavitù. E gli operai ''fascisti'' che hanno udito questa voce, più potente delle umane barriere, al dare, fra i pericoli, il loro obolo per i combattenti. al gridar loro una parola di solidarietà, già hall deposto spiritualmente la camicia nera, so pur l'han mai veramente portata. A questo bisogna arrivare. Che oramai in Italia la propaganda vada fatta den– tro la cornice fascista, d'accordo. Non é possibile uscirne .. Ma é anche fuor cli dubbio clrn lo scopo é rompere, dal di dentro e dal di Cuori, quella cornice. li dissenso é molto più profondo di quanto non i5cmbri ed ha le suo radici in quanlo ho cercato d•osporre nella prima parte di quest'articolo. Infatti il programma cli riconciliazione fra lavora– tori lascistl e antifascisti tende a mettere in luce, in seno al fascismo, la lotta di classe, dat:o di fatto che il fascismo, malgrado i suoi sforzi, non pu6 e– liminare altro che dal vocabolario, e torna a mani– festarsi, sotto varie forme, persino noi campo chiuso della vita ufficiale. Il P. C. prende questa realtà. l'isola dal suo vero terreno, l'inquadra a.rtificialmen– tc nel sindacalismo fascista cbe con la lotta di classe non ba che i rapporti esteriori che con essa pu6 avere l'apparato repressivo della polizia, e ne fa la 1)iattaforma della riconciliazione nazionale. iLotta contro i padroni, piuttosto che contro il governo. Nel 4:Grido del Popolo" del .21 novembre si leggono que– ste parole. scritte da un socialista ed accettate dalla redazione: "Il manifesto rappres nta evidentemente un acccntuamento della politica cli fronte unico e di co11aborazione con le classi medio inaugurata. dal Vll Congresso. . . Al centro di queste nuove diret– tive sta il rivolgersi direttamente alle masse fasci• sle con parole d'ordine che non urtino la loro men– talilA. o che additino il nemico non direttamente nel fascismo, ma. nella classe padronale; parole che siano più accessibili alle masse ed alla 1,iccola borghesia, che siano eno er.icolos h& pe.rme-t 1 ano d · '-ls-v-e– gliare e quasi riscoprfre nell'interno stesso del fa. scisma la lotta cli classe e propugnarla. inizialmente come <Jualcosa che con il fascismo nou sia diretta– mente in contraddizione .. Ora, questa linea di condotta non risponùe solo n preoccupazrioni tattiche, ma. ubbidisce a una deter– minata concezione politica. Il mettere l'accento snl. fattore economico. lasciando nell'ombra il fatto poli– tico dell'oppressione é una tendenza naturale di chi non desidera la liberta, ma semplicemente la sosti– tuzione della classe che sta al potere. Questa sosti· tuzioue rnodificherebbe certamente l'economia. ma potrebbe benissimo lasciare intatto l'organismo poli– tico, che. anche oggi. non differisce fondamenta1- rnente eia quello russo. Per questo i comunisti son ben lontani dal voler trasformare la mentaliti\. di "gregge" che il fa,scismo sta creando in Italia e che, se non riesce a far scomparire la lotta di classe, rende impossihile la vittoria degll oppressi. E questo é. oltre che una pericolosa deviazione morale, anche un profondo er– rore psicologico. Esistono nell'anima umana òue ten– denze: il con.form1smo e lo spirito di ribelllone. I comunisti ufflciall s'inclinano sempre più a poggia- 1·e sul primo, ed é naturale, data la loro mentalltà autoritaria. li recente libro di Glde 1iesce a dimo– strar questo solo, per6 lo dimostra bene. Ora, col conformismo si pu6 consolidare un colpo di stato. non si pu6 fare una rivoluzione. Per questo il tentativo di restare nell'ambito della menta.lita fascista - s1,eclalmente sindacale - per creare le condizioni d'uu movimento rivoluzionario é un'utopia, giacché vuol dire sbagliare il bersaglio. L'essenza del fascismo 11011 é tanto il capitalismo, quanto l'autorità al servizio del privilegio, di cui il capitalismo non é che una forma transitoria. come un tempo la nobiltà. Nell'ansia di rivolta contl'o l'oppressione stanno tutte le spel'anze dell'avvenire. Alla rivolta sono naturalmente 1>0rlati i giovani, per esuberanza di vita. Quando aprono gli occhi sulla vera loro situazione, si sentono portati a negare l'ambiente. Molli vanno verso il comunismo sem– plicemente perché la letteratura ufficiale lo presenta come l'antitesi ciel fascismo. Questa confusa aspi– razione verso una vita migliore, libera da quell'i• pertrofico as<1olulismo statale di cui la milltar!zza– zlone degli spiriti e dei corpi. la pesante rete sin– dacale, le imposte, sono le manifestazioni più e-vi– denti ma non uniche, deve essere accolta con ~ioia

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