Studi Sociali - anno VI - n. 39 - 8 aprile 1935

ed alinl'entarla. rbrnlt:t la causa principdle del fatte ,.(;he sia 8tata perduta un'altra prezio~a oc_;c:m;ione 1i fare un note,:ole passo avanti nella conqnLsta della libertù, o per lo meno di evita1 1 e. a qne:H:1 una caduta troppo disastrosa. Parlo in linea generale, naturalmente, senza or– (•uparmi delle respou::;abilità dei vari movimenti nel– ht clisunione. ::vJi limito a riléntre che, be11ché nes– sun movimento ne sia e.sente in modo a:-;soluto. qu,ello anarchito non ne ha certo ué le nHl,,?:giori. ne le più numerost>. S'.l'l'lH SOVJALl massa alla 1:i\'Olta. si avrobbe dovuto pe-nsnre prima a provreclcrsi di mel!:Zi d'atta0co e di difesa ad ave_re un piano d'azione rgialsiasi, a .distribuire' me– tod1ea111e11Letra eompagni gli incarichi, ecc. Nulla di tul•to ci6. Ua una parte ci siamo accauiti 1<.t di– mostrare l'hlutililà ll'una ,legge delle otto ore, ci1j che 1 certmueute era bene dal punto di vi8ta gene– rale, ma che non ci pareva opportuno aU.1 ,,i..,.ilia tfuna manifestazione, poicllé in r1uel momento~ era come invitare gli operai a nou mauifestare mentre n_oi_ av.e-va1~10 bisogno che ci fosse più ge 1 nte ])0S· s1h1le rn p1azz 1 .-1.. A v,·erto inoltre elle qneste c:onsidera:doni s11lh.1 ·Spagna non 1·ientra110 ror:-;e pel'fettamente nell'ar– g-omento delle intese sul terreno sinchc·ale. ùi cui solo volevo occnparn11 rJlt'f•3ta Yolta. L'"Alianza·'. di c:ui mi sono oc-cnpato. credo tosse pinttoslo un or• g·nnismo mi:-,to. f>· non puramente sindacale. benché l'ele-•nenlo sindacale vi 1wevales8e. L'esempio delle ...-\:,.;furie poi. se va.le anche a f:n•ore delle inte~c sindacali, ancor più vale a so:-;tegno clell:1 mia. te~i principale dell"imprescindibile nece:::.sitù del mntun appoggio nella rivolnzion2. D·a1~ra parl~ avevamo jnvitato amici e pezzenti a lasciar 11u.1mfestare tranquillamente i petitori ed a pro~it~are delie preoccut)lazìoni clel governo per recairc1 111 qualolle .. rngolo isolalo cli Parigi a sa.e– cheggiare. tranquillamente alcuni magazzini, il che, date le circostanze, mi p"are del tutto anLi-rivoluzio– u~rio. Siamo iuterame-nte partigiani dell'e,,.;propria· zwne .contro i borghesi, ossia della presa cli pm;- \. sesso seguita dalla disLribuzione imme·diata. Si e· 1 sercita cosi lo spirito di rivoll'a e .;:;i ·propaga l'idea •1 che la rivoluzione de.v'essere l'espropriazione . .Si puù anche cosi fare della propaganda e prO'Gnrar,;i i 1~1e~zi cli c·ui si manca pe·r la propaganda e per 1 azione. lVL1i non é roba da 1.u Ma:ggio. Quando si abbia l'ardimento voluto, lo si pu6 fare tutte le volte .ohe lo si creda utile, poiché vi sono :-iempre luoght ecl anche città inte1~e, dove la polizia ed i soldati non sono in numero o mancano completa– mente. Del quale- torner(1 r,.ci occ11pc1rmi pror;sim:1mentl:'. LUIGI FABBRI. . ..., .. _._ .. -.;-,_.._._ ... _.._.