Lo Stato Moderno - anno III - n.13 - 5 luglio 1946

• LO STATO MODERNO 309 RASSEGNA DELLA STAMPA, ESTERA Momento di attesa in India Secondo l'editoriale del Times del 22 giugno, la vita politica in India si tro– verebbe in un momento di incertezza: tale situazion:: deriva dalle discussioni in seno al Comitato esecutivo del Con– gresso nel senso di accettare o meno le proposte del vicerè per la formazio– ne di un govèrno di coalizione. Qua– lora il Comitato dovl!6Se assentire, ciò significherebbe la fine dell'attuale si– tuazione, grave di incognite. Vi sono indubbiamei:te nell'ambito d::l Con– gresso pelle forze affatto trascurabili contrarie ad accettare la proposta. L'a– la sinistra dei socialisti continua a ri– fiutare ogni compromesso, sia con la Lega musulmana, sia con la delegazio– ne ministeriale, affermando la propria fiducia che il partito del Congresso possa controllare l'intero paese, se ne– cessario con la forza. Altri gruppi so– stengono che la posizion:: del Congresso iùsulta cosi forte ,per il controllo che es– so esercita su otto degli undici prin– cipali governi provinciali, che baste– rebbe che esso si mantenesse !'ermo sulle proprie basi per ottenere il pre– dominio cpmpleto. L'iniziativa britan– ndca Ira posto il Comitato esecuJ;ivo di fronte all'alt::rnativa netta di accet– tare o rifiutare una parte di potere che la Gran Bretagha è pronta a tra– 'sferire immediatamente in mani in– diane. I capi del parttio del Congresso traggono da ciò soddisfazion::, rilevan– do che questo potere attribuirebbe al– l'India praticamente, se non giuridica– mente la posizione di Dominion. Un'ul– teriore ragione di rapida decisione da part::· del Congresso è data dalla deter– minazione espressa dal vicerè di trasfe– rire ad altri ogni invito a partecipafle aJ governo respinto dagli originaria– mente prescelti. Ai capi più avveduti deve apparire evidente la giusta via di condot"..a. Con la scomparsa del Pakistan nella sua forma originale, la fondamentale uni– tà dell'India è preservata. In tutta l'In– dia vi sono s,gni evidenti che l'opinio– ne pubblica è' attirata dalla prudenza e dalla liberalità del piano proposto e che ci si aspetta che il partito del Con– gresso assuma, nell'attuazione di esso, una posizione direttiva. Inoltre molti d::gli stessi capi del partito del Con– gresso sentono che il loro lealismo ver– so gli interessi dell'India li chiama ad occuparsi attivamente dei tre più tir– genti problemi del momento -;- care– stia, ag,i<ta:zdoni 'salari~! e passag~o all'economia di pace - e degli estesi piani di ricostruzione che esigono l'ap– porto di vive e concordi energie pa– triottiche. Vi sono tuttavia delle ~videnti diffi– coltà per 1'accettazione delle proposte vicereali. La lista dei ministri appar- tenenti al Congresso proposta dal vice– rè non contiene il nome di alcun mu– sulmano. Ciò ha allarmato Gandhi ed 8iltri, i quald rilevano che l'aspi1"azione del Congresso a rappresentare l'intera vita politica dell'India può venir pre– giudicata dalla sua apparente identifi– cazione con l'induismo. Cosi il Comita– to es::cutivo è giunto a sostenere la ri– chiesta che nella lista dei ministri ven– ga incluso il nome di un musulmano. Jinnah d'altra parte diéhiara che la Lega musulmana si oppone a che una tale richiesta venga accettata. Altri dissidi sorgono riguardo all'identità di chi d::bba rappresentare nel gabinetto le classi più basse. Comunque, il partito del Congresso si trova oggi in µn momento assai Im– portante della sua politica di controllo generale dell'India. « E' da sperwre.. quindi che finirci con i! prevalere i! punto di vista più me– ditato. La proposta composizione del nuovo gabinetto fcmnisce di fatto tutte ie garanzie per il potere, per il pre– stigio e per la. libertd d'azione del par– tito del Congresso. Se i! partito ora ri– fiuta di assumersi le responsabilitd che gli vengono offerte, saranno deluse le speranze di molti, sia in India che in Inghil.terra. La