Studi Sociali - VIII - n. 5 serie II - 28 marzo 1937
Riceviamo da un compagno che é andato volon– tario in Spagna una lettera interessa1Lte di cui pub– blichiamo la parte più significativa. Barcellona, 4 febbraio. Stiamo entrando in una nuova fase della guerra. fJra avremo il blocco sul serio. I vapori di Hitler e di Mussolini si incaricheranno di vigilare le nostre coste. I bombardamenti di Barcellona sono stati fatti da vapori italiani, cosa provata dal calcolo delle distanze e dagli obici lanciati. Sono finite le minacce velate contro la C~talo– gna; il governo centraile si fa forte basandosi sul nostro senso di responsabilitA: o la Catalogna ri– mane semplicemente repubblicano-democratica (non rivoluzionaria) o non ci sono armi per lei. Auspi– dano, dirigono e impongono questo ricatto. un po' ciascuna. la Russia, per mezzo dei marxisti di qui, la Francia e l'Inghilterra. Ora il fascio attacca rabbiosamente nell'Aragona. che é un fronte anarchico, rifornito da Barceilona. Le milizie della C. N. T. di Catalogna coprono tutto i1 fronte d'Aragona e si battono in prima fila a Ma– drid e nell'Andalusia, cioé accorrono dove ce n'é bisogno. Ma il governo continua a sfruttare il luogo l comune del catalanismo, come pretesto per sabot– ] ta1·e la Catalogna, che é quanto sabottare la C. N. T. - F. A. I. Fatti da meditare: 200. 000 rifugiati di Madrid. Jrùn, Malaga, vivono bene in 1Catalogna, grazie al– l'ospitalita della regione. Tutta l'industria dei tra– sporti della Catalogna, socializzata (C. N. T.). Ila avuto una parte importante nell'evacuazione di Ma– drid (800.000 persone). Le fabbriche cata<lane dl tes– suti hanno eccesso di produzione. Ci sono quasi 1 OC•. 000 operai tessili disoccupati per mancanza di materie pl'ime e non ci sono sutficenti divise all'e- Pro per comperal'le. E il governo centrale ha com- TE Ricevemmo in ottobre del '36 una graditissima I:-ttera eia Pari~i dell'amico Hattistelli. a cui fa se– g-uilo un articolo. dal titolo •·ultima lettera a Luce l1'abbri' (perché "ultima"?) app:uso nel 11." 5 di ''U nc1Tc"!. di Classe" di Barcellona. Ritenendo che la 1,ubblicazio11e della seconda sottinlenùa il permesso di pubblicare la prima e che enlrambe, per la loro imparzialitfr, siano per noi molto interessanti. le or: fri;:imo ai lettori nel loro ordine logico e cronolo– g-ico: la constatazione dei fatti dopo l'aspettativa dnbilosa. Parigi. 28-9-36. ('ara Luce. a Parigi, cd in procinto di prosegui1·e per la Spa– glia. , eùo il n." 5 di "Studi Sociali" nel quale é rivrotlollo il mio vecchissimo articolo. G1atissima mi é questa pubblicazione, sopratutto pc:rchi- rievoca, nella prima riga. il nome di su-:> padre. J,'11 infatti l'ultimo scritto che gli indirizzai. Ho evitato poi sempre di chiedergliene notizie, per 1:vn -richiamarle alla mente l'occasione dolorosa. S011 voglio certo polemizzare con lei. sebbene mi 1:tppaia che la partecipazione degli anarchici all'ul- 1 ima lolla Pletlorale spagnola (proprio nel senso da lll(? preconizzato) abbia sensibilmente migliorato la posizione delle forze antifasciste nel presente con– flilto. Se, piii di 1111 anno fa, quando scrissi l'a1ti– eo1o, il momento appariva propizio unicamente agli studi teorici. oggi esso richiede l'azione: l'esperienza pratica. STUDI SOCIALI perato proprio ora all'estero i tessuti che sovrab– bondano in Catalogna! Perché.? Percll<\ se l'indu– stria tessile socializzata da buoni risultati, costitui– sce un esempio pericoloso, ,che da torto ai contro– rivoluzionari che vog;liono rivalorizzare la repubblica borghese. Le industrie e gli esportatori di q,ui ave– vano più di 300.000.000 di pesete collocate in arti– coli esportati all'estero. Questi crediti furono tra– sferiti al clearing. Il governo centrale li utilizza per i suoi pagamenti e qui non ci sono divise. I faziosi. nella loro avanzata su Madrid, s'impa– dronirono di grandi quantlta di grano delle regioni centrali. •Che la Catalogna voleva comprare e che non le sono state vendute. Si potrebbero citare molti fatti più pericolosi. pe– r6. . . a suo tempo. Questa settimana si celebra in tutta la Spagina leale la settimana di Madrid: moUo rumore, molti discorsi patetici, molta politica sul modello di quel– la anteriore al 19 di luglio, per6 niente d'effettivo. 