~-------·---- .. - . -- · •---"'---------------•-•,,. DOCUMENTI LE LHZIONI DEL PRIMO AGGIO >ioi possia1i·io n1llegrnrci di ,quallto é avvo11uio il l." ì\1ag~io. percl1é ha cli111ostrato che ,la rivoluzione rermenta già in tutta l~uropa. che il sentimento della solidariet:i. internazionale é già un [dtto a.C<luisito f1 a le masse proletarie e che é ormai certo cb0 una iniziativa presa inlcllig-entcmente ::;u cli una tqnù· Htione intereRSan'Le lutti g-li ,,iwrai, troven't clovunqur– un'eco shnpatica e, potr:-'! eu11dnrre ad un'azione si– rnnli.nuea nei dìfferC'nti llaesi e qnincli alla villo,ria. :Ma non possiamo verameule essere fieri de-Ila ·nostra condolla in quella. gìorna.U~ coi:;i importantr. ·1 governi che sono spaventati as:;ai fac·ilmeutc dalle parole, e hanno una. tendenza ,Hl attrihnin~ ~ogni grande corrente popolaire all'opera. di alcune 11e1,sonalita, temono molto gl1 .nuarchici, ma in rcalt.a. noì ci siamo mostrali as-::;olutamcnte nulli corno partito• d'azione. Non abbiamo fatto nulla e, quel ch'é peggio, ab!bia:mo inoRtrato che non avremmo potuto né saputo far nulla. anC:,he se gli avvmli• 1 nwnti fossero stati ben più importanti. POCIeuuno .::; euewalizia.re , e uo:-;lre cdli-che, rnfoh&.. quasi <1ovmu(J1te i nostri amici ilan110 nwstrnto. la :stpsxa ..1mpr,tenza. a comprenclel'e gh a.vvennnenl1 e I ad agire sul loro corso: quasi clovun•que si sono ratti sorprendere e-cl hanno mostrato la mancanza a<.:soluta cli ogni prepara;t.io11P. Xondimeuo, poiché noi scriviamo lla Parigi e tntto 1· il •mondo, in momenti r:riUr:i, Tta gli occhi. fissi sn Pat·igi ecl é molto portato acl accettare J'jniziativa ·e l'esempio di' Parigi. é cli Parigi che parl1.:•rpmo .specialmente. ·Ma, anzitutto, ci teniamo a dichianue che 11011 é ,cel'lamente per uno spJrito -d'ostilità ve-rso gli aua.r– •·cbici che ci proponiamo di ·dire alcune verit:i .più o meno dure. Noi siamo pure no•n meno anarchici degli altri, ed abbia.mo clel resto· non meno colpe a. rimproverarci degli altri. !Le nostre critiche son ctunque critiche fatto a noi stess-i ed ai no~;tri wmici; lbno coufessioni e promesse. Fa.re-mmo volon.tieri ;i ll1eno d'un compito si ingrato, -se non 1>ensa~simo neM, cess:uio cli provocare, eorne. lo pos,simuo, un movi– rnento d'idee e di sentimenti che a•bhi::t a rial;rnre il partito all'altezza detta sua missionP. ·Og·gi noi vediamo che i -tliffere·nli partiti socia· ·usti, autorilari e legalitari, arrnolali al ,seguito di ca.pi tra.elitari -o inetti. fi'i·mhorghesisr:ono e.li .gion10 in giorno, si umiliano davanti a I _governo e s-i -mo• stnrno dis-posti a contentarsi cli 111escbine '.ri.fonne; solo gli anarchici tengono alta la bandiera socia– Ji,sta, e la •sorte della ri,voluzione dipende n;iolto cl~lla loro condotta. Se Il partito anarchico preci· p1tasse nella co1Tuzloite: ('omuue, se perdes-se qnel1o spirito cli rivolta che lo ,caratterizza., quel culto del– l'ideale -che forma, la :;ma nobiltà. la sua potenza . d'espansione, o se, d'ultTa parte, diventasse un par- tito di disputanti e cli 1ci:is-ti. incapaci di compren· dere la vita reale (' d'agire su cli er;~a. la rivolu– ·zione fors'anche arriverebbe, poiclté l'evoluzione e– conomica e la cecita delle classi dirigenti la. deter– minano. ma sarebbe una rivoluzione fatta da masse senza un'idea .c:hiara d-ello scopo che vo<:?;lionorag– giungere e conseguentemente subito struttat.a da. po• ·1iticanli e da nuovi dirigenti. E' verci6 che noi crediamo ur.gente si faccia dal partito ana,rchico un esame rigoroso cli se stesso o si cere.bi di correg• .~ere dei difet,ti che lo rendono impotente, prima che gli avvenimenti ci sorpre·nclano e ci mettano fuori di combattimento avanti di aver combattuto. E' per ci6 che noi diremo ,se11za riguardi tutto il male che erediamo scorgere in mezzo a noi e se i nostri nemici potranno riderne pel moménto. tanto 1>eg• g;io; sal'à mP.-glio che cli farli ridere il giorno in cui ci si batleril per <lavvero. ~rfa Tito,rniamo al 1." ::vrag;gio. Si aspettaiva per qnPl giorno una grande manife· s.tazione di piazza; si sentiva che non sarebbe stata una manifestazioue pacifica., o almeno che i Tivo- 1uziona.ri , gli anarchici non volevano lo fosse. Si sareihhe dunque dovuto prepararsi a spingere quella l\h.1 il gioi no elle il popolo (• in piazza, bisogna es:·.r_.1-e c:ol J)0!)olo, per-ché é col popolo che si fn !;.~ 1_i volu~ione: i giorni in cui si rischiano dei colpi. 1 nvoluz10nari devono trova-rsi dove si rischiano dei_ -colpi. e no1_1 rlove ::;i prendono dei .r;oprabiti. i}et- 0!1e la nvoluz1one 110n si fa ,senza. Uattersi e non nesce se non é opera e.ii sacriUcio. Ma insomnu~, se almeno :~i fosse sac:cheg,-giato! Lo si é •soltanto gridato ben forte. per metlere in moto la poìizia. ed é tuitto. ,Proseguia,mo. La manifestazione non si fece· pei,ché i possibi– listi non vollero creare degli imbarazzi al governo ecl i marxisti eb:bero paura delle respon;:;c;hilit.i. ~ non vollero compromettere le, future c,uHlidatul'e - e ciò par-e giustifiC"a·re gli anarchici di non aver fatto 11ulla. Anzitutto ci sembra ,ben umiliaute p.er noi ,di non potei' proNocare una manifestazione da noi ,stessi e \.li dover nnindi clipe·nclere, dalla buona volontà dei leg-alita,ri, che nou hanno alt11a volout{1 all'intuol'i cli Earsi nominai' deputati. Noi clovren1mo avere nn·azione direlta sulle masse, e noi ra vrem– mo, se vivessimo con esse, se facessimo una pro,pa- gancli:i ,chiara, semplice, terra. a ter.ra , se si vuole, invece cli darci l'aria di 'tilosofi, di volere ad ogn: costo stordire l'uditorio o cli restare tra noi a discu– te-re cli fu,tilitù, a far gli eroi rHce·nclo cose- terri– bili.