Spettacolo : Via Consolare - anno IV - N.s. - n. 1 - dicembre 1942

P.M. 201 • ottobre. SU Nicopoli, rossa per- • la di terra cotta incastonata nella azzurra lamina del mare da un giro di mura e poi di olivi, sorgeva il sole. ~ attività di immediato ri- l TEATROINDIPENDENTE ' ~~ev: ss:~:t~;ach;i p;;~u~ i E TEATRO DI STATO ) fuse per dare nella ar• >, ---·-·· _ ----------••-- ····••- .. ··--· >_ chitettura il più visibile ------------------- _____________ I e caratteristico strnmen• to atto ad · influenzare tutta la vita di un popolo e di una civiltà, anche il teatro ha sempre conosciuto un proprio aspetto prn dichiaratamente legato all'affiancamento degli avveni• menti del tempo, alla esemplificazione dei concetti, alla psicologica suggestione dei grandi ideali. Rifarci all'esempio solo apparentemente antitetico di Aristofane, al teatro primitivo cristiano delle "rappresenta• zioni ,, , ai " maggi ,, rnedicei che furono occasione di una azione di Stato • non predicatoria od edificante • ma comunque ispiratrice e sanzionatrice di un modo di vivere? Ma forse che tutto il teatro greco e buona parte di quello di Shakespeare non rispondono alla vo• lontà di offrire una trasfigurazione potente di un mon• do politico•sociale, di fornirgli quella idealizzazione mediante la quale soltanto, le cose e le idee possono penetrare e restare nell'animo dei popoli? Nel teatro greco il sostrato favoloso e il concreto mondo sociale, oltre che la morale conclusiva • tanto purificatrice e conciliatrice con la vita da ritenere funzione di Stato la cura che tutti i cittadini vi assistessero •; quella parte del teatro scespiriano che porta le grandi immagini degli antichi sovrani a grandeggiare sulla scena, sono praticamente occasioni per una esaltazione di un atteggiamento collettivo di fiducia nei propri ordina• menti statali e nel proprio concetto di vita. Città costruita con uno scopo declamatorio, le rimane oggi il suo volto più valido ; vista dall'alto non offre tracce di case d' abitazione, di empori, ma soltanto mura di cinta, archi di acquedotti, strade, larghi, ossatnre di templi, scheletri di pubblici edifici ; e, in alto, a mezza costa del colle, fattosi un po' di largo nel1' oliveto, il teatro a gradinata. E' facile in qnest' ora del crepuscolo mattutino, ora astratta da note minute, abbandonata alla sinfonia delle sensazioni paniche, in questo contorno di elementi essenziali - mare, cielo, oli vi, cipressi e una città in basso - vedere muovere sul palcoscenico Medea e Oreste, Edipo e Fedra. Qui certamente se li sentì vivere accanto Augusto come volti di quella civiltà che gli imponeva di vincere sull'orientalismo e volle che vi si fissassero per sempre. La sua città, ben costruita, la città armonica e proporzionata che doveva essere il tipo della forma sociale e civile che, con la vittoria, si imponeva al mondo, dovette così avere, quasi una acropoli alta respirante, il teatro. E qni dovettero convenire folle nelle giornate solenni, quando si celebrò il fadto secolare di Roma. Azioni e cori sulla scena di pietra; e unanimi cori e svolgersi di sentimenti di fede e di forza civile nel giro degli spettatori ebbri dell'armonia di cose e di istituzioni, rispecchiate uell' armonia del paesaggio e delle costruzioni, offerta dallo Stato augusteo. 11 problema del teatro di Stato si pone così in netti termini; e mi si conceda di ritenere risolta la discussione sulla rilevanza del teatro per lo Stato. Uno Stato cosciente di sè e dei snoi fini non pnò trascurare i più potenti mezzi di educazione e di suggestione delle masse. E riterremo anche risolto il problema in sede organizzativa considerando come praticamente, nelle circostanze ultime, il teatro italiano abbia rilevato di 11011 poter vivere senza l'intervento normalizzàtore - a- mezzo di organi di governo o di Enti di categoria - e finanziario dello Stato. Di nn teatro libero, fuori dello Stato, è quindi praticamente e giustamente impossibile favoleggiare, sotto l'aspetto morale e, snbordinatame,tte, sotto quello organizzativo. Non per questo il teatro è meno onesto, ha minore possibilità di sincerità morale ed artistica; non per il fatto di essere riconoscinto ufficialmente come un valido strumento dell'azione di governo - nel\' ottimo senso dell'espressione • scapita con la sua digni• tà di arte. Diciamo piutto3to che dalla sua enorme capacità di suggestione, dalla sua insostituibile capacità di sottolineare momenti e atteggiamenti dell'animo della folla e dalJa sua singolare attitudine a mettere allo scoperto la tendenza corale che esiste in ogni uomo, per tutto quésto si vede come lo Stato non possa fare oggi a meno di considerare un aspetto più concretamente at• tivo del Teatro nel campo della determinazione psi• cologica e della propaganda (concetto questo ultimo che, per il discredito della paroli., ameremmo meglio indicare col termine: celebrazione, celebrativo). Allo stesso modo che la letteratura ha conosciuto nel giornalismo il proprio pratico inserimento nella sfera delle 2 FondazioneRuffilli- Forlì Riconosciuto pertanto a tutto il teatro la capacità di educare e quindi la necessità di una potenziale ispirazione statale di tutti i suoi temi, non si può non ritenere la indispensabilità di una più chiara funzione pubblica del Teatro che il Teatro ha conosciuto in tutti i regimi di massa (quali possono ritenersi, oltre ali' epoca cristiana•medioevale, l'era delle repubbliche greche e quell'epoca elisabettiana che tanto poggiava sulla allora fiorita e sostenuta borghesia dei cavalieri e dei mercanti). Mentre pertanto, nell' orbita generale dell' ispira• zione proveniente da un certo clima morale vissuto o voluto, della normalizzazione e del sostegno materiale dello Stato, non vi sarà luogo a morte di un teatro indipendente, di temi e di ispirazioni multiple e cioè di un teatro svolgente motivi svincolatamente morali o artistici - un teatro per aristocrazie intellettuali e in certo senso un teatro che costituisca palestra di idee e di capacità sceniche -, ci sarà un altro teatro che chiameremo esplicitamente, teatro di Stato, in quanto costituirà elemento di affiancamento e di potenziamento dell'opera di educazione e di persuasione dello Stato. on dovrà esso essere preoccupato di tale sua funzione e sarà tratto da una selezione di opere, di autori, di argomenti che verranno affiorando nel teatro complessivo, nel teatro indipendente e costituirà il complesso di quelle opere che saranno più largamen• te offerte alle folle. Mentre, in sostanza tutto il teatro non è che documentazione avveniristica di un mondo esemplare • per lo meno di un mondo · di chiare co• scienze e non d' apparenze •, il teatro politico o di Stato sarà la avveniristica documentazione di un mondo sociale esem pla.-e. ... Scendiamo dalla stratosfera. La nostra epoca cora• le che chiama alla dignità di protagonista dei gran.-li

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