111 cambio i Sindacati della distribuzione di Cata– logna (C. N. T.) han detto: "Il migliore omaggio a Ma;drict lo renderemo con pane", ·ed han risolto che tutta la farina che consumerebbe oggi la Catalogna sara inviata laggiù; cosicché rimarremo oggi, per ì\iladrid. senza un sacco di farina. La tattica anti-anarchica (repu•bblicano-social-co– munista) ,é questa: quello che gia é socializzato (senza elle sia stat0 loro possibile evitarlo. percll6 si tratta d'industrie che sono in mano del:la C. N. T. o della U. G. 'f., dove questa é insieme alla C. N. T.), gridano 11erché si 11azionalizzi (cioé perché passi nelle mani dello Stalo). E in quanto a quello che non é socializzato. svolgono un'attivitA indiavolata e pericolosa tendente a. mantenerlo nello stato an– teriore al 19 luglio. C'é molta controrivoluzione perché c'é la guerra, e l'unita del fronte di battaglia siamo noi che le manteniamo a forza di sacrifici. Nella retroguardia si armano fino ai denti e nel fronte d'Aragona c'é hi~og-110 d'armi. Altre cose si sapranno più tardi. P. T. j'T/AlVZE riguardi del popolo spagnolo sia in quello, degli anti– fascisti italiani. C'crdialmente suo LIBERO BATTISTELLl. ULTIMA LETTERA A LUCE FABBRI Mi si annuncia il miracolo. Come i1 Tommaso e– vangelico parto per verificarlo. Ricordatevi almeno che alla sua scossa feclc (oggi si direbbe al suo spirito scientifico) non fu chiusa la porta del "re– .g-110 dei cieli". E sono partito. Entusiasta? no. certo. Troppo aguzza, l'ironia buca facilmente i pal1oncini de1l'entusiasmo. Freddo? naturalmente. almeno nellf' intenzioni; ma non eenza palpito di ansia repressa che tm·bava d'irrequietezza l'ostentata serenità. Qua– le delusione mi attendeva? o anale illusione? Conoscevo troppo poco l'ambiente spagnolo per fi– darmi ciecamente delle mie impressioni. Su di una guida sincera potevo contm·e. L'amico Berneri. non mai personalmente incontrato. ma conoscinfo 'lllr'1.– verso i suoi scritti e la s-ua corrispondenza fraterna. '111;11n ~iflC'f'ra. nP~~11n clnhhin al rig-11::irclo. Ma .e:nida imparziale? Egli era stato uno dei profeti del mira– colo. ccl é nella natura clel profeta aver fede nelle proprie profezie. E' in riuesto stato di ,rnirito. eh~ .S'1110 P.i11nt0 ~ Harcellona, e ho cominciato a guardarmi intorno· un. po· confuso P clisorip11l::ito narC'C'Chio. Io invidio sinceramente due categorie di persone· Col massimo entusiasmo mi recher6 tra pochi gior- i giornalisti "dinamici". che con un colpo d'occhio ni ad offrire il mio contributo; a combattere e a aquilino (o che almeno tale apnare ai lelloril com- lavorare. E precisamente con quella colonna ita- nrendono istantaneamente le situazioni ])iù pararlos- liana, che. pure aperta a tutti gli antifascisti, é in massima parté composta di anarchici e di apparte– nenti al grnppo C. e L. E prncisamente in quel set– tore catalano-aragonese dove si tenta il primo espe– rimento di autonoma organizzazione anarchica. Creda che ,rnssuno più di me sarebbe lieto di tale riuscita. E se la mia posizione spirituale di fronte all'anarchismo é un po' quella di Tommaso di fronte al Cristo, voglia ricordar.e che Tommaso se la cav6 con un amorevole rimprovero. Le scriver6 le mie impressioni. affidandole alla sorte. Per il momento esse sono entusiastiche sia nei sali e le rendono intelligibili al lusingalo "uomo della strada·•. e-rl i ricercatori pazienti che. con si– C'Ura fatica. tra la selva selvaggia dei documenti escono a riveder le stelle de1la verita. Invidio en– tramibe queste categ-ori1e di nersonC' (e stimo le se– r.onde senza riuscire ad ammirare le prime) ma con invidia impotente. Ho bisogno di tempo per capire, e mi manca la J1'17.ienz'.1 ,lrl cercarR. Resto Quindi mezzo sconcertato attendendo che la divinitA propria dei fannulloni. il -cui tempio di nuvole non ha avuto la porla murata ncanclw in Catalogna. mi getti sotto gli occhi quei fatti sintomatici