&. che non si fa·nno. Ma se ,la manifestazione aYesse avuto luogo, cos 1 a avremmo potuto fare nel!c stato di disorganizzazione, di polverizzazione in cui ci troviamo - ·con l'idea •pré>pagata da falsi fra– telli, accettata ck1. irriflessivi, tollerata con col1le– vole indulgenza dalla mas:sa dei compagnL che no·n si é tenuti d'adempiere ai ,propri impegni; c·on le spi·e e e persone :-, ospet.te che lascia1110 ~vogliai:a- mente, introdursi 1:ra. noi'! Si sarebbe potuto. all'insaputa delle autoritù. eon– e.lune nna parte dei manifestanti col grosso· delne forze anarchiche. in un quar,tiere elevato cli Pa1rigi,– clov,e non c·er.ano soldati, barricarvisi, proibirne r.ac · cesso coi nuovi mezzi che la scien-za e riuduatria mettono a ,nostra dis1>0s-izione e restare, almeno per alcuni giorni o per alcune ore. padroni del quru·tiere, ci6 ehe avrebbe permesso di cominciare l'espropri'a– zione e di tar vede.re alla massa, coi fatti. ci6 che le darebbe la rivoluzione trionfan,te. Ed anche 3enza la mani,fe,stazio,ne. se le poche migiliaia d'anarchi::.i in Pa1:igi vol,evano -agire seriamente ed erano imiti t..ra loro. potevano, ap_profittanclo della circos,tanza che le forze del governo erano eo:1centrat.e nelle \·ieina.nze della Senna, e 6he il pubblico- r:;i a.spet– tava .qualche cosa cli serio per quel gionw, impa• dronirsi cli una parte cli Parigi e· fare come abbiamo detto. Jmmaginate voi reffelto che avreb.be prodotto in ~..,rancia ed all 'este.ro qa notizia che Parig·i e·ra. in– sor,ta, che .gli anarchici s'erano impadroniti di Mont• ma,rtre o di Belleville'! iCon lo stato attuale cle.gli 13ipirit i in Europa, tanto avrel;be bastato a sollevare parecchi viHaggi e città . Ma come far ci6. senza essersi inie~:;i prima. senza averne preparati i me-zzi. .senza riuscire a nascon– cl-ere alla polizia i pro,pri progetti e gli uomini, il cui anesto preventivo comp1·0111ette.rebbe iii .succet:i~0 dei piaui? ,l p:::i.rigini non s'immaginino per caso che si tro– veranuo un·altra volta, come nel 1871, in posses.:;o di cannoni e tncili, con la guairdia nazionale orga– nizza.ta eà esasperata e un governo clisurganizzato clall" cli,sfabta e indebolito dwll'onta. Ormai, se vo– gliono la Rivoluzione. bisogna che vi si preparino. Finalm~ute il l ." Maggio avrebbe dovuto convin• cerci che, pur portando in noi stessi l'avvenire, perché difendiamo la verit{l, pur essendo in realtà i soli rappresentanti dell'idea libertaria e socialista, perch.é siamo i soli che non abbia,mo tradito e non abbiamo patteggiato, come partito c1·azione siamo completamente impotenti. ERRICO MALATESTA. (Tr~dotto da "La Révolte" di Parigi, 111 11 annata, n. 34, dal 10 al 16 maggio 1890.) La. tra.duzione di queslo scrìtto si deve ai com.pa.gni de "li Tiisveglio Anarchico" cli Ginevra, num. 8·17 del ]v mag-g·in l!l32. T,a ripubblichiamo onL ~nche noi per com- 7 P.lulan.· la ~ei·iL• cfog-li nrtit:oli cli .:\ lalatct.la soLto lo stesso tELo.lo, !11a (·on sottotitoli cli\·ersj, L1a noi tra.dotti senza ~inl1rn.' in nunH>ri anteriori di "SLudi So<"i:di". J•~!