Spettacolo : Via Consolare - anno IV - N.s. - n. 1 - dicembre 1942

UN POE'l'A HA SEMPRE TROPPF: PAROLE NEL SUO VOOA· llOLARIO, UN PIT'l'ORE TROPPI COLORI SULLA SUA 'l'AVOLOZZA, UN MUSICISTA 'l'ROPPE NO'l'E NEI, SUO PIANOFORTE. * Bisogna sedersi "prima ,, , si pensa " dopo ,,. * Che questo assioma non serva• ai "seduti,,. Un artista è sempre in movimento. Anche quando critichi non occuparti che delle cose di prima qualità. * Ciò che crea l'ottimismo dei pessimisti come noi è l'intuizione che l'opera d'arte collabora ad equilibri soprannaturali. * Un sognatore è &empre un cattivo poeta. * Si chiudouo gli cechi ai morti, con dolcezza. E' un uguale dolcezza che bisogna aprire gli occhi ai vivi. * L'ombra nera. Il silenzio nero. Non il silenzio violetto, con ombre violette. Quello che eccita il riso della folla non è fatalmente bello o nuovo, ma è il bello ed il nuovo che eccita fatalmente il riso della foUa. * QUELLO OIH~ IL PUBBLICO DISPREZZA, COLTIVALO, SEI 'l'U. * Il pubblico rotto a tutti le opere " nude ,,. * " soprappiù ,, disprezza Più. un arte è ali' origine di un lungo periodo, più è densa, piena, ermetica come un uovo e più facilita le ingiustizie della superficialità. * IL PUBBLICO ADO'l'1'A "IERI,, SOL'l'ANTO CO'.\IE ON1 ARMA PI-:R ANDAlrn A COLPO SICURO NEL!} OGGI. * L' l.S'l'IU:~IO LIMITF~ DELLA SAGGF~ZZA ECCO CIÒ OHE IL PUBBLICO CHIAMA FOLLIA. * Una frase del pubblico " Non vedo affatto quello che si vuol rappresentare,,. * Se bisogna scegliere qualcuno per crucifiggerlo, la folla salva sempre Barabba. * * Un artista originale non può copiare. on ha che Il da copiare per essere oric:inale. Il varietà è spesso puro. teatro sempre corrotto. ~ * Certi capolavori del teatro uon sono "teatro,, nel vero senso deJJa parola, ma piuttosto delle sinfonie sceniche senza alcuna concessione decorativa. * Fuggiamo dal teatro. Ho rimorso di averne subito la tentazione. (Ho rimorso, beninteso, non per lo scandalo; la piena realizzazione della mia idea avrebbe suscitato lo stesso dcandalo. Ma noi 1facciamo delle evoluzioni in un' atmosfera nella quale il pubblico in ritardo di cento anni non saprebbe penetrarci senza equivoco). "Ma allora perchè fate del Teatro ,, ? " E' proprio questa l'inferiorità del teatro di es~ere tenuto, per poter .vivere, a successi immediati ,,. Quando dico che preferisco·certi spettacoli di circo o di varietà a tutto ,quello che si dà a Teatro, non voglio dire che io li preferisco a tutto quello che " si potrebbe ,, dare a Teatro. * * NON li""ATEAR'l'E DA Al<'l'E, * Non si disprezza un'epoca, ci si felicita soltanto di_ non esserci stato. * Mettere in guardia contro nna decadenza non è negare il valore individuale dei suoi artisti. * Se ti senti la vocazione del missionario, non cacciare la testa nella sabbia come lo struzzo ; va dai negri e riempi le tue saccocce di cianfrusaglie. * E' distribuendo molte cianfrusaglie, è imitando molto il grammofono che addomesticherai i negri e che potrai farti capire. Sostituendo poco a poco la tua voce a quella del fonografo, il metallo genuino alle pe.rline colorate. * Ci vengono chiesti troppi miracoli ; nii stimo già molto felice se sono riuscito a far " sentire ,, ad un LA TRADIZIONE SI 'l'RAV~;STE o' ·EPOCA IN EPOCA, MA cieco. IL PUBBLICO CONOSCE ASSAI MALE IL SUO ASPE'l"rO E NON LA RITROVA MAI S01'TO J,F; SUE ~IASCHERE. * C' è, nell'arte, dell'utile e dell' inutile. La maggioranza del pubblico non comprende questo, scambiando ]' arte per una distrazione. * Non bisognerebbe dire • Panem et circenses - ma circenses panis sunt • o meglio quidam circenses panis sunt. FondazioneRuffilli- Forlì * ABBIAMO UN ANGELO IN NOI, OHE OFFENDIAMO SENZA SOS1'A. DOBBIAMO ESSERE INVECE I OUS'l'ODI, DI QUESTO ANGELO. * Cosa pensa la tela sulla quale si sta dipingendo un capolavoro? "Mi si sporca, mi si maltratta, mi si nasconde ,,. Cosi l'uomo disconosce il suo meraviglioso destino. Jtrad. G, Strehler) JEAN COCTEAU 23

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