vita pol,itioa indiana ~d ancorfa -relegata. nello stato di in– certezza da cui i! vicerè ed i suoi col– leghi del gabinetto si sforzano inceso santemente di farla ,usoi,re •· ' La nuova politica estera dell' U. R. S. S. Die Weltwoche del 28 giugno delinea con esattezza i mutamenti che si ri– scontrano nella politica internazionale d ,ll'Unione Sovietica dall'epoca bellica ad ora. La sua visione delle cose è in– dubbiamente serena e del tutto aliena dal pessimismo che ha· caratterizzato i commenti dJlla stamph politica di que– sti ultimi tempi. ' Molti sintorpi, fra cui in primo luo– go la ripresa di un interesse economi– co generale, danno l'dmpresslone che ci si aillollltana dalia mentalità del tempo di guerra. Venendo alla posizione particolare dell'Unione Sovietica, l'articolista rile– va l'importanza enorme che rivest:: nel– l'immenso Stato la burocrazia, che ne forma cti fatto l'ossatura, e che ne esprime l'opinione pubblicli. Il peso morab esercitato da centinaia di mi– gliaia di funzionari è notevole anche nell'indirizzare le mosse dei capi. « Nella va.lutazione della politica sovie– tica. bisogna anche tener çonto del fat– to che ,le· personalitd politiche 8ovidi– che, che a.pparentiemen.lle h«nno in ma– no tutte le fila. dello Stato, si trovano senza. potere di fronte ad un certo col- lettlvismo ed a. stati d'animo collettivi. Non tutto ciò che un dignitario sovie– tico crappresenta corrl,çponde aUe sue convinzioni ... « Tali elementi imponderabili hanno una. importanza fondamenta.le n.el giuo– co det rapporti russi; essi agiscono an– che sulla politica mondiale, n~l sen– so che piani accuratamente predispo– sti sono deviati dalla. linea fissata non soltanto dalla evoluzione mondiale, ma anche dall'evoluzione russa, cioè da.gli stati d'animo che, successivamente ne sono testimonianza. •· ·Questa evoluzione ha es::rcitato la propria influenza anche sulla politica estera della Russia. Prima della fine della seconda guerra mondiale la situa– zione era chiara: la formula d::ll'unifi– cazione dei' due mondi pareva allora comprensibile. I russi si qualificavano da se stessi come un mondo nuovo ed ispirato ad un'altra mentalità. Ciò ve– niva ~messo ed accettato dagli anglo– sassoni chJ riconoscevano l'esistenza di due regimi economicamente e social– mente diversi. Veniva ammesso nei cir– coli anglosassoni che l'UniCllle Sovil!ti; ca per i grandi sacrifici sofferti dov::s– se ottenere dei compensi. Si conside– rava la linea Curzon come un confi– ne fra l'oriente e l'occidente ormai san– zionato da.i dimto e dalla storia, in quanto era stato fissato nel 1919 e sem– brava risolvere i problemi nazionali so– vietici, compresi quelli dell'Ucraina e della Russia Bianca, ed il problema della sicurezza sovi::tica, e con ciò con– tribuiva in modo essenziale alla pace dell'Europa orientale. Si sapeva però a Mosca c;he qualsiasi mutamento del regime economico ~ntro la sfera a struttura liberale-capitalistica non sa– rebbe stato ammesso nè a Londra nè a Washington. • Come è dunque sorta la sfiducia. degli anglosassoni? E' ciò avvenuto sot– to la pressione di una dinamica. che muove dall'interno della. Russia. stessa o in seguito alla. costatazione che in· tutti i paesi occtpati dall'Armata Ros– sa i russi cercano di strappa.re questi stati aU'influenza deU'eòonomia occi– dentale e che attuano tuna progressiva sovietizzazione di essi? Oppure, d'altro lato, la diffidenza sorta. nei russi è sta– ta causata dalla. tendenza, chiaramente avvertibile dopo la, conferenza. di Lon~ dra, a costituire un blocco anglosasso– ne, con un'alleanza jtiplomatica. che vuol portare ad una revisione delle ec– cessive concessioni fatte a,U« Russia nelle conferenze di Teheran, di Ya.lta e di Potsdam? •· Qualunque sia la risposta a qu :ste domande, certo è che si è iniziata un'altra epoca della politica estera so– vietica. Ancora nel 1939 qualsiasi im– piego di capitale russo all'estero veni-

RkJQdWJsaXNoZXIy