-:si vanno m questo O1·dine: l'l Le Lezioni del Primo Maggio in questo numero; - 2? Bisanzio, nel n. :1;; del 10 nov~m– h1·P 19:]<1;- ::,1 Ancora Bisanzio, nel 211llL·l 21 aprilo Jfl:H; - •~'.' Ancora Bisanzio, seconda. parlC', HC'l n. S'.? del 2~ luglio l!l34. BILIOGRAFIA J<'eiicrico·L'rale~: J,.\. .E\'OLL'('fo~ JH: LA Ji'JLOSOl-'iA E~ ESPA-S;\. ., Eclit. Bihlioteca de "La Hevista Blanc,a", ca.lle l'..sc.:ornalbon. 37. Barceìona. 1934. -.Due volumi (pp. 2~8 e 27~). - P1·ezzo dei due volumi: Ptas. 5. Preme. tua.mo ~be ::;i:: mo incon1pete1Lti in filosofia., e. non drnrno qumdì w1 gin~lizio s11 ,questo libro del uoto LO-mpagno s.pa ~nuo.lo Urales dal punto di vista filcsofico. ~>e1·quel poco ehe ne :::a-ppi:1mo, ,per6, t>i. 1,are che ror~o sarebbe stato meglio in.titolare l'o– pera .. q11a,lc.:osa.<·ome '·l'evoluzione del .pensiero li- 1.,~ro . IVln ~}rolrn•I.Jilrue1!te é la. stessa cosa; e nou diver::;a clev es:-,e,re stata la i,ntenzione clell'antore. 11 _1~1 voro. che si puhhlfr() molti anni fa in conit,i– noaz1one ue '·t,a Revi:;la Hìanc.:ct ..,. ma che l'A. ha ora rivc<luto e ampliato. ebhe origini mo·deste. Do– rf'.\'~~ ~:ssen, un arlh:o1o per una rivist.n di Parigi !;ltll mUuenz~l della rilo:-:;o[ia str.Jnierc1 :su ·que,Ha spa– gnn.ola; cd U~·a.Jes all'uopo i11lerpell6 a-l•c-11,ni ·dei più 11ot1 P.~11.tia_ton~pa.gnuoli :.ngli a.utori che 1pH1.ave– _\·!rno rnnu1t~ Sll di loro. ~:li ·ri:--5po,sero: Miguel rte ~ narnuno, I' >lro ~- ~ora.do. Ricardo :\1o'.fa, Pmnpeyo G~ner. f'n.111t·1;,;co_ Grner ùe los Rio:;. :.rumeraindo ·Az– Chrate. li .. ~~ouzalez Serr.tno, An:::elmo Lore-nzo Pe– dro ·Co1.·01111Ha~ e Per11a11do Ta,nidu. Ci6 mise' l-'A. s11Jla. \ 1 1,1.. di am1~liare. il sno studio, tli ri:salire ul ~)assato .. · d-1 esaminare gli svilup1li det.la filmmfia e '?. ge11_er~ del pensiero spagnuolo attraTerso i ;:;eco!l ~: 1 1~~. ai 3JOl'ffi nostri. I~ cosi il libro si trov6 comple- ,L'A. l'iassurnc l'evoluzione del pensiero filo:-;ofico i,~ Urec!•:t.. ~ama: -4\.,\e~-sandria e l'Oriente, come fonte cl_1 lutti gll sY1ln111n snc-cessiYi della. filosofia iù ciascun .pae;:;e: quin-cli passa a e::iaminare più parti– c~larmente talu svjlu.ppo in isp:.L_gn.a, fin dai tempi di S~nec.-1, - f-ipa.gnuoJ.o cli nascita. ma. vissuto se:m– pre lll Roma ..... - attraverso il cristianesimo e J'n,. rian.esimo. Poi clnoo l'iqvazioue araba e dnralllte tu,tta fa. ,dou1i11 1 ,1zioue• bla,ndta, perio.clo di civilt(l cosi 111: t~r~s.~anle, .assislhnno al fiorire filoso[ico che talE} .e;1v1lta.produ~sc. Basti ricordare i nomi •d,i Alfarabi Avicenna, Tofail e Averl'oe. Ma con la rivincita. dei c.:1ttol.i~i.s1no la filoso[ia cleccide Hel,ia teologia, finché lo spn-Ho umano no,11 ripren,de hl ::;ua. ascensione i1l ~•1:anci~L. <·on l'JiJn('ido~)erlia e quindi. con la. Grat~dj: 1 R1voluz1011e. <d1e, h.