che, coordinati e elaborati, valgono 3 a rivelar.e le qualità essenziali di una determinata atmosfera politica ed economica. Questa attitudine di. passivit8. mi fu pro,pria anche a Barcellona (e forse ha dato non lusinghiera im– magine di me agli amici che per la prima volta mi incontravano). Ho scorso i documenti che Berneri metteva gen– tilmente a mia disj)osjzione, ma sopratutto 110 l>i– ,gheUonato, osservato. ascoltato. E a poco a poco, attraV'e-rso mille Jmrticolari in sé stessi insignifi– canti ho avuto la rivelazione ctel miracolo. Intendiamoci. C'é un fatto che salta agli occhi sin dal primo momento: la normalità assoluta dellit Yita catalana. Un fatto che colpisce anch·e con certi ~noi as1rntti anti,patici (la distinzione delle "classi"' nei treni, per esempio: o la visita doganale a Porl– Bou). Ma perché tale fallo assuma il suo pieno valoro bisogna verificare che, mentre la forma resta (quella di procedere "tutto esattamente come prima" mi as– sicurava con impegno un contro1lore della ferrovia. evidentenrnnte pr.eoccupato di fronte ad uno stra– nierp di rivendicare la legittimita dei governi di :Ma– drid e di Ba'l·cellona). la sostanza é radicalmente mu• lata. Ed é in questo sovvertimento della sostanza, nel controllo cla parte d,ei sindacati - in ma,ggio– r~nza anarchici - cli tutte le gran cli imprese. di pro,Juzion•e,, di distribuzione, di trasporti, nella col– letqvizzazione delle terre; nell'assunzione cli funzio– ni 1rnbbliche da part':l dei più noti militanti libertari, ne1l'assenza cli m:ti gravi tra organizzazioni ispiran– tesi1 a diversi credi po-litici. e nella contemporanea normalit.i della vita sociale, che consiste il miracolo. Un confronto tra la vita di Barcellona dopo tre mesi dall'inizio dell'esperienza del comunismo li– bertario e la vita di Pietrogrado e di Mosca dopo tre me i tlall'inizio dell'esperienza del comu,1ismo auto– ntario, l'encle ancora più evidente il successo cata– lano. Tutto marcia come un orologio? Sarebbe esagera– zio11-o affermarlo ed i compagni anarchici sono i primi ad annunziare gli attriti deJla macchina e le lentezze burocratiche di alcuni suoi congegni e la rilassatezza trascurata di alcuni altri. Tutto non ma1~cia come nn orologio ma marcia con un ritmo Yilale dove e quando era previsto il caos. E -maguificlle ventate di entusiasmo, un po' i11g-. nuo, ma supremamente commovente, a.ttraversan questa vita normale. E infiammano Barcellona d1 baddiere rosse, di bandiere rosso-nere, di bandierP rosSo-gialle se di coJpo la F. A. I. mandi due mila suoi ragazzi al fronte o se l'arrivo di un vapore sovietico faccia sperare nella solidarieta attiva dpJ proletariato internazionale. Conversione? Sarebbe prematura e in larga 111ì surn. superflua. Tommaso non si accontentò deira1,- 1mrizione del risuscitato, ma volle toccare con mano i segni certi della previa morte. Nel fenomeno catalano esistono ancora delle in– cognite. prodotte specialmente dalla sopravviivenza delle superstrutture borghesi e dallo stato di guerra. Quest'ultimo. se consente ancora infinite compli:::n.– :doni e di per sé solo costituisce una prova cruciale - - fornisce tuttavia scappatoie sentimentali e giusti– fieaz10ni di necessita pratica ad ogni deviazione di principii. Ma se la conversione sarebbe prematura. la testimonianza é doverosa. ~d essa assume parti– Cltlare valore appunto dal disinteresse partitario del tespmone. Credo che senza esagerazione alcuna vi possa af. fcl'mare un \Volfango Goethe (testimone anch'egli t nullamente convertito) che oggi in Catalogna. co– UH\ giA a Valmy - e come in Russia ù.opo le gior– nate di ottobre - incomincia realmente una novella storia. Fronte di Huesca, l.• novembre 1936. LIBERO BATTISTELLI. 1•1nt I NOS'l'lll f'OiUBA'l"l'EN'J'I Alla !'Omma di $ 343.50 precedentemente registrata e pi:i inviata ai compagni spagnoli,- dobbiamo ag– giungere: N. N. L. F. $ 10.00 " 10.00 G. Greco, Struthers (Stati Uniti), doli. al cambio 1.34 N. N. 3.00 A B. 1.00 Ricavato dalla vendita di giornali spagl)oli " 2.54 Totale $ 28.38
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