-111110la loro npcrcussione itt Spagna. Sia.mo gi.·,. con eiU, a•l secondo volume de11'oper"<:! E da questo pu,nto Ura:les paSsa rapidamente a.i ,te• m.pi ,modernL .l\1au mauo elle procede verso i no· stri giorni ì' A. in,terpetra la. filo::;o[ia sempre in un sen~o ,più larg 1 0, compre.n-denclovi non solo la .pe-dn ~0~1a, m_a and:o la sociologia, l'antropologia, ·la po– u1t1ca e 1,1,movunento de :l.le idee •ri'\ 1 olnzionari-0. ]~sa• mina, l'influenza s-ul pensiero spa;-n.uolo del Ba.l.mes. di 1 Donoso Cortés, del I<rause, eéc. e arriva .fino a •Sa.nz del .H.fo Aicftra.te, !Serra.no 1Salmer6n Calde.r6n Giner de .los' llios e Pedro n01'.ado. Più l•~rgo 1)0::;1.: vien <lasciato in seguito ai movime11Jti cli pensi-en1 rivo:nzionari-o e so.cia.Ji,slico, dai tempi ,della P,rinrn ln.ternazionnln in poi. 1Si i-nves.tigano le origini filo– sof~c~1q d()-J ::oc_inlismo s·pa.gnnolo, si e.sairnina l'oper, 1. prhl.ita. :;oc1,3.J1sta e fiilosofica <li Pi y Margall o c1uiudi degli epigoni lle-1 socia1lismo Hheritario. A poco a .po<::o la stori·a -della ,tiloso[ia si muta in u,ua. storia clel pensiero anarchico in S·pagna., at– traverso i cong1·essi ir;.teru 'a.zi- onalisti, la formazione del.le l'dee colleLt.ivis,te e comuniste e 'l'.open1 coltu– rale •di 1Serrano y Oteiza, Fa.rga. Pelli.ce.r, 1Anselmo Lore.nno. 1 Ricar.do Mella, Tarrida del 1\fàt~rnol Fer,min Sa,lvochea, ecc. Non veng.ono .pe1·6, ,pa.n1.11e·1amente, trascurate le ·ailtl'e tendenze di vensiero libero. e cli a.rtf\ nloderna, s:pecialrnente colte ne 0 ·li scritti di Pomveyo Geuer, Unannmo, Coroll'iina::;. 0 Rusifiol Bti- navente. Igna.cio Iglenias, ed altri. · Inutile tHre che, .fin ,dadle 1ni,me nar.;ine, .l'espo- · S•i·zio11e e ila critica. de.M'Ura.les sono guidate· dal suo sentimento e llensiero di auarchi.co. Egli non s-e ne de.parte ,mai. J~ cosi a•narChiche sono Ìe sue conclu– sio.ni . "Il Jlen.siero s·pagnuolo, filosofico nelil'antichità. teologico nel me.elio evo. metafisico dal 1 Rinascime»~ to fino a,l perloclo :ctel.!,e,rivoluzioni politiche, cli– venne infine sociologico, r.rt?ando ilo dottrine socia• liste; e ,quindi, amante e. .amico della n'..ltura. é giunto a concepi-re l'uomo cU coscienza e di re:,ponsabilita. che sa goclere dei beni della tena senza bisogno di déi né cli sa-cercloli, cli capitani né di pa.cll'oni". D. A. de Sant.ilhin: LAS CARGAS TRI· BU'.l'ARL\'S. Apuntes sobre Jas finanzas estatales contemporàneas. Edit. Publicaciones Mundi~l. Co,nsejo tle cienio. 201, Barce,lona. 1934. Un volume (pp. 175). - Prezzo: J>tas. 2 Libro pi11ttosto piccolo di mole. ma denso di con• tenuto é questo del Hostro ìnfaticabile amico San· tillàu. Questi studia la fiscalita crescente degli S1tali come una delle piaghe peggiori cle11la societa mo– derna. C-ome 1111 baratro sotlio i piedi di quest,a Glie

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